Morto Giuseppe Carrisi, giornalista Rai del GR3: i colleghi si commuovono in diretta durante l'annuncio
Il giornalismo italiano perde una voce autentica e profonda. Aveva raccontato guerre, bambini soldato, camorra e femminicidi con coraggio e grande umanità.

Una notizia che ha colpito forte chi lo conosceva, ma anche chi semplicemente lo ascoltava ogni giorno alla radio: è morto improvvisamente Giuseppe Carrisi, storico giornalista del Giornale Radio Rai, voce inconfondibile del GR3, scrittore e documentarista. Aveva 63 anni. Il decesso è avvenuto l’11 aprile, ma la notizia si è diffusa solo il giorno dopo, con un annuncio in diretta che ha lasciato senza parole i colleghi, visibilmente commossi.
Morto Giuseppe Carrisi: una vita in Rai per dar luce agli altri
Carrisi ha speso gran parte della sua vita dentro la Rai, lavorando con passione al GR3, ma anche al GR Parlamento, al GR2 e nella redazione Esteri. Era un giornalista che sapeva ascoltare, prima ancora che raccontare, e questo lo rendeva credibile, profondo, mai scontato. Aveva la capacità di rendere comprensibili anche le notizie più complesse, con uno stile sobrio ma incisivo. Accanto al lavoro radiofonico, Carrisi ha costruito un percorso importante anche come documentarista e scrittore. Ha viaggiato in alcuni dei luoghi più difficili del pianeta: Palestina, Sierra Leone, Uganda, Congo, Rwanda, Sudan, Liberia, raccontando guerre, drammi umani e ingiustizie sociali. I suoi reportage sul fenomeno dei bambini soldato e sui femminicidi in Messico sono tra le testimonianze più forti della sua carriera. Non lo faceva per sensazionalismo, ma per dovere verso la verità.
Tra i suoi lavori più noti, il film-documentario Kidogò, presentato anche al Giffoni Film Festival, e il libro Kalami va alla guerra, che affronta il tema dei minori nei conflitti armati.
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Entra nel canale WhatsAppUn giornalista coraggioso: tra temi scomodi e argomenti forti
Nel tempo, Carrisi ha affrontato anche argomenti come la prostituzione minorile e la criminalità organizzata. In La fabbrica delle prostitute e Gioventù camorrista ha raccontato storie dure, che altri evitavano. Con il documentario Voci dal buio ha messo a confronto i giovani camorristi con i loro coetanei africani sfruttati e dimenticati. E in Zarema e le altre ha fatto luce sulla realtà delle vedove nere della Cecenia. Il suo saggio Tutto quello che dovresti sapere sull’Africa e che nessuno ti ha mai raccontato, vincitore del Premio Fregene, molto apprezzato dalla critica, parla a chi vuole capire davvero il continente africano senza filtri o luoghi comuni.
La vita di Giuseppe Carrisi
Chi ha lavorato con lui lo descrive come una persona riservata, mai sopra le righe, ma capace di grande empatia. "Padre presente e affettuoso di Alessandro e Leonardo", hanno detto in diretta i colleghi Danilo Tolardo e Maria Rosaria Villivà, commossi fino alle lacrime durante l’edizione speciale del GR3 in cui è stata data la notizia. La redazione del Giornale Radio si è stretta attorno alla moglie Simona e ai figli, in un dolore che è prima di tutto umano, prima ancora che professionale. L’Usigrai ha parlato di lui come di un collega attento, gentile, appassionato d’Africa, un uomo che mancherà a tutti. Al momento non è stata comunicata la causa della morte, quel che resta è il vuoto che lascia, ma anche e soprattutto l’eredità delle sue ricerche.