Non è l'Arena: Urbano Cairo interrogato sul caso Giletti-Baiardo

Il patron di La7 è stato ascoltato dalla Procura di Firenze in qualità di testimone: sotto indagine le motivazioni della chiusura del programma.

Continuano le indagini sul caso del coinvolgimento di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri negli affari dei boss mafiosi Graviano, autori delle stragi degli Anni ’90. Dell’inchiesta si stava occupando anche Massimo Giletti per Non è l’Arena, il suo programma che, proprio negli stessi giorni, è stato improvvisamente chiuso da La7. Proprio per questo, il patron della rete Urbano Cairo è stato interrogato dalla Procura di Firenze in qualità di testimone.

L’interrogatorio di Urbano Cairo

Durante quattro lunghe ore di interrogatorio, Urbano Cairo è stato a colloquio con i pm Luca Tescaroli e Luca Turco, i quali gli hanno rivolto diverse domande sul caso che ha coinvolto anche Massimo Giletti e Salvatore Baiardo, faccendiere dei fratelli Graviano. Era stato quest’ultimo, infatti, a fornire a Giletti una prova fondamentale: una fotografia, risalente al 1992, in cui Silvio Berlusconi compare al fianco del boss Giuseppe Graviano e del Generale Francesco Delfino. Il conduttore di Non è l’Arena, già ascoltato più volte dai pm, ha dichiarato di aver riconosciuto chiaramente il Cavaliere nello scatto e, proprio quando era al lavoro su alcune puntate su questo tema, Cairo ha misteriosamente chiuso il programma. Questo è stato l’argomento centrale dell’interrogatorio dell’editore. I pubblici ministeri vogliono capire se Urbano Cairo fosse a conoscenza della fotografia, se l’abbia mai vista e se la chiusura della trasmissione sia in qualche modo legata alle inchieste che Giletti stava portando avanti su questo argomento.

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Le dichiarazioni di Urbano Cairo sono, almeno per il momento, protette dalla massima riservatezza. Al termine dell’interrogatorio, infatti, gli inquirenti devono esaminare quanto riferito dal testimone e procedere con tutti gli accertamenti necessari. L’editore era già stato convocato alcuni giorni fa, ma non si era presentato a causa di un impegno improrogabile e precedentemente stabilito. Trovata una nuova data, Cairo si è presentato alla Procura di Firenze accompagnato da due avvocati, che non hanno però avuto la possibilità di assistere all’interrogatorio: ciò perché Cairo è stato convocato in qualità di testimone e, almeno per questo momento, le sue deposizioni vanno raccolte in un verbale senza l’intervento di nessun altro. Insieme al patron di La7, nella stessa giornata i pm Tescaroli e Turco avrebbero sentito anche un altro testimone. Si tratta del giornalista Paolo Orfino, che era stato contattato da Massimo Giletti per aiutarlo a preparare le puntate di Non è l’Arena sulle stragi mafiose. Nel frattempo, le autorità continuano anche a indagare su Salvatore Baiardo, accusato di favoreggiamento per aver tentato in ogni modo di sostenere Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, gettando discredito sui collaboratori di giustizia che avevano testimoniato sul coinvolgimento dei due politici negli affari dei Graviano.

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