Amadeus veramente a rischio per Sanremo: cosa gli vogliono togliere

In Rai se ne va l'ad Fuortes e si prepara la rivoluzione della Meloni: "a casa" Fazio, Damilano e Annunziata. E il conduttore del Festival sarà "dimezzato".

Le dimissioni dell’amministratore delegato Carlo Fuortes, arrivate nella giornata di ieri, hanno portato non poco scompiglio ai piani alti della Rai. Soprattutto perché si sta avvicinando la fine della stagione televisiva, e con lei anche la scadenza dei contratti di alcuni conduttori, al cui rinnovo dovranno pensare i nuovi dirigenti nominati dal Governo di Giorgia Meloni.

Nomine Rai, i conduttori a rischio

Non è un mistero, infatti, che la premier abbia tutte le intenzioni di cambiare le carte in tavola e nominare persone fidate per gli incarichi più importanti all’interno della Rai, ma anche far fuori i conduttori e i dirigenti non graditi all’attuale schieramento politico al Governo. Primo tra tutti, come è ormai noto, Fabio Fazio: sono trascorsi diversi mesi da quando si è iniziato a parlare della possibile chiusura di Che Tempo Che Fa, tra i programmi di punta di Rai 3 (ma anche tra quelli più schierati a sinistra), che quest’anno ha festeggiato la sua ventesima edizione ma che potremmo non vedere più in tv a partire dal prossimo autunno. Si vocifera da ormai diverso tempo di un trasloco di Fazio sulle reti Discovery, dove potrebbe seguire lo stesso destino di Maurizio Crozza, e trovare su Nove lo spazio adatto a portare avanti la sua trasmissione. Ma Fabio Fazio non è certo l’unico grande nome della Rai che rischia di non vedere il contratto rinnovato per la prossima stagione. Lo stesso si potrebbe dire di Lucia Annunziata, in particolare dopo l’episodio che l’ha vista protagonista durante la sua intervista alla Ministra della Famiglia e delle Pari opportunità Eugenia Roccella. Secondo Maurizio Gasparri, membro della commissione di vigilanza della Rai, il comportamento della conduttrice è stato inaccettabile: "La stagione di ricambio dei vertici Rai diventa urgente perché c’è un abuso costante di cui l’Annunziata è soltanto l’emblema più grave, più vetusto, più fazioso. Ora basta".

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Tra i nomi a rischio, tra le file della Rai, c’è anche Marco Damilano. L’ex direttore de L’Espresso è attualmente al timone de Il Cavallo e la Torre, breve trasmissione di informazione e approfondimento in onda su Rai 3. Il giornalista rientra dunque tra i conduttori non graditi alla destra, anche se nel suo caso si parla di una possibile chiusura a causa dei costi troppo alti per la produzione del programma. "È davvero singolare che il pestaggio mediatico al centrodestra venga fatto sugli stessi schermi della Rai, negli spazi dello strapagato Fazio, da Damilano, piazzato in Rai da esterno dalla sinistra, perché rimasto privo di platee giornalistica dopo le sue diverse giubilazioni", continua Gasparri nella sua nota.

Amadeus "dimezzato" a Sanremo 2024

Ma a far maggiormente discutere è il fatto che il centrodestra abbia preso di mira anche uno dei volti che negli ultimi anni ha fatto crescere esponenzialmente gli ascolti della Rai: Amadeus. Pare infatti che, nell’ambito dell’ormai famoso risiko dei conduttori, anche il padrone di casa del Festival di Sanremo sia a rischio, a causa di alcuni episodi avvenuti nel corso delle ultime edizioni della kermesse (come dimenticare il bacio tra Fedez e Rosa Chemical). Amadeus, ovviamente, condurrà anche l’edizione 2024 del Festival, visto che il suo contratto è già stato firmato. Ma l’ipotesi del Governo è quello di lasciargli soltanto il ruolo di presentatore, affidando invece a qualcun altro quello di direttore artistico.

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