Rai, la rivoluzione di "Tele Meloni" a rischio flop: ascolti crollati
I primi mesi della "nuova Rai" non stanno portando i risultati sperati: i programmi dei conduttori voluto dalla destra registrano un flop. Pubblico verso La7.
Negli ultimi mesi si è parlato di una vera e propria rivoluzione in casa Rai: dopo l’insediamento di Giorgia Meloni al Governo, anche i vertici della tv di Stato hanno subito notevoli cambiamenti, con la scelta di dirigenti sempre più orientati a destra. E lo stesso vale per i conduttori. Dopo la fuga di numerosi volto del servizio pubblico da sempre più vicini alla sinistra – da Fabio Fazio a Lucia Annunziata, passando per Massimo Gramellini – la nuova Rai, ormai nota come "Tele Meloni" è corsa ai ripari scegliendo personaggi graditi alla destra. Ma, dopo il debutto di molti dei nuovi programmi, sembra che questa rivoluzione non stia portando i risultati sperati.
La nuova Rai non funziona: ascolti in calo su tutte le reti
Lunedì 11 settembre è stata una giornata di debutti in casa Rai, con l’inizio della stagione autunnale di molti programmi. Peccato, però, che non sia andata come previsto: i nuovi conduttori di "Tele Meloni" hanno iniziato con un sonoro flop, per la gioia della concorrenza. Le reti della tv di Stato hanno ottenuto una media totale del 34,2% di share nelle 24 ore, contro il 40,6% del Biscione. A pesare notevolmente nella sconfitta subita dalla Rai sono i programmi di intrattenimento. Se la prima serata è andata incontro ad una sconfitta certa, con una replica de Il giovane Montalbano contro l’esordio del Grande Fratello (che su Canale 5 ha fatto il boom di ascolti), non è andata meglio con i programmi pomeridiani. In particolare La Volta Buona, ovvero il grande ritorno di Caterina Balivo su Rai 1, che ha fatto segnare una media dell’11,68% di share. Il nuovo programma è stato più che doppiato da Uomini e Donne ma, soprattutto, è rimasto di almeno 5 punti al di sotto di Oggi è un altro giorno di Serena Bortone, di cui ha preso il posto.
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Entra nel canale WhatsAppUn altro dato importante che la Rai ha registrato negli ultimi tre mesi (ovvero da quando si è insediata la nuova dirigenza) è legato all’informazione. I tre telegiornali nazionali sono scesi sotto il 50% totale di share, mentre se si considerano anche i notiziari regionali il dato sale al 63%; prima, però, la media totale era del 64%. A confrontare i numeri è Francesco Stilato dello Studio Frasi, che a Repubblica ha spiegato come il Tg1 delle 20 rimanga il notiziario più seguito ma, allo stesso tempo, ha perso ben 100milaspettatori, che per la maggior parte stanno passando a La7. "Non piace molto il cambio di tensione, il racconto che elargiscono del mondo, il pensiero unico cui rispondono, la distribuzione dei tempi, la gerarchia degli argomenti", ha detto Stilato. La stessa mancanza di fiducia da parte del pubblico si percepisce con i programmi informativi, in particolare su Rai 3. Agorà, per esempio, ha subito all’inizio della stagione un crollo: una media del 3,3%, quasi la metà rispetto allo scorso anno. Lo stesso vale per Restart, che si è fermato al 2,8%. O ancora, per il TgUnoMattina, che nel primo giorno di messa in onda ha registrato il 12,8% contro il 19,6% di Prima Pagina su Canale 5. A beneficiarne, oltre a Mediaset, è La7: programmi quali Omnibus e Coffee Break sono cresciuti arrivando rispettivamente al 4,23,e 4,28%.