Silvio Berlusconi, aperto il testamento: Fininvest a Piersilvio e Marina

I figli maggiori hanno avuto la quota maggioritaria dell'azienda, mentre la percentuale restante va ai figli di Veronica Lario. 100 milioni a Marta Fascina.

Silvio Berlusconi si è spento il 12 giugno, all’età di 86 anni, a causa di una leucemia mielomonocitica cronica. Nella giornata di mercoledì 5 luglio, dopo diversi rinvii, il notaio Arrigo Roveda ha aperto il testamento del Cavaliere e oggi, 6 luglio, sono state rese note le sue ultime volontà riguardanti il suo enorme patrimonio. Vediamo dunque come è stata divisa l’eredità di Berlusconi tra i suoi cinque figli, ma anche cosa ha ottenuto la compagna Marta Fascina.

Il testamento di Silvio Berlusconi

Secondo quanto riportato da Ansa, che ha visionato in esclusiva il testamento, Silvio Berlusconi ha disposto che le quote maggioritarie dell’impero Fininvest siano equamente divise tra i due figli maggiori, Marina e Piersilvio Berlusconi. A questi ultimi, nati dal primo matrimonio del Cavaliere, è stato destinato il 53% delle quote dell’azienda: essendo già precedentemente in possesso del 15,3%, i due figli maggiori possiedono quindi la maggioranza di Fininvest. oltre a ricoprire ruoli di primo piano come già accadeva prima della morte del padre. Marina Berlusconi rimane quindi presidente dell’azienda, mentre Piersilvio Berlusconi è amministratore delegato di MFE (ovvero l’ex gruppo Mediaset) nonché consigliere di amministrazione di Fininvest. La restante percentuale delle quote di quest’ultima vanno, invece, agli altri tre figli, Barbara, Eleonora e Luigi, nati dal secondo matrimonio del Cavaliere con Veronica Lario. I tre figli minori, tuttavia, continuano a non avere ruoli dirigenziali all’interno dell’azienda di famiglia: Barbara e Luigi rimangono esclusivamente consiglieri d’amministrazione, mentre Eleonora non ha alcun ruolo effettivo.

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L’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, rimandata secondo il notaio per motivi burocratici, era molto attesa: da questa dipendeva, infatti, il futuro di Fininvest e, in particolare, delle aziende che stanno sotto di essa, soprattutto Mediaset, Mondadori e Mediolanum (oltre che la proprietà della squadra di calcio del Monza e del Teatro Manzoni di Milano). Stando a quanto riferito da Ansa, il Cavaliere aveva stabilito queste disposizioni sul futuro del proprio impero già nel 2006, su un block notes su cui aveva scritto di suo pugno le sue volontà. È datata invece 19 gennaio 2022 la lettera scritta ai figli prima di essere ricoverato per la prima volta all’ospedale di Milano: "Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue". Si tratta delle disposizioni riguardo ad un lascito in denaro ad alcune delle persone che gli sono state più vicine: il Cavaliere ha lasciato 100 milioni di euro al fratello Paolo Berlusconi, altri 100 milioni a Marta Fascina e 30 milioni a Marcello Dell’Utri.

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