Regina Cleopatra, la nuova serie travolta dalle critiche e denunciata dall’Egitto

Disponibile da oggi in streaming su Netflix il docudrama accusato di “afrocentrismo” e di aver falsificato eccessivamente la storia della sovrana e del Paese

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

Content editor

Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

È disponibile da oggi mercoledì 10 maggio 2023 su Netflix Regina Cleopatra. La nuova serie sulla storia dell’iconica sovrana d’Egitto ha però fatto parlare di sé già ben prima del debutto a causa delle numerose polemiche scoppiate attorno alla nuova produzione. Il docudrama è stato infatti subito messo in discussione per la sua trama, il casting, e in generale la scarsa fedeltà del contenuto seriale, venendo sommerso dalle critiche. Addirittura l’Egitto stesso è sceso in campo contro Regina Cleopatra, denunciando la serie e facendo causa a Netflix.

Regina Cleopatra: la trama

Curiosamente quasi mai "sfruttato" nel mondo di Hollywood, il personaggio di Cleopatra è indubbiamente uno dei più affascinanti della storia. La regina è stata descritta con toni quasi leggendari, sia per la sua bellezza e i suoi legami sentimentali che per la sua potenza e la sua intelligenza, tali da portare l’Egitto a uno dei momenti di massimo splendore. Jada Pinkett Smith, la produttrice esecutiva di Regina Cleopatra, ha deciso di inserire una stagione composta da quattro episodi dedicata alla sovrana d’Egitto in una sorta di docu-serie sulla vita delle regine africane più importanti, African Queens.

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Le polemiche e la denuncia dell’Egitto

È bastato il trailer della nuova serie Regina Cleopatra a sollevare un putiferio attorno alla nuova produzione Netflix. L’Egitto ha infatti subito fatto causa alla piattaforma colosso dello streaming: l’avvocato egiziano Mahmoud al-Semary ha accusato la serie di "afrocentrismo", destinato a screditare l’identità nazionale e falsificare la storia del Paese.

Già conclusa la fase di casting il Supremo Consiglio per le Antichità (SCA), con una nota diffusa attraverso il sito web del Ministero della Cultura e delle Antichità dell’Egitto, aveva espresso la sua contrarietà alla rappresentazione di Cleopatra (intepretata dall’attrice Adele James) con "lineamenti africani e pelle scura", dal momento che aveva "pelle chiara e lineamenti ellenici". Il Segretario Generale Mostafa Waziri aveva definito la serie "una falsificazione della storia egizia e un palese errore storico". Anche l’archeologo Zahi Hawass si era schierato contro la produzione Netflix, denunciata per aver "falsificato i fatti storici" e di aver scelto un’attrice di colore per rappresentare Cleopatra al solo scopo di "distorcere la storia e riscriverla".


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