Non è l'Arena, Marcello Dell'Utri era già intervenuto contro Giletti: la ricostruzione

Secondo una ricostruzione di Repubblica, già nel 2021 l'ex senatore vicino a Berlusconi si sarebbe lamentato di Giletti. Che stava lavorando proprio sul suo caso

Le bocche restano cucite, come nei migliori film con protagonisti i mafiosi. Ma gli indizi che si stanno accumulando sugli intrecci tra malavita organizzata e Non è l’Arena lasciano sempre più intuire che, dietro l’improvvisa chiusura della trasmissione della domenica sera di Massimo Giletti, possa esserci proprio un pericoloso groviglio di interessi poco chiari.

È quanto emerge da un articolo di Repubblica, a firma di Lirio Abbate, che ricostruisce alcuni episodi rilevanti della vicenda, partendo da quasi due anni fa. Risalirebbe, infatti, alla fine di giugno 2021 una telefonata di Marcello Dell’Utri, ex senatore e amico intimo di Silvio Berlusconi, alla responsabile legale di Fininvest Enrica Mascherpa, per lamentarsi di una trasmissione proprio di Giletti. Allora, il conduttore piemontese aveva appena confezionato una lunga puntata monografica sul rapporto Stato-mafia che, secondo l’ex politico, avrebbe potuto nuocergli nell’imminente decisione della Corte d’Appello di Palermo sul suo processo.

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Per questo motivo, Dell’Utri – che sarebbe poi uscito assolto dalle accuse – con la legale Fininvest avrebbe pensato di organizzare, secondo quanto ricostruisce la Dia di Firenze, "una sorta di ‘contro-comunicazione’ avente il duplice fine di riabilitare, mediaticamente, la figura di Dell’Utri e di costituire una barriera anticipata agli attacchi che possono giungere a Silvio Berlusconi, alle sue aziende e alla loro posizione in relazione alle indagini in corso".

L’accaduto, noto anche al Luca Tescaroli, il pm che avrebbe recentemente sentito Giletti per le puntate di Non è l’Arena con il faccendiere Salvatore Baiardo, rappresenterebbe quindi un "precedente", un episodio di "insofferenza" verso il giornalista. "Una cosa allucinante – avrebbe detto Dell’Utri al telefono -, va bene che (la trasmissione, ndr) la vedono pochi, però in vista del processo può influenzare i giudici. Questi sono dei delinquenti con cui non c’è niente da fare".

E appare quanto meno sospetto che, proprio in queste settimane, la trasmissione di Giletti fosse al lavoro su una puntata inedita su Dell’Utri, a pochi giorni dalla pronuncia della Corte di Cassazione, prevista per il 27 aprile, su una richiesta di un nuovo processo sulla trattativa Stato-mafia (richiesta che, tuttavia, prevedeva la conferma dell’assoluzione per l’ex senatore).

I motivi della chiusura di Non è l’Arena, ad ogni modo, restano ancora avvolti nel mistero, che forse si diraderà in parte con la trasmissione di domenica sera di Mentana su La7. Resta comunque il fatto che la procura di Firenze ha sentito due volte Giletti proprio per gli interventi di Baiardo e dei materiali che sarebbero stati da questo mostrati al conduttore. Tra i quali una presunta foto che mostrerebbe Silvio Berlusconi in compagnia di uno dei boss Graviano, che dal carcere premono per uscire anche grazie al lavoro di "comunicazione" di Baiardo nelle trasmissioni di Giletti.


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