La "iena" Veronica Ruggeri: "Credete nell'amore. Ma state attenti"

La "donna in nero" (ed ex Miss) conduce Speravo fosse amore: storie di truffe, raggiri e catfishing. Ma tifa per i sentimenti, come quello per il suo per Nicolò

Mara Fratus

Mara Fratus

Giornalista

Nella mia vita non possono mancare, il silenzio, il mare e Il Libro dell'inquietudine sul comodino, insieme a un romanzo di Zafon.

Veronica Ruggeri
Fonte: Ufficio stampa Warner Bros. Discovery

"Bisogna sempre sperare e credere nell’amore, non si deve avere paura, ma dobbiamo imparare a cogliere i segnali di allarme". È questo il messaggio di speranza che Veronica Ruggeri, al timone di Speravo fosse amore, vuole lanciare a chi sta passando un momento difficile a causa di una grande delusione amorosa, a tutti coloro che sono stati profondamente traditi nella fiducia e, magari, hanno perso la voglia di credere in questo sentimento. Sono infatti tantissime le persone che la conduttrice ha incontrato nel suo programma, al via da venerdì 14 aprile 2023 su Real Time, e che sono state vittime di catfishing (attività ingannevole sui social con cui si usa un account falso allo scopo di raggirare altri utenti), false identità, doppie vite, revenge porn, tradimenti e truffe amorose online.

Questi fenomeni, infatti, sono sempre più diffusi e nel programma, prodotto da Stand by Me per Warner Bros. Discovery, verranno trattati attraverso gli occhi di chi li ha vissuti in prima persona. A Speravo fosse amore, vedremo le ricostruzioni di queste esperienze dolorose, interpretate da attori per garantire l’anonimato dei protagonisti, i quali racconteranno le vere storie "d’amore" finite male, aiutati da documenti di repertorio (foto e video di cellulari), e grafiche che replicano le chat tra gli amanti. A tenere il filo di tutto ci sarà, appunto, Veronica Ruggeri, che ci ha raccontato quanto questi raggiri sul web siano ormai all’ordine del giorno.

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"Basta leggere i giornali e capiamo subito quanto spesso accadano queste cose. Nel programma parliamo di diversi argomenti, non solo di truffe amorose con un risvolto economico, ma anche di doppie vite, catfishing, tradimenti e racconteremo queste storie proprio per cercare di essere di aiuto e dare alla gente dei piccoli tasselli in più per capire i segnali d’allarme a cui prestare attenzione, quando si vivono storie non chiare. Internet e i social sono invasi da profili fake, dietro i quali si nascono persone pronte a truffare nei sentimenti per svariati motivi".

Tra le vittime, più donne o uomini?

Credo che ce ne siano in egual misura, anche se spesso si legge più di donne. In realtà io negli anni, sentendo queste storie, ho sentito sia donne che uomini: forse si pensa che le donne siano più facili da manipolare quando di parla di amore, ma credo che invece dipenda sempre dalla singola persona e dal suo vissuto, non dal genere.

C’è un denominatore comune tra le vittime?

La grande voglia e il desiderio di vivere un amore, e anche di volersi fidare. Spesso sono persone che hanno vissuto una delusione forte in passato, magari escono da situazioni non belle e vogliono trovare e credere nell’amore.

Che età hanno le vittime? Ci sono anche giovanissimi?

Nelle storie che raccontiamo a Pensavo fosse amore sono tutti maggiorenni, ma chiaramente è un fenomeno che colpisce tutti, anche i giovani.

Immagino che gli strascichi emotivi e psicologici che ci siano alla fine siano devastanti. Come se ne esce?

Serve sempre un aiuto esterno. Inizialmente, per essere "svegliati", serve l’aiuto di una persona vicina, un parente o un amico che dica "Cavolo forse stai vivendo qualcosa di strano", perché quando si è dentro a queste storie è veramente difficile capirlo e spesso non credi a ciò che ti dicono gli altri. Quando ti rendi conto di essere vittima di una brutta truffa, la delusione è tantissima, e lì è fondamentale l’aiuto, oltre che della cerchia di amici e familiari, anche di uno psicoterapeuta.

20 puntante in tutto, qual è la storia che l’ha colpita di più?

In realtà ce ne sono due: una è quella di una signora che ha dato veramente tanto a un uomo di cui si era innamorata, a tal punto da mettere in pericolo anche la carriera di sua figlia. L’altra riguarda una ragazza che era convinta di avere una bellissima storia d’amore ma in realtà la persona con cui stava chattando era una sua amica.

