Paola Caruso in lacrime a Verissimo, la malattia del figlio e il viaggio della speranza: "Il danno è permanente"

Proseguono gli aggiornamenti sullo stato di salute del figlio della showgirl, che racconta della difficile visita in America, ma non senza polemiche

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Paola Caruso è tornata ancora una volta a Verissimo per raccontare l’evoluzione della situazione clinica di suo figlio Michele, ormai stabilmente sotto i riflettori per una vicenda che ha toccato il cuore di molti. La showgirl, visibilmente emozionata, ha condiviso con il pubblico i dettagli del viaggio negli Stati Uniti, il dolore per i risultati ricevuti e il dramma quotidiano che vive come madre. In lacrime, Paola ha raccontato il suo motto di vita: "Barcollo ma non mollo", un’espressione che riassume la sua determinazione e la voglia di non arrendersi, nonostante le difficoltà che si presentano giorno dopo giorno.

Verissimo: le condizioni critiche di salute del figlio di Paola Caruso

Michele, figlio di Paola Caruso, ha appena cinque anni e la sua vita è già segnata da una grave condizione neurologica dovuta a un errore medico avvenuto nel 2022. A Sharm el-Sheikh, durante una vacanza, gli è stata somministrata una puntura sbagliata che ha lesionato il nervo sciatico di una gamba, causando una paralisi parziale. Inizialmente si pensava che un’operazione avrebbe potuto migliorare la sua condizione, ma purtroppo, dopo l’intervento al Gaslini di Genova, non sono stati registrati progressi significativi. Paola ha spiegato che Michele si è progressivamente chiuso in sé stesso: "Non sa più quando potrà togliere il tutore che odia", ha detto con voce rotta dall’emozione, descrivendo il disagio psicologico che il bambino vive quotidianamente.

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Verissimo: il viaggio in America per trovare una cura

Spinta dalla disperazione e dal desiderio di trovare una cura per suo figlio, Paola ha deciso di portare Michele in Minnesota, dove ha visitato una delle cliniche più rinomate al mondo. Il viaggio negli Stati Uniti rappresentava per lei "l’ultima speranza", ma anche lì i medici hanno confermato che il danno al nervo di Michele è irreversibile. Paola ha raccontato come questo responso sia stato devastante per lei come madre: "Mi hanno detto che la sua gambina resterà piccola e che tre dita del suo piedino non si muoveranno mai più". Nonostante ciò, i medici le hanno prospettato una possibilità: un intervento palliativo che potrebbe migliorare leggermente la mobilità di Michele, ma comporterebbe una lunga e difficile convalescenza, con il bambino costretto a rimanere immobile per tre mesi. Paola si trova ora di fronte a un dilemma difficile: sottoporre il figlio a un intervento molto invasivo o accettare che Michele debba convivere per sempre con il tutore.

Le polemiche del web sulla strumentalizzazione del dolore

Il racconto pubblico della vicenda di Michele ha suscitato, però, non poche polemiche. Molti spettatori e critici si sono chiesti se sia giusto continuare a esporre la sofferenza di un bambino così piccolo sui media. La presenza ricorrente di Paola a Verissimo è stata definita da alcuni come parte di una "Tv del dolore", sollevando interrogativi sulla necessità di fornire aggiornamenti costanti su una questione così delicata e privata. Silvia Toffanin, conduttrice del programma, si è spesso dimostrata sensibile e solidale, ma questo non ha fermato le critiche, che vedono in queste ospitate un eccesso di drammatizzazione. C’è chi pensa che la sofferenza di un bambino non dovrebbe essere oggetto di continua attenzione mediatica, mentre altri sostengono che Paola Caruso abbia il diritto di utilizzare ogni mezzo per sensibilizzare il pubblico sulla situazione di suo figlio.
La vicenda resta complessa, poiché se da una parte Paola desidera condividere la sua esperienza e chiedere aiuto, dall’altra si deve bilanciare il rispetto per la privacy di un bambino che sta affrontando una prova estremamente difficile. Paola Caruso, dal canto suo, continua a difendere la sua scelta, affermando che il suo unico obiettivo è il benessere del figlio.


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