L’exploit di Sinner spacca la Rai (che sceglie di non trasmetterlo). Comunicato di fuoco: “Ennesima occasione persa”

Il CdR di Raisport ha protestato in un comunicato per la mancata trasmissione della finale di Melbourne. Grande amarezza per una decisione poco comprensibile.

Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.

Jannik Sinner
Fonte: RaiPlay

Sinner è sul tetto del mondo, ma la Rai mastica amaro. Ieri il trionfo dell’altoatesino nella finale degli Australian Open – impresa clamorosa, 48 anni dopo Panatta – è stato trasmesso con risultati strabilianti in differita su Eurosport. Oltre 2 milioni di spettatori, pari al 18% di share, che si traducono in una pessima figura per i vertici di Viale Mazzini. La Rai ha infatti scelto di non mandare in onda in chiaro la partita (eppure lo aveva fatta con Francesca Schiavone, al Roland Garros, per citare un precedente). Scatta così la protesta del CdR di Raisport, che in un comunicato di fuoco punta il dito contro la sua stessa azienda. Ecco di seguito i dettagli.

Il caso Sinner agita la Rai: comunicato di fuoco del Cdr Raisport

Lo scontro in cinque set tra Sinner e Medvedev, finalissima dell’Open d’Australia, ha tenuto incollati al teleschermo 2 milioni di italiani, con picchi di 2.4 milioni durante l’ultimo set (e 2.6 in occasione del match point). Gli appassionati italiani hanno potuto assistere all’impresa di Jannik Sinner sintonizzandosi su Eurosport, oppure su Sky o Dazn (emittenti a cui il primo aveva ceduto i diritti), ma non su Rai 1. La clamorosa assenza del canale pubblico, nonostante un exploit negli ascolti fosse ampiamente prevedibile alla vigilia, ha stupito (in negativo) un po’ tutti, compresi i dipendenti della stessa azienda.

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Ma il "peccato originale" va ricercato, innanzitutto, nella obsoleta legislazione sugli eventi di rilevanza nazionale. Una lista dell’Agcom, risalente al 2012, ha escluso dall’obbligo di diretta in chiaro gli eventi che appartengono agli Slam di tennis. Nonostante questo, la Rai avrebbe potuto acquistare i diritti della finale di Melbourne all’ultimo momento (era accaduto in passato per casi analoghi). Eppure così non è stato, ed è un vero peccato. Come hanno fatto notare anche il Cdr di Raisport e la Fiduciaria di Milano in un duro comunicato diffuso nelle scorse ore.

"Jannik Sinner trionfa, dopo 48 anni da Adriano Panatta a Parigi, in un torneo Slam. Scrive una pagina di storia vincendo dove mai un italiano, agli Australian Open, era arrivato in cima e noi non ci siamo. La Rai e RaiSport non hanno ritenuto di inviare un collega per testimoniare un’impresa eccezionale, facendo mancare un contributo atteso dal Servizio Pubblico radiotelevisivo. Tra l’altro avrebbero potuto "farsi aiutare" da un precedente importante, quello della finale del Roland Garros del 2010, quando viale Mazzini decise seduta stante di acquistare, anche allora da Eurosport, la finale femminile vinta da Francesca Schiavone su Samantha Stosur…Offrendo in tal modo in diretta televisiva ed in chiaro la storica impresa della tennista milanese. Si dirà altri tempi, è vero. Adesso l’azienda deve risparmiare e razionalizzare i costi, ma davanti ad evento simile non ci si può tirare indietro. Se il costo diritti per la diretta televisiva era esagerato e fuori portata, almeno un collega a Melbourne poteva e doveva essere inviato. Purtroppo, lo diciamo con enorme dispiacere, l’ennesima occasione persa".

Si vedrà adesso se i vertici della rete sapranno arginare la polemica con spiegazioni convincenti. Anche se il danno ormai è stato fatto.


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