Raffaella Carrà, amori (e dolori) della sua vita. Boncompagni, Japino, la maternità mancata e le adozioni gay
La regina della tv e della musica ha avuto tanti flirt, ma solo due storie durature. Prima col regista Boncompagni e poi con Sergio Japino. Ecco tutti i dettagli.
Lei era la regina. Raffaella Carrà, vale a dire, monumento nazionale e non solo della tv e della musica. Che nella vita ha rubato cuori di professione, sbaragliando più di uno spasimante e scegliendosi sempre con cura (molta) chi amare e chi no. La Carrà, tra flirt infiniti e "filarini", ha però avuto soltanto due grandi storie nella sua vita. Una con Gianni Boncompagni, l’altra con Sergio Japino. E poi il rimpianto dei figli mancati, oltre al pensiero, controverso, sull’opportunità di concedere l’adozione agli omosessuali. Ecco di seguito tutti i particolari e le curiosità sulla vita amorosa della Carrà.
Raffaella Carrà, due grandi amori (Boncompagni e Japino) e diversi flirt
Raffaella Carrà ha segnato un’epoca. Ancora c’è chi la cita, ne canta, la rifà, come il dj Bob Sinclair nel successone di anni fa, quando ancora la Carrà era tra noi. Ma se n’è andata nel 2021, e oltre al ricordo bellissimo delle sue apparizioni folgoranti, porta con sé una memoria vivida di amori. Tanti, bellissimi, vissuti fino in fondo. I flirt di Raffaella, reali o supposti, sono davvero troppi per essere descritti. Perché era tanto magnetica da attirare praticamente chiunque, nel bene e nel male. Si sa del calciatore della Juventus, Gino Stacchini, e del celebre Little Tony. Poi ombre e penombre.
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Entra nel canale WhatsAppPerò l’amore, quello vero, c’è stato eccome. Due volte, si dice, Raffaella Carrà ha conosciuto la passione duratura. Prima con il regista Gianni Boncompagni, di cui ricordava teneramente la pigrizia estrema, come quando passava intere giornate in accappatoio, senza far niente. La Carrà e Gianni sono stati legati per 11 anni, nonostante la mamma di Raffaella non apprezzasse affatto l’unione, perché lui era separato e padre di tre figlie.
Poi ci fu il secondo amore. Quello altrettanto bello con Sergio Japino. Anche lì, alla fine Raffaella e il suo compagno presero strade separate, ma senza serbare rancori. Pochi anni fa, infatti, la divina Raffaella aveva spiegato così l’allontanamento di comune accordo: "Oggi sarei libera di amare chi voglio in tutta chiarezza, perché da tempo Sergio Japino ed io abbiamo deciso di vivere le nostre strade pur rimanendo profondamente legati". Amore moderno, dunque, come è sempre stata Raffaella Carrà.
I figli, le adozioni, il pensiero sui gay
Il grande dolore della Carrà, se così può essere definito, riguarda invece il "capitolo" figli. Non ne ha mai avuti, vuoi la sfortuna, il caso, la mancanza di tempo. Una decisione tardiva. E poi, sciaguratamente, la maledetta biologia. "Il medico mi ha detto ‘Raffaella, ti devi rassegnare", spiegò lei una volta, "il tuo fisico non ti permette più di affrontare una gravidanza…È stato come sbattere la faccia contro un muro. Come se la vita, all’improvviso, mi avesse costretta a fare un bagno di realtà".
Per sopperire alla mancanza, la showgirl ante-litteram ha adottato parecchi bambini a distanza, in diverse parti del mondo. C’è però, e va detto, il pensiero controverso di Raffaella circa le adozioni per le coppie omosessuali. Al Corriere lei si definì "combattuta", in merito, anche se poi bilanciò con più tatto: "Credo che la natura delle cose arriverà a fiorire da sola. Intanto si sono già fatti passi avanti. Due persone che si amano possono prestarsi assistenza. Ricordo il povero Don Lurio disperato perché aveva un compagno molto malato e non poteva andare in ospedale a trovarlo".
Altro discorso, invece, quello sulle adozioni permesse (no) ai single. "Vorrei sapere perché io", tuonava Raffaella Carrà, "cresciuta da una mamma single, non ho potuto avere un figlio in quanto single! Ho persino pensato di farmi spagnola: cioè prendere la cittadinanza. Lì avrei potuto adottare. Ma mi è mancato il coraggio. Gli italiani, gay e non gay, sono tutti scontenti".