Carlo Conti stravolge Sanremo Giovani e Cattelan svela: "Mi ha convinto con una bottiglia di vino"

Al via il torneo per la selezione delle nuove proposte all'Ariston, Il direttore artistico e il conduttore raccontano cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova formula talent in partenza da domani

"Era una mia fissazione, quella di far diventare Sanremo Giovani un vero e proprio talent. E quest’anno ce l’abbiamo fatta. Mi interessa dare luce ai giovani migliori, per questo ho re-introdotto le nuove proposte che fanno una gara a parte, con un proprio vincitore che avrà tutte le occasioni, una volta vinta la gara di farsi conoscere e avere la giusta attenzione dei media". Così Carlo Conti apre la presentazione di Sanremo Giovani, il "talent", condotto da Alessandro Cattelan che, a partire dalla seconda serata di martedì 12 novembre su Rai Uno, metterà a confronto 24 giovani talenti musicali. Nella serata del 18 dicembre, Sarà Sanremo, che vedrà la co-conduzione di Conti e Cattelan, si scopriranno poi i quattro più votati che parteciperanno a Sanremo 2025 in qualità di nuove proposte. In occasione di quella serata, promette Conti, verrà svelato anche il cast dei big di Sanremo.

Carlo Conti presenta Sanremo Giovani

Ma tornando a Sanremo Giovani, il motivo per cui il direttore artistico ha voluto rinnovare questa selezione, partendo da quella che è, a tutti gli effetti, un’altra gara, lo spiega lo stesso Carlo Conti. "Io sono affezionato a Sanremo Giovani, nei miei ho avuto la fortuna di avere talenti come Caccamo, Mahmood, Ermal Meta, Irama, Gabbani. Anche quest’anno spero che ci saranno tante nuove proposte interessanti e tutte da scoprire. Vogliamo accendere un faro proprio sui giovani che non hanno mai avuto ancora alcuna opportunità, e proprio per questo abbiamo abbassato l’età massima di partecipazione a 26 anni contro i 29 precedenti". A chi gli fa osservare che, con questo limite, un talento, come per esempio, Ermal Meta non avrebbe avuto la sua grande occasione, Carlo Conti risponde: "E’ successo 10 anni fa era, letteralmente, un altro mondo. Oggi con il web e lo streaming, qualsiasi ragazzo o ragazza hanno la possibilità di proporre il proprio brano a tutto il mondo e, da niente, conquistare le classifiche. Questo limite è stato abbassato proprio per cercare chi davvero non ha sfruttato nessuna di queste occasioni. Nel cast comunque non ci sono minorenni e solo uno sotto i 24 anni, se non mi sbaglio".

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Per quanto riguarda cosa vedremo da domani in seconda serata su Rai Due, il direttore artistico di Sanremo 2025, si toglie deliberatamente di scena. "La scena sarà tutto del conduttore Alessandro Cattelan e dei cinque componenti la commissione musicale (Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia ndr) anche perché io sono anche troppo in video. I protagonisti sono Alessandro e la commissione, io rimarrò dietro le quinte. Una cosa importante è che non ci saranno spareggi: siamo in 7 a votare, quindi, nella peggiore delle ipotesi, si potrà vincere per 4 a 3".

A fronte dei 24 ragazzi che vedremo competere per i quattro posti buoni per la gara delle nuove proposte all’Ariston, sono arrivate 574 domande, come si è arrivati dunque a questa rosa?. "C’è stato prima un lavoro di selezione fatto da ognuno di noi singolarmente: ogni giudice ha dato un voto da 1 a 5 ai candidati e io ho chiesto espressamente di essere molto selettivi, la somma di questi voti ha dato una classifica. Poi abbiamo visto i primi 40 in presenza, cercando di scoprire non solo la canzone ma l’artista, come si presentano, come stanno sul palco questi ragazzi, e siamo arrivati infine, a selezionare questi 24".

