Mobbing al Tg1: l'inchiesta sulle flatulenze si allarga (e aggrava)

Dopo le accuse dal mezzobusto Dania Mondini, altri due cronisti coinvolti nelle "punizioni" della direzione. E spuntano minacce e anche la 'ndrangheta

Fonte: Facebook Dania Mondini

Il caso sollevato da Dania Mondini si è arricchito di nuovi dettagli: il 13 maggio, la conduttrice del Tg1 ha denunciato cinque tra i suoi superiori con l’accusa di stalking e di mobbing per averla costretta a lavorare in una stanza insieme ad un collega che soffre di gravi problemi di flatulenza. E ora, dopo la denuncia dell’accaduto, altri due giornalisti del telegiornale di Rai 1 sono usciti allo scoperto.

Non solo Dania Mondini

Pare infatti che Mondini non fosse la sola a subire questi abusi sul posto di lavoro: alle sue proteste si sono infatti aggiunte quelle dei cronisti Giuseppe Malara e Marco Valerio Loprete. A rivelarlo è stata la stessa giornalista, in un passaggio della denuncia presentata al Tribunale di Roma nel 2018. Denuncia in cui ha dichiarato che tutti e tre hanno subito lo stesso trattamento. Quando Loprete si è lamentato con i vertici del Tg1 per il cattivo odore, sembra che il vicedirettore Francesco Primotzich l’abbia invitato a dire al diretto interessato di lavarsi, senza invece preoccuparsi delle piccole "torture" che i suoi dipendenti erano costretti a subire. Dalla deposizione di Dania Mondini, poi, è emerso come il problema fosse ormai di dominio pubblico nella redazione del telegiornale, e che per questo fosse stata indetta una riunione, a cui hanno partecipato 15 giornalisti. Questo il risultato della riunione, secondo Mondini: "La direzione pretende che i redattori ordinari restino in stanza con quella persona che non si lava ed emette maleodoranti rumori corporei". "Chi non sta nella stanza con il collega non lavora più. Chi non resta deve essere preso a calci in c*lo", avrebbe detto il vicedirettore Marco Betello.

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Le nuove indagini per stalking

Ma la scarsa igiene personale e i problemi di flatulenza del giornalista in questione non erano l’unica questione da risolvere. Dania Mondini sostiene di essere stata chiusa in una stanza "con un redattore che aveva problemi di igiene personale, molestava le donne e avrebbe avuto rapporti con un ‘ndranghetista, il boss Paolo Romeo". Dopo che, nel 2018, la Procura Ordinaria aveva chiesto l’archiviazione del caso, ora la Procura Generale ha deciso di occuparsene nuovamente, indagando per stalking. In più, visti i sospetti collegamenti dell’uomo con un boss mafioso, la Commissione Parlamentare Antimafia ha chiesto si sospendere il giornalista in via precauzionale, per poi sottoporlo ad un’indagine.

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