'Se mi lasci non vale', il debutto (senza corna) di Luca Barbareschi spacca il web: "Che noia"

La prima puntata dell’”esperimento” guidato da Luca Barbareschi scatena, come prevedibile, commenti e paragoni: cosa è successo

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

La prima puntata di Se mi lasci non vale, il nuovo programma che segue l’evoluzione della relazione di sei coppie in crisi esordisce lunedì 21 ottobre su Rai Due, sfidando la fortuna in una serata in cui la concorrenza è agguerritissima, con il Grande Fratello, la fiction su Mike Bongiorno e il Gialappashow che intrattengono il pubblico delle altre reti. Ma com’è il nuovo programma guidato da Luca Barbareschi?

Iniziamo subito a sgombrare il campo da dubbi dicendo che Se mi lasci non vale non è la fotocopia di Temptation Island. Ci sono degli elementi in comune con il "viaggio nei sentimenti" di Mediaset che incolla al video il pubblico, ma ce ne sono molti che lo differenziano nettamente.

Se mi lasci non vale non è la copia di Temptation Island (e forse non è un bene)

L’elemento fondamentale in comune è la presenza di sei coppie in crisi, per motivi che si ripetono, ovvero la gelosia, la mancanza di comprensione reciproca e, in un unico caso dichiarato, un tradimento. Manca l’elemento detonatore di Temptation Island, ovvero la presenza di tentatori e tentatrici, e anche la separazione dei partner che condividono la loro quotidianità tutti insieme in una villa alle porte di Roma.

Inoltre, tra le coppie che partecipano al programma, una ha figli (cosa da sempre esclusa dal reality di Canale 5), e un’altra è composta da due attori, messi lì per stimolare le dinamiche delle altre. Poi, ci sono due consulenti, una psicologa a una soul coach. A quest’ultima sono affidati i momenti che dovrebbero riaccendere il desiderio dei partecipanti (tanto che qualcuno la definisce ironicamente sui social coach una "tentatrice mancata") e che probabilmente aumenteranno la prossima puntata quando è atteso l’arrivo, come ospite, di un altro esperto in materia: Rocco Siffredi. Il tutto viene commentato e narrato dalla voce fuori campo di Luca Barbareschi che, qualche volta, entra anche in azione (e qui la similitudine con la conduzione di Temptation c’è, al netto della differenza di stile di conduzione).

Il percorso e i confronti che vediamo nella prima puntata di Se mi lasci non vale assomigliano molto più a una terapia di coppia di fronte alle telecamere che a un docu-reality. Tra vere e proprie analisi, lacrime, confronti a due e di gruppo, esercizi yoga tantrici e giochi alla Eyes Wide Shut che dovrebbero riaccendere il fuoco spento tra i partecipanti e di cui si fa cerimoniere lo stesso conduttore, il programma oscilla tra passaggi molto lenti e momenti più bizzarri che dovrebbero accelerare la narrazione, ma si fa fatica, almeno per questa prima puntata, a sentirsi veramente coinvolti dalle dinamiche, un po’ perché per ora nessuna delle coppie spicca per personalità e un po’, appunto, per un ritmo non travolgente, che non sfugge ai (pochi) che commentano il programma in tempo reale sui social (visto che in trend, ci sono almeno altri tre programmi contemporanei su cui si concentrano i twittatori della tv). "Un grande No ! Noioso, triste e deludente", scrive un utente. "Capisco che sia un programma senza trash e "più maturo", ma io mi sto addormentando", commenta un altro. E c’è chi è anche più chiaro: " Ma lo volete capire o no che vogliamo le cornaaaaaaaaaa". Una puntata è poco per promuovere o bocciare il programma, vedremo come procederà questo "esperimento social-televisivo".


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