Sanremo 2025, la Crusca stronca i testi delle canzoni. Fedez (e non solo) nel mirino: “Rime discutibili”

Stando alle parole del professore dell’Accademia della Crusca Lorenzo Coveri il bilancio dei brani del Festival sarebbe tutt’altro che esaltante: perché

Manca ormai meno di una settimana alla serata inaugurale di Sanremo 2025 ma il clima (e le polemiche) da Festival è già entrato nel vivo. Il prossimo 11 febbraio il pubblico dell’Ariston di Rai 1 potrà finalmente sentire tutte le canzoni dei 30 Big in gara di, cui al momento, sono stati diffusi solo i testi. Proprio su questi si è concentrato il professore dell’Accademia della Crusca Lorenzo Coveri (da anni ‘analista’ delle lyrics sanremesi) che, salvo poche eccezioni, non si è risparmiato in quanto a stroncature. Scopriamo cosa ha detto e tutti i dettagli.

Sanremo 2025 secondo la Crusca: chi si ‘salva’

"Canzoni piatte, voti piatti". Non ha usato molti giri di parole il professore dell’Accademia della Crusca Lorenzo Coveri che, parlando dei testi dei brani in gara a Sanremo 2025, non ha nascosto tutta la sua delusione. Il motivo? Stando alle parole del professore, lo scarso numero di autori coinvolti: "Quest’anno ci sono sempre gli stessi 11 autori per due terzi dei brani: tutta questa omogeneità porta a un appiattimento generale. Ormai è una tendenza al Festival".

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Non mancano le eccezioni come nel caso di Brunori Sas, a cui Coveri – nonostante di dichiari restio a utilizzare voti – dà un bel 9: "È il testo di una vera canzone d’autore: letterario, con immagini sofisticate, figure retoriche di livello. Interessante, intimo, autobiografico". Parole d’elogio anche per un altro cantautore come Lucio Corsi e, un po’ più a sorpresa, per il rapper Shablo: "Originale, esce dai binari".

I testi ‘piatti’ del Festival: Fedez e Tony Effe non impressionano

In attesa del primo ascolto delle canzoni, che verranno presentate nel corso della prima serata di Festival di martedì 11 gennaio 2025, il professore dell’Accademia della Crusca Lorenzo Coveri non è certo rimasto impressionato dai testi dei brani in gara, anzi. Tantissimi Big – stando alle parole del professore – navigano nell’anonimato linguistico e lirico, da Francesco Gabbani ("Mi aspettavo molto di più, invece il testo è banale, virato sull’ottimismo alla Jovanotti") a Marcella Bella ("Se questo è un testo originale siamo fuori strada") fino alla grande favorita di Sanremo 2025 Giorgia: "La voce più bella di tutto il festival, ma un testo da canzonetta classica". Coveri sarebbe rimasto poco impressionato anche dal "famigerato" Tony Effe ("Nemmeno una frase sessista, una filastrocca banale su una Roma per turisti") e dal suo attesissimo ‘rivale’ Fedez , tornato prepotentemente al centro del mondo gossip dopo le dichiarazioni di Chiara Ferragni e Corona: "Un testo deprimente che parla di depressione, si salva qualche giochetto di parole sui nomi dei farmaci, poi rime discutibili (…) Cita Mary Poppins col cianuro al posto della pillola che va giù. Mi cadono le braccia". Molto peggio, però, è andata ai Modà: "Versi pesantissimi, lunghissimi, più che una canzone sembra la predica di un prete (…) Fa cadere le braccia".

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