Sanremo 2024, top e flop terza serata: Mannoia esplode (con classe), Amadeus rosica, dov’era Fiorello?

Giovedì 8 febbraio tanti i momenti da ricordare, ma anche polemiche da dimenticare: con Russell Crowe tutto è filato liscio, ma vediamo cos'altro è successo

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Durante la terza serata del Festival di Sanremo, in onda giovedì 8 febbraio su Rai1 e condotta da Amadeus, Russell Crowe sorprende con la sua esibizione canora e beffa John Travolta, mentre Edoardo Leo propone un monologo sul tema del valore sociale, politico e culturale della commedia e della cultura in generale. Al Teatro Ariston anche Teresa Mannino affianca il conduttore dimostrando di essere una fuoriclasse, mentre Gianni Morandi torna a Sanremo (ma non scopa sul palco). Infine tante le esibizioni buone e i momenti migliori, ma anche qualche flop. Vediamo insieme cosa ci convince e cosa no della terza serata del Festival della Canzone Italiana.

Sanremo 2024, i top: da Teresa Mannino ad Angelina Mango

Il primo top lo diamo a Teresa Mannino, perfetta mattatrice di una serata partita sottotono con canzoni di "Big" che a noi non dicono granché: Il Tre, Maninni, comunque cresciuto nel corso delle serate, e Bnkr44, forse tra i giovani i migliori rispetto ad altri, ma non abbastanza da rientrare nei top. Con la sua ironia (e autoironia) unica riesce a trasmettere simpatia e allegria a tutti. Sul palco dell’Ariston si dimostra una co-conduttrice capace di tenere il passo e surclassare lo stesso Amadeus, ponendolo in secondo (ma anche terzo) piano e prendendosi anche qualche libertà, ed è proprio in questi ultimi casi che viene fuori tutto il suo talento. Una cosa però vogliamo dirla: ogni tanto la tira un po’ per le lunghe, però le battute a effetto le vengono sempre bene. È l’esempio di come si possa far ridere con intelligenza e senza volgarità e futili banalità.

Il secondo top lo diamo ad Angelina Mango: è brava, la presenza scenica non le manca, anzi è molto incisiva, e il ritmo latino del suo brano fa venire voglia di scatenarsi sin dal primo ascolto. Lei padroneggia il palco come se fosse casa sua, come fosse nata per fare proprio questo: infiammare il palco con la sua grinta, pur cantando un brano complesso. Il terzo top lo diamo a Loredana Bertè, entrata sul palco per presentare un artista e diventa protagonista di una standing ovation da parte degli spettatori senza esibirsi. Tanti gli applausi: d’altronde se non è un mito lei, chi lo è? Basta ascoltare la sua "pazza" registrata per far sì che il pubblico esploda, e oggi ne abbiamo la conferma. Che accoglienza riceve appena raggiunto Amadeus al centro della scena.

Il quinto flop lo diamo a Paolo Jannacci e Stefano Massini che sul palco di Sanremo portano una storia straziante riguardante la morte sul lavoro dal titolo L’uomo nel lampo. Il momento più commovente dell’intero festival, insieme a quello di Giovanni Allevi, con Jannacci al pianoforte che intona frasi forti come "il lampo uccide ma senza far rumore" e Massini che racconta attraverso le parole la tragedia delle cosiddette "morti bianche". In pochi secondi il tutto diventa uno spettacolo unico, puro ed emozionante. "C’è un amore di cui non si parla mai, l’amore che dovremmo avere per i nostri diritti, quelli che ci spettano. Viva la dignità", così chiude l’incontro Stefano Massini, ed è subito standing ovation meritatissima.

Il sesto top lo diamo a Gianni Morandi, sempre sul pezzo ed energico come pochi alla sua età: sul palco è una vera bomba e quando scende in platea non è da meno. "Al mio segnale scatenate l’inferno": ebbene sì, il settimo top è per Russell Crowe e la sua fantastica esibizione con una band di tutto rispetto. Risponde a tutte le domande sempre con il sorriso, rivelando di sentire un legame di sangue con l’Italia e imitando Luca Ward, e prende in giro John Travolta in diretta mondiale: mima il gesto simbolo del Ballo del Qua Qua e poi fa un’espressione di disapprovazione che non passa inosservata. Quanto ha ragione.

L’ottavo top lo diamo a Diodato la cui canzone è cresciuta davvero tanto rispetto al primo ascolto. Non cambia nulla del suo stile, ma la forza del brano si sente tutta. Il nono top lo diamo a Fiorella Mannoia che presenta per la seconda volta Mariposa, una ballata interpretata con una passionalità che ti tiene attaccato allo schermo: si muove in maniera sensuale su ritmi spagnoleggianti mentre canta (da brividi) un testo notevole. Il decimo top lo diamo alla scomparsa di Fiorello, mostrato in onda solo una volta e poi allontanato dai riflettori fino all’inizio di Viva Rai2! Una buona mossa per quanto ci riguarda, anche visto che stasera è filato tutto liscio. Di certo a incidere su tale scelta è stata anche tutta la polemica sulla gag organizzata per John Travolta.

Sanremo 2024, i flop: da Amadeus a Fiorello e Mr. Rain

Il primo flop lo diamo ad Amadeus e Fiorello, perché entrambi tornano sulla questione "John Travolta", cercando di giustificarsi, ma la toppa è peggio del buco. È evidente che i due stiano ancora rosicando per le polemiche che hanno invaso il web tra ieri sera e oggi e che li hanno visti – e li vedono tuttora – al centro del dibattito, massacrati a parole dai più (giustamente). Ma cosa ci vuole ad ammettere di aver fatto una gaffe pazzesca a pensare una gag come quella per l’attore? E soprattutto cosa ci voleva a proporre un’intervista breve e simile a quella di Russell Crowe? "Lo scippo è meno grave del Ballo del Qua Qua", dice Fiorello, ma in realtà basterebbero un po’ di onestà e coraggio. Insomma, prendersi la responsabilità dell’errore.

Il secondo flop lo diamo a Mr. Rain, perché porta sul palco la "stessa" canzone dell’anno scorso, ma in una versione più noiosa e monotona. Non c’è personalità e nessun salto di qualità. Il terzo flop lo diamo al livello generale delle canzoni in gara degli artisti più giovani presenti oggi sul palco, in quanto abbastanza deludenti soprattutto per quanto concerne il sound: gran parte delle canzoni sembrano tutte uguali e stancano a lungo andare, comprese quelle di Alessandra Amoroso e Sangiovanni.


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