Tg1, terrore in diretta: missili di Hamas sull'inviato (salvo per miracolo)

Le sirene che iniziano a suonare e l'interruzione improvvisa del collegamento con lo studio avevano fatto preoccupare, ma Matteo Alviti è riuscito salvarsi: "Dieci secondi e sarei morto"

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Momenti di forte tensione al Tg1, causati dall’esplosione di un razzo in diretta che ha interrotto il collegamento con l’inviato Matteo Alviti, posizionato nei pressi dei siti degli attacchi missilistici, in questo caso di Hamas. Questo pomeriggio lo stesso giornalista si era dedicato, insieme all’operatore Maurizio Calaiò e alla producer Sahera Dirbas, a fare un bilancio dei disastri causati dagli attacchi missilistici. Quello che non sapeva con sicurezza era però che avrebbe rischiato la vita durante un pesante attacco con razzi Qassam da parte di Hamas verso Israele. Infatti, subito dopo essere scesi dalla macchina, molti razzi hanno colpito l’area dell’Hotel Regina, proprio quella dove Alviti e la sua troupe alloggiano. Inoltre un’altra serie di razzi, caduti a poca distanza dalla macchina di Alviti, ha devastato il mezzo e distrutto un’altra auto. Vediamo esattamente cosa è successo e quali sono state le parole dell’inviato, sopravvissuto all’incidente.

Il momento dell’incidente

Il giornalista si trova ad Ashkelon, nel sud di Israele, e stava raccontando in diretta tutta la distruzione a cui aveva assistito nel pomeriggio. L’inviato aveva mostrato infatti le immagini dell’auto coinvolta in uno degli attacchi e investita dalle schegge delle esplosioni. Stava spiegando come alle 17 in punto siano partiti più di cento razzi Kassam sulla città. Poi sono suonate le sirene e la linea è saltata. Poco più tardi il collegamento è stato ripreso. Sia l’inviato che la troupe sono salvi. "Dieci secondi e sarei morto", ha detto il giornalista raccontando quanto avvenuto poche ore prima. "La nostra macchina è stata investita da schegge. Siamo usciti pochi secondi prima che cadesse il missile. Sono ovviamente saltati gli air bag, ci sono ancora le chiavi infilate nel cruscotto", ha raccontato poi al telegiornale delle 20, prima che saltasse il collegamento. Appena ha avuto informazioni sicure in merito, la conduttrice dell’edizione serale Giorgia Cardinaletti ha rassicurato il pubblico a casa che la redazione del fatto che fossero riusciti a mettersi in contatto con l’inviato e che sia lui sia il resto della troupe stavano bene.

La comunicazione ripresa

Dopo aver rassicurato sulla sua incolumità, l’inviato ha voluto specificare: "Stiamo tutti bene. Come spesso accade è suonato l’allarme e abbiamo pochi secondi per raggiungere zona del bunker, perché Gaza è a soli 10 chilometri e i razzi ci mettono pochissimo ad arrivare qui". Poi Alviti ha aggiunto: "L’attacco all’hotel non è probabilmente un caso. Abbiamo assistito a una telefonata anonima in arabo, nella quale l’uomo diceva: se fossi in voi, me ne andrei. c’è ancora un bilancio di morti e feriti. Più di cento razzi sono stati lanciati".


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