Paolo Calissano si tolse la vita, lo annuncia il fratello
Roberto Calissano ha comunicato la chiusura dell’indagine della procura: l’attore genovese morì un anno fa “non per droga, ma per depressione e debiti”
Tra neanche 48 ore sarà trascorso un anno senza Paolo Calissano. L’attore genovese, scomparso lo scorso 30 dicembre 2021 a soli 54 anni, fu trovato senza vita nel suo appartamento di Roma, circondato da diverse scatole e flaconi di psicofarmaci.
A quasi un anno dalla tragedia, il fratello Roberto Calissano – intervistato dal Corriere della sera – è tornato a parlare della vicenda, annunciando ufficialmente la chiusura dell’indagine della procura: l’attore si è tolto la vita.
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Entra nel canale WhatsAppLa storia
Il fratello Roberto racconta di aver sentito il fratello il 19 dicembre, pochi giorni prima della tragedia. La morte di Paolo Calissano è avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 dicembre. L’indagine – spiega Roberto – ha chiarito che il corpo è stato trovato esanime poco dopo, smentendo dunque le voci riguardanti un cadavere in avanzato stato di decomposizione e di abbandono. Il fratello non ha così voluto far sapere l’ipotesi di reato formulata dai pubblici ministeri, ma ha spiegato che Paolo soffriva di depressione ed era affossato da debiti e difficoltà patrimoniali.
Il suicidio
Comparso in televisione per l’ultima volta nel 2018 nella fiction Non dirlo al mio capo 2 su Rai 1, Paolo Calissano da anni aveva problemi con la droga. Nei primi anni Duemila un’amica era deceduta nella sua casa di Genova, e l’attore era stato in comunità per disintossicarsi. Nel 2005 un’altra tragedia, con la morte nell’appartamento della ballerina brasiliana Ana Lucia Bandeira per overdose di cocaina. Calissano venne arrestato per cessione di stupefacenti e condannato a quattro anni di reclusione; nel 2008 venne trovato ancora positivo alla cocaina e tornò in comunità. Nel 2010 aveva prestato la sua automobile a Katherina Mathas, mamma del bambino ucciso in un residence di Genova Nervi.
Le prime ipotesi sulla morte di Paolo Calissano erano quindi subito state collegate alla droga. Come racconta il fratello Roberto – ora che l’inchiesta è conclusa – l’attore, trovato morto nel suo letto, ricorreva a molti psicofarmaci per la depressione e, quella tragica notte, invece, ricorse volontariamente a una quantità eccessiva:
"Paolo è morto non a causa di stupefacenti, ma per un’intossicazione da farmaci antidepressivi (…) quella sera accettò il rischio di morire, probabilmente".