In ogni puntata di Sanremo Giovani vedremo sei ragazzi che si scontrano a coppie. "L’abbinamento", spiega Carlo Conti, "E’ stato in parte casuale, in parte sono state individuate alcune "teste di serie", che poi sono i ragazzi che, durante le selezioni hanno ottenuto un punteggio maggiore degli altri. Le esibizioni, saranno anche introdotte da un breve clip in cui ognuno di loro si racconterà brevemente". Per quanto riguarda le proposte musicali, Carlo Conti anticipa che ascolteremo molti testi che si occupano di amori tormentati, di affetti in generale, alcune canzoni che usano anche il dialetto e l’ormai imprescindibile auto-tune che però verrà considerato solo in quanto strumento creativo, non in quanto strumento di correzione dell’intonazione.

Come detto, questo torneo preparatorio a Sanremo 2025 avrà il suo culmine nella prima serata del 18 dicembre quando il direttore artistico sarà presente alla conduzione insieme al conduttore di Sanremo Giovani, Alessandro Cattelan il quale, si scopre stamattina, finite le fatiche notturne del dopo Sanremo, sarà a fianco di Carlo Conti sul palco dell’Ariston come uno dei co-conduttori della serata finale, di sabato, del Festival 2025.

Sanremo Giovani, Alessandro Cattelan: "Il Festival? Forse non lo condurrò mai, ma non vivo nell’attesa dell’Ariston"

Per Alessandro Cattelan quello di Sanremo Giovani è un ritorno alla formula del talent che, per molti anni, lo ha visto protagonista come storico conduttore di X Factor. A Quattro anni di distanza quindi, Cattelan decide di rituffarsi nella ricerca di nuovi talenti musicali. Perché? Cosa l’ha convinto? Risponde lui: "Mi ha convinto il ricco menu e la bella bottiglia di vino del pranzo a cui mi ha invitato Carlo Conti per farmi la proposta", poi tornando serio, spiega: "Mi ha convinto il tempo che passa, che è lo stesso motivo per cui ho deciso di lasciare X Factor dopo 10 anni. Se Carlo mi avesse proposto un talent come Sanremo Giovani subito alla fine di quella esperienza non l’avrei fatto, ora che sono passati 4 anni e ho fatto altre esperienze, di carriera e di vita, mi è tornata la voglia di stare a contatto con carriere che nascono, perché questo è sempre bellissimo, avere davanti un giovane e immaginare che tra 20, 30, 40 anni sarà forse diventato una star e tu eri lì mentre tutto cominciava. D’altronde, il talento è una cosa talmente rara che, quando ce l’hai davanti, lo riconosci".

Per quanto riguarda il suo ruolo dice: "Io mi metterò totalmente a disposizione dei concorrenti, sarò la spalla a cui appoggiarsi se ne sentiranno il bisogno, avrò una parola di leggerezza oppure li lascerò tranquilli a concentrarsi, sarò, insomma, a loro servizio".

Sul fatto che, ormai da qualche anno, ogni volta che si pensa a un nuovo conduttore di Sanremo esce, invariabilmente il suo nome, Alessandro Cattelan commenta: "Non è una polemica, sia ben chiaro, ma io credo che la cosa più probabile è che Sanremo non lo farò mai, per vari motivi. Sarei in grado? Probabilmente sì. Sarei adatto? Non lo so, perché per fare Sanremo serve una persona molto brava e molto "larga". Io credo di saper fare il mio lavoro, ma sono un po’ di nicchia, che è pure una cosa che a me piace. Però, mi sembra che ogni cosa che faccio viene sempre svilita perché sembra che sia in perenne attesa di Sanremo, e invece si può essere contenti del proprio lavoro anche senza fare Sanremo. Io ho fatto e faccio tante cose che mi danno soddisfazione, l’altro giorno ho condotto la cerimonia di apertura dell’Atp, seguita in tutto il mondo, quindi vorrei uscire dall’equivoco: non sto in attesa di Sanremo, io faccio questo perché ho voglia di fare questo.

Infine, sul fatto di essere sempre etichettato come conduttore "giovane": "Personalmente non mi sento giovane da un po’: per anagrafe, perché ho delle responsabilità, una famiglia, scarpe non più da giovane e una carriera di 23 anni in cui non sono mai stato fermo. Poi, "giovane" è una parola più simpatica di "vecchio", quindi se volete continuate a usarla, ma è più un’etichetta che usano i media che qualcosa che mi sento".

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