Un consiglio che si sente di dare?

Penso sempre che dell’amore bisogna fidarsi, o quanto meno non smettere di sperarci. Non bisogna avere paura, è un sentimento brutto la paura, ma bisogna imparare a cogliere i segnali, perché ci sono. Tutto sta nel saperli leggere.

E il primo segnale da ascoltare?

Quando la persona aldilà dello schermo non ci vuole incontrare. Spesso le vittime credono che questo benedetto incontro venga rimandato solo per farsi desiderare, ma è indispensabile che la conoscenza di persona avvenga il prima possibile (con le dovute cautele del caso, ndr).

Parlando della sua carriera a Le Iene, la vedremo ancora lì?

Sì, certo.

Che ricordo ha di Miss Italia, concorso nel quale ha partecipato nel 2011?

Son passati un po’ di anni, e l’ho vissuto come un gioco, anche per l’età che avevo. Ero una ragazza molto timida e insicura, e mi servì per darmi una scossa forte. Ricordo l’imbarazzo iniziale e il fatto che fossi super impacciata. E ricordo molto bene che capii che non era la strada per me.

È vero che voleva intraprendere la carriera militare?

Sì, era il mio sogno sin da piccina, anche se poi non si è mai concretizzato, forse per una mancanza di coraggio, non volermi allontanare da casa, per tanti motivi. Avrei voluto frequentare l’Accademia militare ma ho avuto sempre le idee molto confuse: una volta volevo fare la carabiniera, un’altra la poliziotta… Poi, negli anni, ho capito che quella non era la mia strada, ma sapevo che una strada ci sarebbe stata anche se non sapevo quale.

E come è approdata a Le Iene?

È stato tutto molto strano. Ho presentato uno spettacolo di paese con i comici di Zelig, organizzato da un signore che aveva invitato il suo vicino di ombrellone al mare, un ex autore de Le Iene, e quando mi vide mi disse "Cavolo saresti proprio giusta per fare Le Iene". Dopo un mese ebbi il primo incontro con uno degli autori storici del programma, per me come un papà: avevo 21 anni, immagino di aver avuto molta grinta in quella chiacchierata e bluffai anche, dato che non ero precisamente una fan accanita dello show. Mi diedero una telecamera nascosta e andò bene, anche se gli inizi furono molto tosti.

Negli studi di Italia 1 ha anche trovato l’amore con Nicolò De Devitiis? Le va di raccontarci come è nata?

È una storia particolare: ci conosciamo da quasi 10 anni e arrivammo a Le Iene quasi nello stesso periodo, eravamo colleghi anche se non amicissimi e non ho mai pensato potesse essere la persona giusta per me. Poi, quattro anni fa, ci siamo ritrovati a raccontarci molto di noi e prima di allora non avevamo mai trascorso più di 10 minuti insieme. Un giorno mi videochiama e mi dice: "Guarda mi hanno invitato a Gardaland, se vuoi venire come facciamo una giornata diversa", ma sempre in amicizia. La gita doveva durare due giorni, ma lui si imbarazzò a chiedermi di dormire fuori, pensava che magari mi facessi delle idee strane. In realtà, dopo un paio d’ore insieme capimmo che qualcosa non andava, o andava troppo, ma ce lo siamo detti solo alla fine della giornata. Poi è partita immediatamente forte e dopo un mese andammo in vacanza a Bali, non ci staccavamo mai e dopo due mesi siamo andati a vivere insieme.

Amate entrambi i viaggi avventurosi zaino in spalla. Il prossimo quale sarà?

Il Perù, anche se abbiamo in mente anche il Giappone. Organizziamo tutto all’ultimo, anche se a me piace prepararmi in anticipo, mentre Nicolò è il contrario.

Quanto vi divertite su TikTok?

Mamma mia. Inizialmente io poco, mi sembrava una scemenza: vedevo lui che si divertiva e pensavo "Tu sei fuori di testa, hai 30 anni". Poi alla fine ho capito che poteva essere un divertimento e mi sono lasciata andare.

Veronica Ruggeri ha dei sogni o progetti per il futuro?

Più che sogni io vorrei continuare a imparare e cercare di divertirmi facendolo. Vorrei sfruttare sempre al meglio ogni occasione: per esempio, parlando di viaggi, anche con Nicolò, mi piacerebbe fare un programma di questo tipo, ma cerco di non pensare troppo a quello che vorrei, se le cose le fai bene il resto primo o poi arriva.

Di Mara Fratus


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