Tutta la verità: Nove racconta il dramma di Sarah Scazzi

Il 27 agosto, a 12 anni dalla scomparsa della ragazza, va in onda uno speciale dedicato al delitto di Avetrana, uno dei casi più discussi degli ultimi anni

Il delitto di Avetrana
Fonte: Discovery

Era il 26 agosto del 2010 quando Avetrana, una piccola cittadina in provincia di Taranto, viene sconvolta da un tragico episodio: Sarah Scazzi, di appena 15 anni, scompare. Dopo lunghe settimane di ricerche, ecco che viene a galla la verità: la ragazza è stata uccisa. Un fatto di cronaca, questo, che ha avuto una risonanza mediatica senza precedenti e che oggi, esattamente 12 anni dopo, viene ricostruito passo per passo in uno speciale in onda su Nove, intitolato Tutta la verità – Il delitto di Avetrana.

Il delitto di Avetrana

Il documentario, riproposto dalla rete Discovery all’indomani del dodicesimo anniversario dalla scomparsa di Sarah Scazzi, ripercorre l’intera vicenda tramite interviste e testimonianze inedite. Nei primi giorni dopo la denuncia di scomparsa da parte di Concetta Serrano, la madre di Sarah, le indagini dei Carabinieri si concentrano su una possibile fuga della ragazza: i media iniziano a dipingerla come un’adolescente inquieta, che avrebbe fatto di tutto per allontanarsi dal suo piccolo paese e dalla sua famiglia, con la quale non andava d’accordo. Ma la madre e la cugina, Sabrina Misseri, non sono d’accordo: Sarah non avrebbe mai fatto nulla di simile. Dopo un mese di indagini gli inquirenti ritrovano il cellulare della ragazza grazie allo zio, Michele Misseri, che sostiene di essere in grado di aiutare i Carabinieri a ritrovare la nipote. I sospetti su di lui aumentano di giorno in giorno fino a quando, il 6 ottobre, confessa l’omicidio, indicando il luogo esatto in cui ha nascosto il cadavere.

Nel corso di diversi interrogatori, però, Michele Misseri ritratta più volte la sua confessione, modificando di volta in volta alcuni dettagli. Fino a quando coinvolge anche la figlia Sabrina, che aveva un forte legame con la cugina, ma che avrebbe litigato con lei a causa dell’interesse di Sarah per l’uomo di cui era innamorata. Le indagini continuano, e Sabrina Misseri viene accusata di omicidio insieme alla madre, Cosima Serrano, colpevole di concorso in omicidio. Il processo ha avuto inizio nel gennaio 2012: il 20 aprile 2013 la Corte condanna Sabrina Misseri e Cosima Serrano all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi. Michele Misseri viene condannato a 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. Concorso in occultamento di cadavere è l’accusa a Carmine Misseri, fratello di Michele, condannato a 4 anni e 11 mesi, mentre gli avvocati Vito Russo e Giuseppe Nigro ricevono una pena di un anno e 4 mesi per favoreggiamento personale. Nel 2017 tutte le condanne vengono confermate dalla Corte di Cassazione.


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