RaiNews al collasso: censurate le elezioni in Francia. Via la Vice e sdegno di Schlein: “Si dimetta Petrecca”
Il canale all news di Viale Mazzini ha "bucato" clamorosamente la sconfitta di Le Pen in Francia. Protestano il Cdr e Usigrai. Ma il direttore resta al suo posto.
RaiNews24, questa volta, l’ha fatta grossa. Nella serata dedicata al secondo turno delle elezioni in Francia, il canale all news della Rai ha infatti sorvolato bellamente sui fatti. Mentre mezza Europa (se non tutta) guardava con lente d’ingrandimento ai dati in tempo reale, la scelta di RaiNews è stata la seguente: una finestra deliziosa sul Festival Città Identitarie di Pomezia. Perché lì, seduto ad ascoltare, era presente il direttore Paolo Petrecca, tra l’altro, mentre in casa sua si alzava la protesta in primis del Comitato di redazione. Tutti contro la scelta scriteriata del direttore, poi, compresa Usigrai (Unione Sindacati Giornalisti Rai) e infine le opposizioni. Con Elly Schlein che ha tuonato: "La Rai non è più Servizio Pubblico". E i canali concorrenti Rai, cioè Mediaset e La 7, sono stati ben lieti di sopperire alle mancanze Rai seguendo l’esito francese. Ecco i dettagli qui sotto.
RaiNews: censura con figuraccia
Alle 22 di domenica il tg di RaiNews 24 si è collegato con il notissimo Festival Città Identitarie di Pomezia. Non una parola sui risultati clamorosi delle elezioni in Francia, dove per rabbia popolare il Fronte di Le Pen si avviava verso una delusione storica. Il direttore Paolo Petrecca ha scelto altro, evitando come nulla fosse il centro del dibattito politico del momento. Così, a stretto giro di posta, si sono arrabbiati per primi gli stessi membri del Comitato di redazione (organismo di rappresentanza sindacale dei giornalisti RaiNews). Quindi il primo fuoco, è stato quello "amico".
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Entra nel canale WhatsApp"RaiNews24 non aveva mai toccato il fondo in questo modo", dice il comunicato del Cdr, "mai aveva abdicato così alla sua missione informativa in occasione di un appuntamento elettorale così importante. Un tempo la nostra testata metteva in campo tutte le risorse per garantire un servizio impeccabile all’utenza, in occasioni simili. Chiediamo al direttore come sia possibile prevedere un approfondimento diverso quando tutte le tv del continente hanno gli occhi puntati sulle elezioni d’Oltralpe. Verrebbe da pensare che alla débâcle della destra il direttore preferisca non dedicare troppo spazio".
E in effetti lo hanno pensato in molti. Vale a dire che a Meloni, e quindi alla sua Rai (si legga TeleMeloni) sia convenuto mettere a tacere la sconfitta di Marine Le Pen, così vicina all’estremismo di casa nostra. Ancora il Cdr di RaiNews 24, ha messo in evidenza l’assurdo di mandare in onda il Festival di Pomezia: "un evento non scevro da interessi e legami personali. Una scelta che qualifica la deriva che ha preso da tempo la testata e per la quale ci sentiamo indignati". Ma Paolo Petrecca era ospite proprio di quel Festival. E tutto sembrava, tranne che indignato.
Usigrai, Schlein e le dimissioni mancate
Alla protesta del Cdr si è aggiunta, con parole altrettanto forti, quella di Usigrai: "Mentre Mediaset e La7 hanno scelto una programmazione ad hoc per raccontare da subito l’esito del voto, la Rai non si è preoccupata minimamente delle elezioni francesi". E ancora: "L’Usigrai trova assai grave che il Servizio Pubblico non abbia informato i telespettatori in maniera tempestiva ed esaustiva su quanto stava accadendo in Francia. Bastava allungare i tg delle reti generaliste e impegnare il canale all news in una diretta sulle elezioni: cosa che non è stata fatta. Siamo di fronte, da tempo, a una significativa riduzione degli spazi di informazione, tradizionalmente gestiti dalle testate giornalistiche del Servizio Pubblico; anche da questa scelta sta passando un cambio di narrazione che danneggia la Rai e i cittadini".
Petrecca intanto si difende, dice che "era concordato da diversi giorni uno speciale elezioni francesi di RaiNews24, che puntualmente è andato in onda". Ma soprattutto addosa la scelta del Festival di Pomezia al "vicedirettore di turno". Cioè la Vicedirettrice Ida Baldi, che allora non vede altra via se non quella di dare le dimissioni. Lei, non il suo capo. Come fa notare con sdegno la guida del PD Elly Schlein: "La Rai non è più Servizio Pubblico in questa maniera…Se avesse vinto Le Pen, come tutti fino a dieci giorni fa si aspettavano, avremmo avuto la stessa cosa? Avremmo avuto RaiNews che non copriva minimamente il risultato francese? …È TeleMeloni, noi più che chiamarla TeleMeloni cosa dobbiamo dire? …Chi dovrebbe dimettersi non è la Vicedirettrice, è il Direttore Petrecca". Però non risulta sia accaduto.