Sanremo 2024, niente monologhi ma 'fotografie' di vita di ospiti speciali: di cosa si tratta

Addio a soliloqui di co-conduttori e co-conduttrici, benvenute storie di vita vera: dalla mamma di Giogiò, a Giovanni Allevi, fino al tema delle morti sul lavoro.

Mara Fratus

Mara Fratus

Giornalista

Nella mia vita non possono mancare, il silenzio, il mare e Il Libro dell'inquietudine sul comodino, insieme a un romanzo di Zafon.

La 74esima edizione del Festival di Sanremo dice addio ai monologhi. Ai co-conduttori e alle co-conduttrici della kermesse, quindi, non verrà chiesto di esibirsi in lunghi discorsi fra sé e sé, presenti e spesso criticati negli ultimi anni, ma questi lasceranno il posto a racconti di ospiti speciali. "Fotografie" le ha chiamate Amadeus durante la conferenza stampa alla vigilia del Festival: "Non ci saranno dei monologhi dei conduttori, ma dei momenti personali di alcuni ospiti. – ha spiegato il direttore artistico rispondendo alle domande dei giornalisti – Giovanni Allevi torna a calcare un palcoscenico e racconterà la sua esperienza: si farà testimonial di tanti che lottano". E poi il conduttore fa altri nomi: "La mamma di Giogiò (Daniela Di Maggio, ndr), il ragazzo ucciso a Napoli; Stefano Massini e Paolo Jannacci, per parlare di morti sul lavoro. Tante fotografie molto belle a mio avviso".

Il Festival di Sanremo 2024 dice addio ai monologhi: meglio le storie degli ospiti

A pensarci bene l’addio ai monologhi al Festival di Sanremo è un piccola grande rivoluzione. Il pubblico quest’anno non assisterà agli attesissimi, e spesso criticati, soliloqui di co-conduttori e co-conduttrici (basti ricordare quello alla ‘piccola chiara‘ fatto lo scorso anno da Chiara Ferragni). Niente, i monologhi sono stati spazzati via per volere di Amadeus nel suo quinto e ultimo Sanremo: al loro posto ‘fotografie‘ di vita di ospiti speciali, che su palco dell’Ariston porteranno le loro storie, spesso riguardanti fatti di cronaca e di attualità.

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Largo così nella serata di apertura a Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo, detto Giogiò, ucciso lo scorso 31 agosto a soli 24 anni da un pregiudicato minorenne, con tre colpi di pistola. Poi sarà la volta di Giovanni Allevi, ospite nella seconda serata: "Tornerà a calcare il palco di un teatro dopo due anni terribili, dove sta ancora lottando e dove ne sta uscendo vincitore", ha spiegato il conduttore aggiungendo: "Lui, oltre che a suonare, racconterà come testimonial una battaglia che fanno molte persone, purtroppo, nella sua situazione, quindi si farà portavoce".

La terza serata, invece, vedrà protagonisti Paolo Jannacci e lo scrittore Stefano Massini che porteranno all’Ariston il drammatico tema (anche in musica) delle morti sul lavoro:

C’è una canzone bellissima che loro hanno scritto, che fa riferimento alle morti sul lavoro. Purtroppo in Italia sono troppe. È una canzone che ci toccherà molto perché è un racconto bellissimo (…), è la fotografia di una famiglia, di un padre che muore sul lavoro e il figlio piccolo non l’ha mai potuto conoscere, se non quando era piccolo, non avendo ricordi. Quindi lui parla al figlio una volta cresciuto per raccontargli chi era prima di avere questo incidente mortale sul lavoro.

Insomma, "Sono tante fotografie, molto belle a mio avviso, ma non monologhi di conduttori o conduttrici", chiarisce Amadeus con buona pace di chi si aspettava grandi discorsi da Mengoni, Cuccarini, Mannino, Giorgia e Fiorello.


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