Reazione a Catena, Marco Liorni: "La prima serata è una sfida. L'ego non mi appartiene"

Il conduttore si raccontato in una lunga intervista, nella quale ha parlato dello sbarco del quiz in prime time ma anche del suo rapporto con la televisione.

È arrivato in punta di piedi ormai cinque anni fa, e ora Marco Liorni si è affermato come il vero re dei quiz preserali. Con lui al timone, Reazione a Catena si è trasformato da un semplice game show estivo al programma leader indiscusso della sua fascia oraria, che quotidianamente raccoglie quasi il doppio degli spettatori rispetto alla concorrenza. Il conduttore, intervistato da Repubblica, ha rivelato qualche segreto del suo successo, che passa soprattutto da quell’animo pacato e gentile che l’ha immediatamente fatto apprezzare dal pubblico del quiz di Rai 1.

Marco Liorni si racconta

Come ha raccontato lui stesso a Repubblica, la parola d’ordine della conduzione di Marco Liorni è understatement. "Non è un atteggiamento, è un approccio alla vita", ha spiegato il conduttore di Reazione a Catena. "Poi, se parliamo di atteggiamento low profile mi ci ritrovo. L’ego non mi appartiene". E lo ha dimostrato più volte durante le puntate del quiz di Rai 1, nel quale mantiene il ruolo di padrone di casa con pacatezza e ironia, ma senza mai rischiare di oscurare i concorrenti, che per lui devono essere i veri protagonisti del programma. Durante l’intervista, gli viene però fatto notare che chi lavora in televisione è, solitamente, egocentrico: "L’ego ipertrofico fino al narcisismo mi sembra un grande problema: hanno tutti l’ansia di imporre il proprio ego. Invece più lo annulli e meglio stai, più ci pensi e più sei infelice", ha replicato Liorni. Che, però, non nega di esserci cascato in prima persona: "Non faccio il santo, ho avuto pure io l’ego ipertrofico, non riesco a rivedermi. Nella terza o quarta edizione del Grande Fratello mi atteggiavo, non ero autentico. Ho pensato: sono una persona nella vita e in tv, un’altra. Non va bene, è diabolico".

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Reazione a Catena in prime time

Da domani Marco Liorni porta Reazione a Catena nel prime time di Rai 1 – con una difficilissima sfida contro la corazzata di Tu Sì Que Vales – con alcuni protagonisti vip. Il conduttore non si è detto d’accordo con chi pensa che si tratti di una mancanza di nuove idee da parte della Rai: "Il quiz in prima serata non nasce adesso, penso a Chi vuol essere milionario?. Da noi si fa quasi sempre con finalità di beneficenza, uno scopo nobile. In prima serata magari c’è un pubblico che non segue il preserale, e ci guarderà. Non credo che sia mancanza di idee". Nel frattempo, il padrone di casa del quiz ha anche rivelato la verità su alcuni episodi che in molti hanno definito "censura": "Ci sono state polemiche per i bip. Alla domanda: "Cosa prendi alla vecchietta?", la risposta "borsetta" è stata bippata. La Rai ha deciso che non fosse accettabile, ci sono signore a cui hanno rubato la borsetta. Come ci restano? "Cos’è una donna piccola?", hanno bippato "nana". La risposta era bambina. La gente si arrabbia per i bip, ma ci tantissime sensibilità nel pubblico, possiamo discutere all’infinito. Bisogna tenerne conto. Sui social anche le cose estreme o feroci vanno bene, ma, appunto, è il codice dei social".

Il futuro in Rai

Durante l’intervista a Repubblica, Marco Liorni ha parlato anche della nuova Rai, e del suo futuro al servizio pubblico. "Ho lavorato a Mediaset e lavoro in Rai dal 2011, sono passati tanti governi, questo ha sempre significato un cambio di dirigenti. È successo come tutte le altre volte, non ho temuto niente. Poi c’è chi, comprensibilmente o meno, ha deciso di andarsene".

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