Rai vs Mediaset, stretto un patto per Sanremo: niente guerra agli ascolti durante il Festival di Conti
Secondo Dagospia, Pier Silvio Berlusconi non farà nessuna contro-programmazione durante la settimana 'santa' della kermesse canora.
La settimana ‘santa’ del Festival di Sanremo non avrà rivali, per lo meno in termini di ascolti. A quanto pare Mediaset non ha nessuna intenzione di fare la guerra all’ultimo punto di share a mamma Rai (o Tele Meloni che dir si voglia), neppure mandando in onda le tanto fortunate soap turche, che qualche milioncino di telespettatori riescono sempre a portarselo a casa. Stando a quanto si legge su Dagospia, infatti, pare sia tornato di moda "Raiset. Il patto di non belligeranza tra Rai e Mediaset, che fece la fortuna dell’era Berlusconi-Saccà-Masi a inizio 2000". Ma di cosa si tratta?
Sanremo, a Mediaset niente contro-programmazione nella settimana del Festival
Il portale di Roberto D’Agostino ne è certo: Mediaset non farà nessuna contro-programmazione alla Rai durante la settimana del 75esimo Festival di Sanremo. "Tra Cologno Monzese e Viale Mazzini c’è un nuovo appeasement", si legge sul sito, e questo significa che tra le due aziende, quella del servizio pubblico e quella capeggiata da Pier Silvio Berlusconi, non ci sarà nessuna guerra per gli ascolti mentre andrà in onda la kermesse canora. Niente film in prima Tv, niente soap turche o dirette del Grande Fratello, quindi, il tutto per favorire il trionfo di Carlo Conti alla conduzione del Festival, in modo che possa facilmente superare i record di Amadeus (oltre il 65% di share nella prima serata dello scorso anno).
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Entra nel canale WhatsAppUn strategia in cui si inserisce perfettamente anche il nulla osta del biscione a Gerry Scotti, co-conduttore nella prima serata sanremese accanto a Conti e Antonella Clerici, esattamente come accadde nel 2017 con la presenza sul palco dell’Ariston di Maria De Filippi. Infine, sempre Dagospia, ipotizza che tutto questo si inserisca perfettamente nel silenzio che da mesi va avanti tra le due aziende, ossia la "Totale assenza di ‘colpi’ incrociati di tele-mercato tra la tv pubblica e quella privata (Mediaset poteva prendersi Amadeus, che invece è finito al Nove, oppure avrebbe potuto ingaggiare Serena Bortone, finita a galleggiare in Radio, e la Rai avrebbe potuto rispondere con una trasmissione per Barbara D’Urso, e invece nisba)".