Naike Rivelli a La Volta Buona, lacrime e confessione (choc) su Ornella Muti: cosa ha detto

Oggi la figlia dell'attrice è stata ospite nel salotto pomeridiano di Caterina Balivo. Tra i temi toccati, il rapporto con la madre e i rimpianti nei confronti del figlio.

Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.

Oggi pomeriggio tra gli ospiti di Caterina Balivo c’era anche lei, Naike Rivelli. Figlia maggiore di Ornella Muti, è cresciuta a stretto contatto con la madre (a cui assomiglia in maniera impressionante). E proprio la mamma di Naike oggi è stata il tema centrale dell’intervista, tra dolci ricordi, confessioni scioccanti, e qualche lacrima inevitabile. Ma c’è stato spazio anche per un tenero riferimento al padre (non biologico) Federico Facchinetti, che l’ha cresciuta sin da piccola. E infine un accenno al rapporto speciale con il figlio Akash Cetorelli. Vediamo tutti i dettagli dell’intervista qui sotto.

Naike Rivelli a La Volta Buona, le lacrime per mamma Ornella

È stato un pomeriggio di lacrime e confessioni, per Naike Rivelli. La figlia maggiore di Ornella Muti è stata accolta da Caterina Balivo, nel salotto de La Volta Buona, per raccontare innanzitutto il suo rapporto speciale con la madre. "Vivevamo in simbiosi", ha detto Naike ricordando il passato, "io andavo sul set con lei. Le persone della troupe diventavano una famiglia. Ho sempre viaggiato, stavo con mia nonna che mi portava in ogni luogo a vedere musei e cimiteri. I cimiteri per me sono luoghi familiari". Sullo schermo dello studio, intanto, sono stati trasmessi filmati d’epoca in cui Ornella Muti parlava della figlia a Gianni Minà. "L’ho scelta", diceva, "tra noi c’è solo amore".

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Così Naike Rivelli è scoppiata a piangere, commossa, finendo per confessarsi totalmente. "Impressionante", ha detto la figlia della Muti, "la vedo così sola. Perché? Sono 15 anni che vive da sola, senza una carezza di un compagno. Lei è felice, l’ammiro molto…In un mondo come questo dove contano i follower che hai e non la carriera che hai fatto". Poi la Balivo ha incalzato la sua ospite, chiedendole come mai Ornella non si è più vista al cinema. "Ha fatto due film recentemente", ha spiegato lei, "mamma fa molto teatro, fa le sue serate, tre o quattro al mese. Ha lavorato da quando ha 12 anni, ha i nipoti, vuole stare a casa". Poi ha aggiunto: "Io la voglio felice. Un compagno? Penso che non lo voglia più. Io penso che il vero amore non l’abbia trovato. Quando sei una persona a quei livelli, gli uomini si innamorano anche del personaggio. Lei ora non vuole un uomo, io penso che se trovasse una persona giusta le farebbe bene. Io l’appello l’ho fatto".

Archiviato l’argomento Ornella Muti, Naike è passata a parlare della sua vita personale: "Io la mia vita ho iniziato viverla a 12-13 anni, gli amici, il fidanzatino. Il mio primo fidanzatino è stato il papà di mio figlio. Una storia d’altri tempi. Dai 12 anni ai 23 anni, una separazione molto difficile: ci volevamo bene ma avevamo caratteri diversi. Per nostro figlio è stato difficile".

Il rapporto col figlio e l’esempio del padre

E proprio parlando del figlio, Akash Cetorelli, Naike ha rivelato di aver commesso un grave sbaglio. "L’errore più grande è stato lasciare mio figlio a Roma", ha detto alla Balivo, "me ne sono andata con mamma. Lui aveva 20 anni. Gli ho chiesto se voleva venire, ma aveva la sua vita a Roma e l’ho lasciato lì. E di questo un po’ mi dispiace". Infine, prima della chiusura dell’intervista, c’è stato spazio anche per un tenero messaggio rivolto al padre che l’ha cresciuta.

"Io ho un papà che si chiama Federico Facchinetti", ha concluso Naike con una punta di orgoglio, "ed è colui che mi ha cresciuto. Io non ho altri papà. Il resto è rimasto in Spagna…Papà è stato una persona molto severa, se vuoi, e questo a me ha fatto piacere. Io penso che ai figli un minimo di regole bisogna darle…con mio figlio quella severa sono stata io, perché ha vissuto sempre con me, io e lui soli. E non avendo chi ti dava una mano doveva essere sul pezzo. Poverino, in questo forse l’ho anche un po’ traumatizzato…ma non mi ha mai dato un problema, ed è stato fantastico".


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