Notti Europee, scintille in studio: Paola Ferrari fulmina Mazzocchi (che esagera con Giusy Meloni)

Attimi di tensione nella puntata di sabato 15 giugno: Mazzocchi esagera con la giovane giornalista: l’intervento (piccato) di Paola Ferrari. Come è andata.

Anche per gli Azzurri è arrivato il primo calcio d’inizio di Euro2024. Sabato 15 giugno allo stadio di Dortmund l’Italia ha battuto per 2-1 l’Albania, una vittoria non proprio esaltante, e che lascia i tifosi a chiedersi se potranno veramente rivivere la magica notte di Wembley 2020 o se questa squadra somiglia di più a quella disastrosa che due anni fa non riuscì nemmeno a qualificarsi per i Mondiali. Quello che sarà lo dirà il campo, ma intanto, insieme a Euro2024 è partita anche la copertura massiva della Rai sull’evento, che ha messo in campo la rodatissima squadra di Notti Europee, lo spazio di commento guidato dal tandem Paola Ferrari- Marco Mazzocchi.

Notti Europee, cosa è successo nella puntata di ieri (15 giugno): Paola Ferrari riprende Mazzocchi (che esagera con Giusy Meloni)

Già partito venerdì 14 giugno, la seconda puntata della trasmissione Notti Europee, sabato 15 giugno, è arrivata subito dopo la prima (di molte si spera) vittoria degli Azzurri a Euro2024, e se l’esordio è stato un rodaggio, a commento di Italia-Albania la squadra di esperti , critici e addetti ai lavori si è presentata in grande spolvero.

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"Marco Marzocchi sin dall’inizio ha detto che l’Italia avrebbe vinto, quindi hai avuto ragione, e questo un po’ mi infastidisce…" arriva subito una staffilata al collega di Paola Ferrari, che apre la trasmissione gioendo per la vittoria degli azzurri ma, un po’ meno per essere costretta a dover dare ragione a Mazzocchi.

E’ questa la premessa, non si capisce bene quanto scherzosa per una serata che vedrà altri momenti di tensione, uno in particolare, davvero da dimenticare. Siamo nella seconda parte della trasmissione e Paola Ferrari che non fa passare, giustamente, una terribile caduta di stile, chiamiamola così, di Marco Mazzocchi. A un certo punto interviene Giusy Meloni che è lì per fare il suo lavoro e inizia a introdurre il suo spazio dicendo: "Quando volete vorrei portarvi a…" "A cena!" completa la frase, ridendo, il simpaticissimissimo Marco Mazzocchi, creando imbarazzo evidente alla collega davanti alle telecamere, anche perché questa battuta che non fa ridere, ne provoca subito un’altra di Eraldo Pecci che prolunga l’imbarazzo in diretta della malcapitata. La Ferrari però reagisce e dice: "Cartellino giallo per Marzocchi". Poi si va avanti: parte il servizio sulla partita della Svizzera, ma non finisce qui perché, rientrati in studio, si commenta la vittoria della Svizzera, ma dopo di che la conduttrice ha ancora qualcosa da dire, quindi riprende la parola e rivolta a Mazzocchi dice senza giri di parole: "Io vorrei dire una cosa brevemente. Giusy ha fatto un anno di Domenica Sportiva, molto bene, con grande successo, seriamente, in cui non è mai stata messa in situazioni complesse". E la Meloni inquadrata, pur sorridendo, sottovoce dice "Tranne ora…" Continua la Ferrari rivolgendosi al collega: "Adesso è lì davanti a te, siamo solo alla seconda puntata e io farei già una proposta per orientare in modo diverso il tavolo". Mazzocchi risponde: "No, ma io non vorrei che passasse il messaggio sbagliato" e aggiunge ridendo: "Capisco l’orario, ma insomma…" . E niente, ride.

Se quello con la Meloni è stato sicuramente il momento peggiore della puntata, poco prima il pubblico aveva assistito a un’altra stonatura. Disavventura per l’inviato che a Dortmund ha seguito la partita in una fan zone che racconta di averla vista in un locale sullo Sprea, solo che, poco prima del collegamento, lui e tutti i ragazzi che hanno visto lì la vittoria azzurra sono stati "buttati fuori" dal proprietario del locale, incurante dell’imminente diretta. L’inviato poi fa parlare alcuni dei ragazzi che hanno seguito con lui la partita, e raccontano praticamente tutti che sono migrati lì dall’Italia, per lavorare. Dallo studio prendono in giro questo passaggio del collegamento, Mazzocchi dice, sempre ridendo: "Vorrei tranquillizzare il pubblico a casa, momento sociale"…E poi la Ferrari aggiunge: "Ok, abbiamo saputo la vita, il lavoro, ma una domanda sulla partita no?" . Un atteggiamento canzonatorio che è nei toni della trasmissione, ma che poteva essere applicato in modo migliore, per esempio sul tempo perso nel racconto di "essere stati buttati fuori dal proprietario del locale e non torneremo", piuttosto che alle veloci parole di connazionali che rispondendo a una precisa domanda: "Perché sei qui?" raccontano tutti di essersi dovuti trasferire lì per lavorare, cosa che non fa ridere nessuno. A un certo punto, a uno di questi ragazzi che racconta "sono andato via perché purtroppo si sa com’è in Italia", l’inviato che lo sta intervistando e che a fine Europei tornerà a casa dalla sua famiglia, si permette di dire: "Vabbè, ora non cadiamo in questi luoghi comuni…" ma lui stava solo raccontando la sua esperienza diretta. Insomma, questo è fino a quel momento il passaggio più stonato della trasmissione anche perché, se si ha la minima contezza delle statistiche è pure normale che gli italiani incontrati per caso a Berlino siano per la maggior parte persone che in Germania si sono trasferiti per trovare un’opportunità, perché questa è la realtà di tanti e, se si vanno a prendere persone a caso, si rischia addirittura di doverla raccontare. E’ il bello della diretta no?

Ovviamente, come è giusto che sia, per il resto della trasmissione tiene banco la disamina della partita dell’Italia. Fa subito discutere il "migliore in campo", Chiesa. Per la maggior parte degli ospiti ci sono azzurri che hanno fatto molto meglio, e i nomi che ricorrono di più sono quelli di Barella sopratutto e anche di Calafiori.

Spietato come è giusto che sia e molto efficace il "pagellista ufficiale" di Notti Europee, Tony Damascelli, che ammolla a Chiesa, presunto "migliore in campo" un mediocre 5,5 e a Barella un roboante 8,5. Così come fa discutere in studio il 5 a Scamacca. Tutti voti molto argomentati e che riescono a creare il giusto dibattito in studio. Inoltre, anche nel corso del programma, il giornalista riesce ad evitare banalità. E’ l’unico ad ammettere che, ci sono stati dei momenti, durante la partita dell’Italia, in cui si è annoiato. E di certo non è stato l’unico, ma è l’unico a dirlo fuori dai denti, dopo un’ora di dibattito e commenti.

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