Sanremo 2024, polemica per la canzone di Geolier: "Il napoletano non merita questo strazio"

A pochi giorni dall’inizio del Festival è nata una forte diatriba capitanata da cittadini partenopei che accusano il rapper di un uso scorretto del dialetto.

Debora Manzoli

Debora Manzoli

Scrittrice ed editor

Scrittrice, copywriter, editor e pubblicista mantovana, laureata in Lettere, Cinema e Tv. Ha due libri all’attivo e ama la scrittura alla follia.

Può esistere un Festival di Sanremo senza polemiche? Ovviamente no. E come sempre le diatribe e gli scontri sono iniziati ancora prima della kermesse. In particolare, il protagonista delle più recenti polemiche è il rapper napoletano Geolier, che porterà sul palco dell’Ariston il brano I p’ me, tu p’ te. Nelle ultime ore, però, molti cittadini napoletani hanno scatenato sul web una vera e propria bufera accusando il rapper di non aver utilizzato il dialetto (o la lingua, come dir si voglia) in maniera corretta nel testo della sua canzone. Scopriamo di più.

Geolier al centro delle critiche per l’uso scorretto del dialetto

Ebbene sì, il testo in napoletano di Geolier ha scatenato i puristi del dialetto che sono insorti sul web accusando il rapper di aver utilizzato in maniera scorretta la "lingua antica".

Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime news su TV, personaggi e gossip? Iscriviti al nostro canale WhatsApp

Entra nel canale WhatsApp

A sottolineare i presunti errori e ad animare la rivolta è stato in particolare lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni. "Il napoletano non merita questo strazio – ha affermato lo scrittore in un post di FacebookÈ una lingua antica e bellissima, con la quale sono stati scritti capolavori immensi. È un patrimonio comune, ha un suono meraviglioso, unisce il maschile e il femminile come fa l’amore.

L’autore del Commissario Ricciardi ha poi continuato il lungo discorso con queste parole: "Nessun giudizio sull’artista, il suo valore musicale o il suo successo che peraltro gli auguro con tutto il cuore da conterraneo e tifoso di ogni espressione positiva del territorio. Ma il napoletano è una lingua, ha una sua scrittura e questa ha diritto al rispetto".

Anche lo scrittore e divulgatore scientifico Angelo Forgione ha poi buttato ulteriore carne al fuoco scrivendo sui social di non essere riuscito a leggere tutto il testo della canzone per il seguente motivo: "Mi è improvvisamente calata la vista e poi mi è apparso Salvatore Di Giacomo sanguinante in croce. […] Vocali sparite, totale assenza di raddoppio fonosintattico delle consonanti, segni di elisione inesistenti, o inventati dove non ci vogliono (vedi il titolo). Una lingua perfetta per il rap e non solo, ma il Napoletano, non questo scempio".

Fan in difesa di Geolier: "La lingua si evolve"

Ovviamente, accanto ai puristi che accusano il rapper di aver portato un "testo sbagliato", vi sono anche altre persone che invece sostengono l’evolversi della lingua e la possibilità, quindi, di proporre anche un altro tipo di napoletano.

Ma proprio davanti a chi fa notare a De Giovanni che la lingua è in continua evoluzione e che anche il napoletano non può rimanere sempre quello di Salvatore di Giacomo o Eduardo De Filippo, lui stesso ribadisce le sue profonde convinzioni affermando: "Qui non si tratta di scomodare Di Giacomo, Viviani o De Filippo. Andate a vedere la scrittura dei testi di Pino Daniele. Sono tutti disponibili in rete. Guardate come sono scritti. Basta chiamare qualcuno e farsi aiutare. Un po’ di umiltà".

E se questo è solo l’inizio, non rimane che scoprire cosa accadrà durante il Festival.


Guida TV

Potrebbe interessarti anche