Mino Reitano: com'è morto, la terribile malattia, il ricordo delle figlie e l'amore (lunghissimo) con Patrizia

Sono passati ormai 15 anni dalla scomparsa del cantante, ma la sua memoria è ancora integra nelle sue canzoni e nel cuore della sua famiglia: scopriamo di più.

Debora Manzoli

Debora Manzoli

Scrittrice ed editor

Scrittrice, copywriter, editor e pubblicista mantovana, laureata in Lettere, Cinema e Tv. Ha due libri all’attivo e ama la scrittura alla follia.

Mino Reitano
Fonte: RaiPlay

Mino Reitano, all’anagrafe Beniamino Reitano, è stato ed è ancora oggi uno dei cantautori italiani più amati. La sua esuberanza interpretativa è rimasta nel ricordo di tutti, così come l’immensità dei suoi capolavori, tra i quali ricordiamo Avevo un cuore che ti amava tanto, Una chitarra cento illusioni, Stasera non si ride e non si balla, Una ferita in fondo al cuore, Calabria mia e moltissimi altri. Mino Reitano è morto nel 2009 a seguito di una malattia, ma le figlie, ospiti oggi a La volta buona, lo ricordano ogni giorno con amore, sia come persona che come artista. Scopriamo di più.

Come è morto Mino Reitano: la malattia

Il grande artista Mino Reitano è morto nel 2009 all’età di 64 anni a seguito di una malattia che, nonostante la dura e lunga battaglia, purtroppo non gli ha lasciato scampo: il tumore all’intestino. Le prime cure contro il tumore non avevano dato buoni risultati, e per questo Reitano è stato sottoposto nel 2007 a due importanti interventi chirurgici. L’esito, però, anche in questo è stato negativo.

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"L’ultimo periodo è stato un calvario, abbiamo cercato di tenergli nascosto tutto ma era una persona intelligente. Nei giorni della sua malattia chiedevo di prendere me, di non prendere lui, non sono stata esaudita. Avremmo voluto invecchiare insieme. Abbiamo cercato di schermarlo in tutti i modi ma non ci siamo riuscite. È stato tremendo vederlo andare via, ancora oggi le mie figlie e io piangiamo", aveva rivelato la moglie Patrizia Vernola in un’intervista a Domenica In di qualche anno fa.

Mino Reitano, il ricordo delle figlie Giuseppina e Grazia

Mino Reitano, alla sua morte, ha quindi lasciato la moglie Patrizia Vernola, con lui da quando lei aveva poco più di 18 anni, e le due figlie Giuseppina Elena e Grazia Benedetta. La primogenita è venuta al mondo nel 1978, la secondogenita l’anno successivo. Le figlie sono sempre rimaste lontane dai riflettori, vivendo una vita molto tranquilla, ma non si sono mai tirate indietro nel ricordare il padre sia come uomo che come artista.

"Quando ha passato dei momenti difficili, non sempre per esempio veniva scelto per Sanremo, l’abbiamo osservata questa sofferenza anche se faceva di tutto per coprirlo – aveva raccontato Grazia Reitano a BellaMa’Ma noi sapevamo benissimo che c’era rimasto male, lui però aveva bisogno di restare un attimo da solo per ritrovare la forza per sorridere malgrado la delusione".

"Soffriva molto per le critiche ingiuste perché si metteva sempre in discussione. Laddove magari si eccedeva in un contesto che non riguardava la sua professionalità come artista, o pensava che non rispecchiasse la verità, allora lui soffriva ed è capitato anche di vederlo piangere. A volte si bloccava perché pensava che noi soffrissimo più di lui nel vederlo così", aveva invece rivelato Giuseppina Reitano parlando del rapporto del padre con le critiche.


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