Verissimo, Elettra Lamborghini: “Ho avuto un momento down, mi sono fatta aiutare”

La cantante si racconta in una lunga intervista a Silvia Toffanin svelando un momento difficile, superato e svela anche di aver scoperto una particolare vocazione

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Il ciclone Elettra Lamborghini si è abbattuto negli studi di Verissimo domenica 17 dicembre, quando la cantante si è seduta nel salotto di Silvia Toffanin per raccontarsi a cuore aperto. Molti gli argomenti trattati, da un momenti difficile, da cui è uscita grazie alla psicoterapia, al desiderio di aiutare i bambini sfortunati che definisce una "vocazione", fino la rapporto con il marito Afrojack.

"Ora è un momento tranquillo, con gli anni sto imparando più cose di me", inizia a raccontare la cantante a Silvia Toffanin che la accoglie in studio e le chiede come sta. "Quest’anno è cominciato in maniera un po’ difficile per me perché ho avuto un momento di down, però mi sono fatta aiutare ovviamente. Sto imparando a conoscermi di più e a lasciare andare un po’ di cose. Devo dire che comunque, in generale, è andato bene il 2023 e non vedo l’ora del 2024, spero in tante altre belle cose, sempre con positività, quello sì."

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Svelando questo momento più difficile della sua vita, la Lamborghini ha anche raccontato che sulla salute mentale c’è ancora un tabù e poca informazione.

"Mi sarebbe piaciuto fare la veterinaria ma anche la psicologa. Mi piace aiutare le persone, però ogni tanto hai bisogno anche tu di farti aiutare. Io vado da un po’dallo psicologo, ma sai che questa cosa non è vista bene?" confida la cantante alla Toffanin, "Anche chi dice che si fa aiutare in tv, nelle interviste, sembra che le persone non vogliono che si dica, invece io penso che se ne parli anche troppo poco".

La Lamborghini racconta di conoscersi meglio oggi, anche grazie alla scelta di "farsi aiutare". "Io quest’anno ho fatto un cambiamento, mi sento diversa. Il prossimo anno faccio 30 anni e sono contenta. Credo che gli anni dai 20 ai 30 siano particolari perché un ragazzo si ritrova che non sa ancora cosa fare, io invece vorrei avere già 40 anni, non esco, non vado in discoteca, esco solo per lavoro. Gioco a fare la sexy ma io, dopo 5 anni con la stessa persona, non so proprio più come si fa".

La simpatia dirompente dunque, nasconde un animo che in realtà tutto è tranne che inquieto. Racconta ancora la Lamborghini: "Con le persone sono diffidente, ma poi quando mi fido gli do il mondo. Ho tante amiche ma anche tanti conoscenti, diciamo che io mi faccio volere bene. A me piace vivere serena e se c’è tossicità io lascio andare, non mi interessa anche perché se ti arrabbi ti ammali".

Elettra Lamborghini a Verissimo: "Voglio dare voce a chi vuole adottare un bambino"

Una rivelazione inaspettata riguarda un nuovo desiderio della cantante che, da poco tempo, si è avvicinata al mondo complicato delle adozioni. Si era interessata infatti di una bimba ucraina tenuta in un orfanotrofio, ma da quel momento ha deciso di informarsi di più e ha scoperto quella che definisce una "vocazione", che intende sviluppare nel futuro.

Racconta Elettra Lamborghini a Verissimo:" Mi ero affezionata moltissimo a una bambina ucraina, pare che sia stata abusata e ha tre anni. Ho scritto all’orfanotrofio per sapere se potevo fare qualcosa, ma mi hanno detto subito no, e ho capito che dietro c’era qualcosa di strano, e grazie a questo ho iniziato a informarmi, e mi sono arrivati tantissimi messaggi sul tema adozioni. L’idea di poter aiutare un bambino in una situazione sfortunata mi fa stare bene. Un giorno mi piacerebbe tantissimo fare qualcosa per loro: un orfanotrofio, o una scuola. Io penso di avere una vocazione, non so se adotterò io personalmente, ma vorrei fare qualcosa.

Stimo tantissimo le persone che adottano perché si infilano in percorsi lunghi di anni. Vorrei dare più voce a questo mondo, perché ci sono tanti bimbi che hanno bisogno, tanti genitori che non riescono ad accoglierli e secondo me sarebbe un gran cambiamento. Tra un figlio biologico o un bimbo che posso salvare, per me non ci sarebbe differenza: l’importante per me è dare amore".

E cosa ne penserebbe il marito, Afrojack? chiede Silvia Toffanin.

"Certo, sarebbe d’accordo. Lui è me al maschile, lui ha la mia stessa anima. Sono molto contenta e infatti me lo tratto bene perché non è facile trovare persone buone al mondo e lui è come me: non fuma, non beve, non si droga, è delizioso. Cosa c’è di più bello di fidarsi di una persona e volergli bene? In cinque anni non abbiamo mai litigato".


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