Sanremo: le novità sul messaggio di Zelensky e la quota Eurovision

Una serie di novità sulla chiusura del Festival monopolizza la conferenza stampa sulla finale di Sanremo: dandoci delle anticipazioni su cosa succederà dopo l'esibizione dei primi 5 big in classifica

Durante la conferenza stampa che si sta tenendo questa mattina, sono emersi importanti dettagli su uno degli eventi più attesi e dibattuti di Sanremo 2023, stiamo parlando dell’intervento di Zelensky in diretta sul palco dell’Ariston. Il suo coinvolgimento è stato oggetto di polemiche da parte di diversi gruppi, politici e apolitici, diventando ben presto la polemica principale di questa edizione del Festival. Ora Amadeus, in compagnia di un rappresentate ucraino, ci aggiorna con tutti i dettagli sull’intervento, scopriamoli insieme.

Le novità dalla conferenza stampa della finale

Amadeus ci dà quindi la conferma definitiva: Il messaggio del presidente ucraino Zelensky sarà letto questa sera da Amadeus, durante la finale del Festival di Sanremo, a termine della gara dei Big, intorno all’1:15. Lo conferma Amadeus. Dopo l’esibizione dei primi cinque in classifica, ci sarà l’esibizione del gruppo ucraino Antytila. Il celebre gruppo, noto per aver vinto l’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest e attualmente impegnati in prima fila nella guerra in corso in Ucraina, completerà quindi il messaggio del Presidente. In conferenza è stato presente anche l’ambasciatore ucraino Yaroslav Melnnyk. L’uomo ha dichiarato che "Il palco dell’Ariston è l’occasione di trasmettere la verità e il messaggio di sostegno di cui abbiamo bisogno perché la pace torni sul territorio europeo". Poi ha definito l’intervento come: "Una incredibile opportunità per lanciare un messaggio di unità intorno alla difesa dei principali valori congiunti. Un’opportunità per ringraziare anche tutto il popolo italiano per il sostegno ricevuto fin dai primi giorni della guerra della Russia contro il mio Paese". Il presidente di Rai 1, Coletta ha poi chiuso il discorso aggiungendo: "Abbiamo lasciato libertà di scelta a Zelensky".

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Le polemiche

Sembra che tutti abbiano una chiara idea su come il messaggio di Zelensky debba essere trasmesso. Ciò che ha infastidito i più è che per molti Sanremo è un luogo leggero, dove si canta e basta, al più si può parlare di argomenti di attualità purché non distraggano l’attenzione dalla competizione e restino appunto, leggeri. In realtà il Festival negli anni ha sempre portato temi tutt’altro che leggeri sul palco dell’Ariston, scelta che nell’ultimo decennio ha preso sempre più piede. Ne è una dimostrazione la scelta di dedicare un momento della diretta di ieri in onore della Giornata della memoria per le vittime delle foibe, iniziativa stranamente molto meno criticata, considerato il clima giustamente molto serio legato alla vicenda e all’inserto inserito ad hoc da Amadeus dopo la richiesta fattagli in conferenza stampa.
Ad aver fomentato le polemiche è stato poi l’intervento di Maurizio Acerbo sul Festival, che ha dichiarato: "Avrebbero dovuto invitare a Sanremo gli obiettori di coscienza russi e ucraini". Aggiungendo poi: "La lettera di Zelensky al Festival pensiamo che sia una scelta di propaganda di guerra. È un anno che va avanti questo conflitto e che l’opinione pubblica viene bombardata per convincerci a fare la guerra". Il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, stamattina in piazza Muccioli a Sanremo ha partecipato a una manifestazione per dire "No" alla guerra, durante la quale ha comunicato: "Bisogna smetterla di inviare armi, […] aumentano le spese militari e siamo di fronte alla follia. Invitare Zelensky ci sembra una scelta sbagliata". Acerbo omette però che non supportare a livello bellico l’Ucraina corrisponderebbe inevitabilmente al so soccombere alla Russia. Interessante invece il parere di Giorgia Meloni riguardo l’intervento di Zelensky, recentemente incontratisi di persona. Il Presidente del Consiglio ha infatti dichiarato a riguardo: "Io avrei preferito che Zelensky fosse stato presente a Sanremo. Mi dispiace più che altro che si sia creata una polemica: non è mai facile far entrare la politica in una manifestazione come Sanremo, anche se poi ci entra sempre. Credo che fosse comunque importante una sua presenza". Diversa invece la posizione della Santanchè, che interpellata a riguardo durante un evento a Milano, ha recentemente dichiarato che il Festival è: "Un po’ comunista, ma chi se ne frega. Più ci attaccano e più cresciamo".

La risposta di Amadeus

Amadeus ad ogni modo durante la diretta della conferenza stampa di oggi risponde direttamente a tutte le polemiche dicendo: "Oggi con il 66% non parlo di politica. Sostengo e difendo l’arte su questo palco a spada tratta. Se c’è qualcuno che non apprezza quest’arte, non lo commento neanche". Questa è la risposta del Direttore Creativo a una domanda sulle critiche al Festival arrivate in queste ore, in particolare da Fratelli d’Italia.

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