Ranucci, pronto il grande sgarbo alla Rai. L’annuncio choc e la stoccata: “Report merita più rispetto”

Durante la presentazione del suo libro, il conduttore del programma di denuncia che va in onda su Rai 3 tuona contro i vertici della TV di Stato: cosa è success

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Sigfrido Ranucci, co-autore e conduttore di Report, programma di denuncia che va in onda su Rai 3, ha svelato che non prenderà parte alla presentazione dei palinsesti Rai prevista per il prossimo venerdì 19 luglio 2024 a Napoli. Secondo il diretto interessato, la trasmissione da lui guidata meriterebbe "più rispetto". Lo ha dichiarato Ranucci nel corso della presentazione pubblica del suo volume La scelta alla 23esima edizione dell’evento culturale Il Libro Possibile. Scopriamo insieme cosa ha detto nel corso dell’incontro con i suoi fan.

Niente palinsesti Rai per Sigfrido Ranucci: cosa è successo

Sigfrido Ranucci ha dichiarato al pubblico presente all’incontro organizzato per promuovere il suo libro di non avere alcuna intenzione di partecipare alla presentazione dei palinsesti Rai, anche se sui reali motivi ha preferito non rivelare nulla: "Non parlo della Rai, vorrei evitare un procedimento disciplinare. Posso dire che per la prima volta a distanza di 30 anni non andrò alla presentazione dei palinsesti". Queste le parole del conduttore di Report, il quale si è espresso anche sulla sua posizione in merito alla scelta dei vertici di spostare il suo programma: "Credo che Report, una risorsa interna, essendo stata premiata come la migliore trasmissione di informazione, quella che incarna di più il servizio pubblico, meriti in assoluto più rispetto".

L’attenzione, poi, si è spostata sulla libertà d’informazione, anche visto che le inchieste di Report sono state spesso criticate: "In Italia mi sono sempre sentito libero, anche in questi anni. Bisogna mettersi d’accordo su quanta energia devi impiegare per difendere questa libertà di stampa, per renderla più divulgabile, su quanta forza hai ancora per difendere questo e il diritto dei cittadini di essere informati". È proprio grazie all’affetto del suo pubblico, dimostrato durante le varie tappe del suo tour di presentazione del volume, che sta continuando a lottare per riuscire a informare i telespettatori nel migliore dei modi: "L’affetto della gente che ho trovato in questi giorni non ha prezzo. Questo tour mi ha fatto riconciliare con le scelte fatte in questi anni di privilegiare il pubblico come unico editore di riferimento, senza avere nessun padrino politico, dei poteri forti, e rimanendo sempre me stesso. Credo che l’indipendenza sia uno stato dell’anima".

Infine, tra gli altri argomenti caldi dell’incontro, i pericoli legati al giornalismo investigativo: "Si prevede il carcere per i giornalisti che divulgano notizie illecitamente raccolte. Penso ai colleghi del consorzio del giornalismo investigativo come Icij o Irpi che hanno realizzato inchieste straordinarie. Ma mentre negli Usa il consorzio Icij è stato premiato con il Pulitzer, qui rischierebbe il carcere".


Potrebbe interessarti anche