Ornella Muti ripercorre vita e carriera: dai drammi familiari ai grandi divi
L’attrice si racconta in occasione dell’uscita del suo nuovo film Lo sposo indeciso: le difficoltà in famiglia, le avventure e il ricordo di Berlusconi
Ornella Muti ha tagliato ampiamente il traguardo dei 50 anni di carriera (il debutto fu nel 1970, come protagonista del film di Damiano Damiani La moglie più bella) ma sembra non volersi fermare. Il 29 giugno tornerà in sala con un piccolo ruolo ne Lo sposo indeciso, pellicola di Giorgio Amato di cui è anche produttrice. Per l’occasione l’attrice romana si è raccontata a La Repubblica, ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera, ma anche e soprattutto della sua vita privata, segnata da tante soddisfazioni ma anche varie difficoltà, a partire dalla famiglia. Scopriamo cosa ha detto.
Ornella Muti si racconta: i drammi familiari
Francesca Romana Rivelli (il nome d’annunziano, Ornella Muti – ricorda l’attrice – glielo diede Damiano Damiani) vanta una Targa d’oro ai David di Donatello, tre Ciak d’oro, due Nastri d’argento e tanti altri premi, ma soprattutto una figura indelebile nel cinema italiano. Risultati che non sarebbero mai potuti arrivare senza sacrifici; le difficoltà, come spiegato da Ornella Muti nell’ampia intervista concessa a La Repubblica, ci furono fin dall’infanzia con la scomparsa del padre: "Ho perso mio padre presto. Malgrado abbia una parte napoletana, sul dolore sono molto privata, a scuola quando sono tornata non mi andava di dirlo. La mancanza di mio padre ha segnato la mia vita. Eravamo tre donne, mia madre era straniera. Non era facile".
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Entra nel canale WhatsAppPoi il debutto e il successo al cinema all’inizio degli anni Settanta, ma anche la maternità, con la nascita di Naike Ravelli, il cui padre è rimasto sconosciuto: "Ho seguito il mio cuore, non potevo fare diversamente. Nelle cose che contano davvero, che riguardano la mia vita sono sempre stata determinata, se hai un bambino nella pancia sei tu che decidi. Per me sarebbe stata una follia abortire perché c’era un bel film da fare. Non ragiono così".
Dolori in famiglia che non sono mai finiti, a partire dalla tragedia di Carolina, la seconda figlia, nata dal secondo matrimonio con Federico Fachinetti: "Non mi piace parlare di tante cose, ma mia figlia Carolina ha avuto disavventure, ha perso il compagno, con due bimbi piccoli. Una spina nel cuore per una mamma non poter fare nulla, la vita l’ha messa alla prova". Una prova da cui ne sono uscite tutti più forti: "Siamo una famiglia che si dà una mano, tutta, sempre e ne vado fiera, la cosa più importante è avere dei figli che vadano d’accordo anche il giorno in cui non ci sono più".
I grandi divi e il ricordo di Berlusconi
Nel corso della lunga intervista a La Repubblica Ornella Muti ha parlato anche dei "grandi" con cui ha avuto il piacere di lavorare: da Franco Gasparri a, ovviamente, Adriano Celentano ("Faceva ridere chiunque, era bello lavorare con lui") e Damiano Damiani, ma anche Massimo Troisi, Renato Pozzetto, Francesco Rosi, oltre ovviamente a Monicelli e lo storico rifiuto al bondiano Solo per i tuoi occhi con Roger Moore.
Infine, un ricordo su Silvio Berlusconi, che convinse Ornella a fare televisione: "Ho un ricordo di lui non come politico, quando è entrato in politica non l’ho mai più visto, Venne in Svizzera due volte per convincermi a fare Premiatissima" – un periodo difficile per l’attrice, che aveva partorito da poco: "Gli dissi no ‘magari il prossimo anno mi preparo, Ho Carolina appena nata, allatto’. Lui mi convinse, fece abbattere una parete, creò una stanza-camerino dove andavo a riposare e allattare a ogni pausa o potevo correre se la tata mi chiamava. Fu una scelta inusuale, all’epoca per gli attori la tv era contro ogni ordine delle cose. Mi sono divertita, ho fatto balletti, cose che non farò mai più."