Sanremo nella bufera: Fratelli d'Italia chiede dimissioni vertici Rai

Stando a quanto riportato da Ansa, sembra che lo show di Fedez “Sarebbe stato provato prima della ufficiale messa in onda” Si tratterà davvero della verità?

Le polemiche intorno al Festival di Sanremo 2023 imperversano, e non c’è modo di farle placare. L’organizzazione del Festival lotta infatti tra due fuochi: chi dice che le proteste di Fedez verso la politica (fatte in occasione della sua esibizione sulla nave Costa Smeralda e in duetto con gli Articolo 31) siano legittime e che Sanremo è il giusto palco per portarle avanti, e c’è chi invece proprio non ci sta ad assistere a questi attacchi. L’ultimo tra questi è stato Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, che va all’attacco del servizio pubblico denunciando il comportamento di Fedez: "In Rai sapevano ma nessuno ha fatto nulla, rendendosi di fatto complici del soliloquio politico di Fedez e del suo attacco ad un viceministro della Repubblica". Insomma, il capogruppo sembra essere molto convinto che la protesta di Fedez sia stata fatta con il benestare della Rai. Ma sarà davvero così? Tommaso Foti continua parlando di "dettagli inquietanti che stanno venendo fuori e che, se confermati o meglio non smentiti, dovranno necessariamente portare ad un immediato chiarimento. Allo stato, emerge che il palco dell’Ariston si è trasformato, con il consenso e beneplacito proprio della Rai, in una tribuna elettorale". Si tratterà di vittimismo o verità?

La polemica e le richieste del politico

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Stando a quanto riportato da Ansa, sembra che lo show di Fedez "Sarebbe stato provato prima della ufficiale messa in onda", rendendo quindi la Rai consapevole di quanto sarebbe accaduto. Il capogruppo continua: "Chiediamo con fermezza che i vertici di Viale Mazzini spieghino esattamente le dinamiche della vicenda e agiscano di conseguenza con la massima tempestività", ha detto "evidente che qualcuno, incapace di garantire la pluralità del Servizio Pubblico, dovrà lasciare quanto prima il suo incarico". Il riferimento, neanche troppo velato, è al dirigente di Rai 1, Stefano Coletta, presente alle varie conferenze stampa del Festival, e nelle prime file durante la diretta all’Ariston. L’uomo ha già confermato il non coinvolgimento della Rai nella performance di Fedez, assicurando pubblicamente di discostarsi dal suo comportamento, ma sembra che il politico non creda affatto alle sue parole, e ora lo avrebbe messo sotto torchio.
A dar man forte a Foti ci pensano poi Manlio Messina, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, e Marco Lisei, senatore del primo partito d’Italia. Il primo chiosa: "doppiopesismo della Rai" che "non è più accettabile". Gli attacchi di Fedez a Sanremo "non sono stati una spiazzante improvvisata, ma un vero killeraggio politico di cui i vertici Rai erano consapevoli e che, con compiacenza, hanno permesso". Continua poi dicendo: "La Verità stamane ci racconta addirittura che in un primo momento la foto sventolata dall’indomito rapper fosse prevista a testa giù. Questa è forse democrazia? Chiediamo chiarezza ai vertici Rai perché averne consentito la performance". Lisei è invece meno diretto, commentando: "Gli scenari sono quindi due, o un attacco alle istituzioni avallato dai vertici, che poi hanno mentito dicendo che non sapevano nulla, oppure la totale assenza di controlli e di controllo di quanto accade sulla tv pubblica. Non basterà una conferenza stampa per buttare la polvere sotto il tappeto questa volta, non basteranno le scuse, ma l’unico atto che ripristinerebbe il decoro del servizio pubblico sarebbero le dimissioni". Come si comporteranno dalla Rai e da Sanremo? Amadeus intanto commenta: "Oggi con il 66%", nuovo record di share per il Festival di Sanremo, non parlo di politica. Sostengo e difendo l’arte su questo palco a spada tratta. Se c’è qualcuno che non apprezza quest’arte, non lo commento neanche".

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