Sanremo 2024, svelata la scenografia: dopo la cupola scintillante, arriva l'orchidea
Ecco com'era e come è adesso il palco dell'Ariston in vista dell'imminente Festival: a firmare ancora l'opera sono Gaetano e Maria Chiara Castelli.
Ci siamo. Il palco dell’Ariston ha il suo ‘vestito‘ per l’imminente debutto della 74esima edizione del Festival di Sanremo. La nuova scenografia che farà da sfondo, da martedì 6 febbraio, alle esibizioni dei 30 cantanti in gara, porta nuovamente la firma di Gaetano e Maria Chiara Castelli, lui per la ventiduesima volta e lei per la decima. Tante le novità rispetto alla scorsa edizione, a cominciare dall’assenza della scalinata centrale, sostituita da due laterali, così come le ha "Volute Amadeus", spiegano i due scenografi, padre e figlia.
Addio alla cupola scintillante dello scorso anno, quindi, e benvenute "Forme organiche", che prendono spunto "Da un fiore come l’orchidea e dai suoi petali", come si legge nella nota stampa Rai. Le linee morbide, tratto distintivo del palco sanremese degli ultimi anni restano, ma questa volta avvolgono e abbracciano tutto il teatro, abbandonando "La dimensione puramente orizzontale/verticale".
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Entra nel canale WhatsAppLa nuova scenografia del Festival di Sanremo 2024: cosa cambia dallo scorso anno
Gaetano e Maria Chiara Castelli firmano ancora una volta la nuova scenografia del Festival di Sanremo. Giochi di specchi e trasparenze, linee sinuose create ad hoc per dare la suggestione di un fiore sbocciato sul palco dell’Ariston: "Quest’anno – spiegano i due scenografi – abbiamo voluto affidarci a forme organiche, prendendo spunto da un fiore come l’orchidea e dai suoi petali, esasperandone le forme, per disegnare in modo morbido anche le due scale laterali, volute da Amadeus, dalle quali scenderanno gli artisti in gara".
E se nella scorsa edizione, la 73esima, una cupola illuminata da raggi scintillanti (di cui vi avevamo parlato qui) la faceva da padrone, la scenografia dell’imminente Festival sarà più avvolgente: niente scalinata centrale, ma due laterali che abbracciano il palcoscenico, e una parte centrale automatizzata che "Si potrà alzare per diventare la ‘porta’ di conduttori e ospiti verso il palco, sotto il quale trova spazio l’orchestra".
"È stato un lavoro molto impegnativo – continuano – e complesso che ha direttamente coinvolto il direttore della fotografia, Mario Catapano, e il gruppo che si occupa della grafica, proprio perché si tratta di un’illuminazione che ha abbandonato i tradizionali proiettori su americane e che è fortemente integrata alla scenografia, con effetti sorprendenti per le ‘trasformazioni’ che può creare". Infine, "La platea entrerà nella scenografia con un elemento specchiato sospeso".
Un lavoro davvero non semplice, ma che ci auguriamo possa essere degna e suggestiva cornice televisiva e teatrale per il quinto Festival di Amadeus. E ci teniamo a ringraziare il nostro collaboratore Manuel Bellucci e tutti i professionisti Rai della scenografia, delle luci e della grafica che hanno contribuito a questa nuova creazione.