Serena Bortone, la “vendetta” Rai è servita: sospensione di 6 giorni. Web in rivolta e proteste dal Pd

Ufficiale lo stop per la giornalista di "Chesarà". Secondo i vertici avrebbe rotto il vincolo di riservatezza. Pesa il caso Scurati e la volontà del Governo Meloni.

Fonte: Mediaset Infinity

Era prevista, e infatti eccola qua. La vendetta servita fredda dalla Rai, che condanna Serena Bortone a 6 giorni di sospensione dopo i clamori del caso Scurati. Aveva letto in tv, a Chesarà, il monologo censurato dello scrittore Premio Strega. Ora ne paga le conseguenze, dato che già l’ad Roberto Sergio prometteva fuoco e fiamme a poche ore dai fatti – "doveva essere licenziata", diceva. Protesta sonoramente, sul social X, il senatore del Pd Filippo Sensi. Mentre la ripicca su Bortone sta già scatenando un vero caos via web. In molti si ribellano all’ennesima scelta discutibile di TeleMeloni. Bisognerà poi capire se alla Bortone verrà dato in dote un programma, nella prossima stagione, e se (come sembra) il programma in questione dovrà evitare categoricamente ogni riferimento alla politica. Vediamo i dettagli qui sotto.

Serena Bortone, arriva la stangata Rai

Ecco fatto. Serena Bortone è sospesa dalla Rai. Sei giorni di passione per lei, che aveva avuto l’ardire di "parlare" in tv con le parole scritte da Scurati. La sanzione è stata decisa dalla dirigenza della tv pubblica, a conclusione del procedimento disciplinare aperto nei confronti della conduttrice. In più il programma di Serena Bortone, Chesarà, comunque in difficoltà sullo share, non verrà rinnovato dal prossimo settembre.

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L’accusa ufficiale Rai, che da settimane pendeva come spada sul collo della giornalista, era quella di aver rotto il vincolo di riservatezza chiesto ai dipendenti da Viale Mazzini. Questo perché la Bortone aveva annunciato, tramite il suo profilo Instagram, l’improvvisa cancellazione unilaterale dell’intervento di Antonio Scurati. Lo scrittore, autore di una serie di libri già premiati sul duce del Fascismo, doveva parlare con un monologo sul 25 aprile. Poi lo stop a poche ore dalla diretta. Con una spiegazione raffazzonata da parte dell’azienda pubblica: ci sarebbero state di divergenze sul compenso allo scrittore – cosa poi smentita -, e inoltre "motivi editoriali" non meglio approfonditi.

Ora che Bortone viene messa "in cantina" per sei giorni, si levano gli scudi dall’opposizione. "Sei giorni di sospensione per Bortone, sei medaglie" scrive su X il senatore del Pd Filippo Sensi, "Solidarietà, siamo oltre il muro del suono del ridicolo". E Sandro Ruotolo – responsabile Informazione, memoria e cultura nella segreteria nazionale del Pd – è ancora più deciso nella sua condanna: "Questo di TeleMeloni ormai è un gruppo dirigente senza freni. Assume amici e parenti, punisce l’antifascismo. Chiediamo a tutte le opposizioni di costruire insieme il futuro del servizio pubblico. Fuori la politica da viale Mazzini. Bisogna restituire credibilità e autorevolezza alla Rai. Altro che pubblicità in cambio del canone come vuole la Lega. Abbiamo bisogno di più servizio pubblico".

Il futuro di Bortone

Intanto non è ancora chiaro, che fine farà Serena Bortone. Dopo i sei giorni di stop, è attesa la presentazione dei palinsesti Rai per la prossima stagione. Chesarà è un miraggio lontano, già certo lo smantellamento. Sembra che alla Bortone verrà invece offerto un programma di "filosofia e cultura" previsto per il sabato alle ore 20.15. Insomma il messaggio è chiaro: Bortone non può più parlare (nel modo più assoluto) di politica, perché altrimenti dall’alto si arrabbiano. Ma bisogna anche vedere se la giornalista vorrà starci, in questa Rai del futuro.

Esplode la protesta sul web

Scatta la protesta sui social. X, nuova versione dell’ex Twitter, diventa così la piattaforma d’elezione per replicare alla sospensione di Serena Bortone. Dai vip ai semplici cittadini, in migliaia si stanno facendo sentire in queste ore. Giuseppe Candela tuona: "Sei giorni di sospensione per la giornalista per il caso Scurati. In questi casi si può dire una sola cosa: vergognosi". Mentre un’utente non nota aggiunge con rabbia: "L’hanno cancellata, l’hanno oscurata e l’hanno sospesa…Solidarietà a Serena Bortone, ottima professionista e donna coraggiosa e resistente. Troppo, tutto insieme". Intanto impazza l’hashtag "#iostoconserenabortone", e i "mi piace" ai post di protesta salgono vertiginosamente. Qualcuno si accoda al coro, con parecchio veleno: "Serena Bortone è stata sospesa per aver denunciato il tentativo di censura del monologo di Scurati e poi punita affidandogli un nuovo programma in cui non si può occupare di politica. Questa Rai punisce l’informazione libera e umilia l’autonomia e l’indipendenza dei giornalisti".

La solfa Rai è ormai la stessa, insomma. A tacere tutti quelli che non si allineano. Ma i cittadini, gli spettatori, almeno via social, sembrano sempre meno intenzionati a starsene in silenzio. Perché è vero, prendendo in prestito le parole di un altro utente pro-Bortone, che "da oggi chi denuncia una censura deve temere, chi la subisce deve tacere". Ma la democrazia online continua a esprimersi senza paure.

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