Sabrina Ferilli prende una posizione netta sull'aborto: "È un diritto"
L'attrice su Instagram ribadisce l’importanza dell'accesso all'interruzione di gravidanza, una libertà che non può essere messa in discussione. O non dovrebbe
Sabrina Ferilli non ci sta e prende una posizione netta sull’aborto. L’attrice ha condiviso una storia sul suo profilo Instagram in cui ha difeso l’accesso all’aborto per ogni donna, un diritto dal 1978 che ancora oggi viene messo in discussione. Una situazione, quasi paradossalmente (trattandosi dell’anno corrente 2023), chiacchieratissima anche 45 anni dopo l’approvazione della Legge 22 maggio 1978, n.194. Proprio in occasione della giornata di ieri, il 22 maggio, Sabrina Ferilli ha voluto ribadire la sua posizione sulla questione.
Sabrina Ferilli sull’aborto
"Nel 2023. In un paese democratico dove abortire è un diritto garantito. Dovrebbe, appunto". Sabrina Ferilli non lascia spazio a interpretazioni e dice chiaro e tondo cosa pensa dell’aborto, schierandosi soprattutto contro tutte le recenti polemiche su una tematica tornata a infiammare il dibattito. L’attrice romana ha condiviso nelle sue storie Instagram una clip della pagina Freeda che riporta le dichiarazioni della ginecologa e ostetrica Federica Brosio: "Cosa penso dei medici obiettori? Credo che non dovrebbero fare i ginecologi. Perché il ginecologo ostetrico per antonomasia è colui che sostiene e supporta la donna".
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Entra nel canale WhatsAppSabrina Ferilli ha sposato a pieno le parole della dottoressa Brosio, che nel video prosegue sottolineando il problema religione legato al tema: "Purtroppo le università più forti in Italia sono tutte religiose. Quindi essere obiettore ti garantisce più possibilità di carriera. Questa è la verità. In alcune strutture per entrare a lavorare tu devi sottoscrivere che sei un obiettore di coscienza e che sei sposato in chiesa e che non ti separerai". Sabrina Ferilli ha deciso di condividere queste parole per ribadire una volta di più – in un periodo in cui, tra nuovo governo e le recenti polemiche sollevate al Salone del Libro dalla Ministra della Famiglia Eugenia Roccella – l’importanza dell’accesso all’aborto e il diritto inalienabile dal 1978 di ogni donna di interrompere la gravidanza.