Sparita nel nulla: su Nove la drammatica storia di Elena Ceste

Il 12 novembre un nuovo appuntamento con la serie di documentari che raccontano i casi di cronaca più controversi degli ultimi anni.

Fonte: Discovery

Nella prima serata di sabato 2 novembre Nove continua la sua lunga serie di documentari dedicati ai fatti di cronaca più drammatici e controversi della storia recente. L’appuntamento, questa volta, è con Sparita nel nulla – Il caso di Elena Ceste, che racconta e approfondisce il terribile omicidio di Elena Ceste, scomparsa misteriosamente nel 2014 e ritrovata senza vita soltanto 10 mesi dopo.

La scomparsa di Elena Ceste

Elena Ceste, 36 anni e madre di quattro figli, viveva con la sua famiglia a Costigliole d’Asti. Il 23 gennaio 2014 il marito, Michele Buoninconti, denuncia la sua scomparsa: secondo il suo racconto, la moglie si sarebbe allontanata da casa sconvolta, dopo che lui aveva scoperto messaggi e telefonate con altri uomini. Nonostante lui abbia sempre dichiarato che l’allontanamento fosse volontario, i sospetti degli inquirenti si concentrano proprio sull’uomo. Dopo aver piazzato delle cimici in casa sua, i Carabinieri scoprono che Buoninconti è un uomo violento e oppressivo con i suoi figli, a cui intima di non confessare mai a nessuno dei furiosi litigi che aveva con la madre.

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Il ritrovamento del corpo

È il 18 ottobre 2014 quando il corpo di Elena Ceste viene ritrovato. Dall’autopsia emerge che la donna è stata strangolata, e grazie al telefono che portava con sé gli inquirenti possono ricostruire quanto accaduto. Michele Buoninconti uccide la moglie in preda ad uno dei suoi attacchi di rabbia, appena lei esce dalla doccia; carica poi il corpo in auto, insieme ai vestiti trovati sul letto. Un banale errore, però, costa caro all’assassino: chiama ripetutamente il telefono di Elena per rintracciarlo, visto che era rimasto nascosto tra gli abiti. Così lo stesso cellulare, agganciandosi a diverse celle, permette di ricostruire il percorso seguito dal colpevole, individuato una volta per tutte in Michele Buoninconti. Quest’ultimo, arrestato con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, viene condannato in via definitiva a 30 anni di carcere.

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