Verissimo, Gerardina Trovato: “Otto mesi paralizzata in un letto, inondata di farmaci”

La cantante ospite di Silvia Toffanin racconta, con fatica, alcuni passaggi drammatici della sua ormai nota vicenda

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Gerardina Trovato ospite di Verissimo nella puntata di sabato 21 settembre, appare spesso sul punto di tradire le emozioni, mentre parla a fatica, mettendo insieme pezzi di passato e risposte, a volte fiume e a volte spezzate, alle domande di Silvia Toffanin. E non si può non sperare che questa donna trovi il giusto supporto per ripartire, non solo dal punto di vista lavorativo, al di là del facile supporto di un like sui social o di un’ospitata in tv.

L’intervista inizia con la cantante che ringrazia i tanti ragazzi e le persone che quest’estate le hanno mandato un abbraccio virtuale in risposta a un video in cui diceva di aver bisogno di sentire di non essere dimenticata. Appelli che non sono però dell’ultim’ora. Già negli anni passati, in diversi momenti, i media sono tornati a raccogliere i messaggi di questa donna, raccontando più volte la sua dolorosa parabola.

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E il racconto che si ripete ciclicamente è quello di un mondo dello spettacolo che l’ha messa da parte dopo averle regalato la luce della ribalta. La ribalta, con l’ultimo, virale, appello sui social pare essere tornata, ma si spera che questa volta non si tratti di una luce fugace, puntata su di lei giusto il tempo di cavalcare il trend ma che arrivi a illuminare e a darle forza per ripartire con la sua vita.

"Io sono felice di aver trovato il coraggio di risalire", dice Gerardina Trovato, iniziando la sua chiacchierata con Silvia Toffanin: "Quello che è successo su TikTok è una cosa incredibile".

Poi racconta la sua: "Gli artisti veri nascono tutti "iper": ipersensibili, ipervulnerabili ecc. A volte possono succedere cose che, per tante altre persone sono stupidaggini, e invece un artista ci sta male". Secondo la cantautrice catanese è stato il suo essere artista a darle i maggiori guai, poiché anche il medico a cui si è rivolta quando ha iniziato a percepire ansia, aveva molti pregiudizi sulla categoria:

"La maggior parte dei medici", sostiene Gerardina Trovato, "Quando sentono la parola ‘artista’, soprattutto se di successo, pensano immediatamente che faccia uso di sostanze, che abbia problematiche di mente o altri problemi. Io all’uscita del mio secondo disco dissi al mio medico"farà successo in tutto il mondo", e il dottore ha detto che soffrivo di "mania di onnipotenza". Da lì mi ha inondato di farmaci, che non erano ansiolitici, nemmeno so cosa erano, dicendo che soffrivo di bipolarismo che io invece non ho".

Poi il racconto di un momento più drammatico che sarebbe legato proprio legato queste prescrizioni: " Questo medico mi aveva riempito di farmaci. Una mattina ho cercato di scendere dal letto, ma non ce la facevo. Sono caduta per terra e sono rimasta lì, mi ha sollevato la mia domestica e da quel momento sono rimasta nel letto, paralizzata per otto mesi, muovevo solo il collo". Nel frattempo, secondo quanto racconta la cantante, in otto mesi non ha detto nulla ai genitori, né ha pensato di chiedere aiuto a un altro medico: "Non ho detto niente a mio padre e mia madre per un anno. Accanto a me avevo la domestica, la mia migliore amica, poi la sera mi davano una tazza di latte, io non riuscivo più nemmeno a parlare al telefono. Un altro medico? Non l’ho mai pensato. Poi ho avuto acidosi al fegato, perché prendevo una tazza di latte e basta ogni sera. Sono andata in ospedale. Uno psichiatra mi ha visitata, mi chiedeva che cosa stessi prendendo, ma io non lo sapevo. Mi ha dato una nuova cura da continuare a casa e mi ha riportato in piedi." Denunciare il medico che l’avrebbe ridotta otto mesi al letto? "No, non mi piacciono queste cose".

La conduttrice le chiede del rapporto con i genitori, il papà medico e la mamma insegnante, e lei racconta: "I miei genitori c’erano e ci sono sempre stati nella mia vita, non ho detto nulla loro perché mio padre quel medico lo avrebbe denunciato, mia mamma mi sarebbe stata vicina, ma non volevo preoccuparla. Io allora vivevo a Roma, non parlavo con loro". "E non si sono preoccupati?" chiede Silvia Toffanin, risposta: "S,ì si sono preoccupati"

Poi racconta il rapporto con la madre: "E’ stato un rapporto piuttosto conflittuale, perché io l’ho sempre spronata ad avere la sua identità. Il problema di mia mamma è che lei non ha mai vissuto veramente, nella vecchiaia ha avuto due tumori: ha vissuto metà vita come moglie di e l’altra metà come mamma di, lei se ne è andata infelice". Poi aggiunge: "Non sono riuscita a dirlo quando sono andata dalla D’Urso perché era già malata, e le si era messo un avvocato attorno, e lui ha chiamato la D’Urso perché diceva che mi aveva sempre aiutato. E’ vero che mia madre mi ha sempre aiutato, ma non l’ho potuto dire, perché avevo capito male che altrimenti sarebbe arrivato lì l’avvocato. Ma se l’avessi detto lei sarebbe morta felice".

Quando è morta la madre, la cantante si è risollevata economicamente grazie all’eredità:" Si, certo. Io ho ereditato tutto, ero finita alla Caritas, che mi ha salvato. Oggi ho un bellissimo appartamento. "

"Mentalmente come va? Mi sembra bene", dice la Toffanin, e la sua ospite risponde: "Bene, benissimo. Nel 2008 ho avuto una piccola ricaduta perché mi è successo qualcosa troppo forte, ma poi è sparita da sola". Conclude:"Voglio ringraziare Nek che mi sta aiutando sempre, salutare Renato Zero che spero di cantare mano nella mano con lui la canzone Eh già. Poi spero di poter cantare il Cammino con Eros Ramazzotti."


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