Milo Infante, bordata alla Rai: “Ore 14 fa ascolti ottimi, ma siamo ignorati”

Continua l’estate calda di viale Mazzini, a mandare messaggi infuocati ai piani alti, questa volta è il conduttore del programma pomeridiano di Rai Due

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Nuova bordata alla dirigenza Rai da fuoco amico. Il colpo è stato lanciato tramite un’intervista sul Corriere della Sera di questa mattina. A mandare messaggi non esattamente amorevoli ai piani alti di viale Mazzini è Milo Infante. Il conduttore, reduce da una stagione di successo con il suo Ore 14, non usa giri di parole e si dice, lui e la sua trasmissione, "siamo il programma più inosservato della tv".

Un’accusa che il giornalista lancia, forte di numeri che gli danno ragione. Il suo programma, che all’ora di pranzo o poco dopo porta nelle case degli italiani efferati omicidi, violenze, fenomeni di devianza sociale assortiti, cold case e quant’altro, appassiona ogni giorno milioni di persone. "Se avessi dovuto scommetterci un centesimo quando ho iniziato, quattro anni fa, non l’avrei fatto", racconta Milo Infante a Candida Morvillo. "Anche perché arriviamo dalle rubriche del tg, non abbiamo il trenta per cento di traino. Eppure, lo share sale dal 5 all’8, al 9 per cento, e siamo più visti anche del programma che ci segue: vuol dire che la gente si sintonizza proprio per vedere noi."

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E questa è una medaglia d’oro da portare fieramente, ma quando la giornalista lo imbecca dicendo "I dirigenti Rai la copriranno di complimenti…", arriva una risposta che, senza giri di parole, suona come un’accusa di ingiustificata indifferenza e mancanza di sostegno per un prodotto in grado di portare pubblico in una fascia oraria, e in una rete, che non brilla da tempo per i numeri. "Scherza?", risponde infatti Infante, "Siamo il programma più inosservato nella storia della tv: mai visto un comunicato sugli ascolti record, mai stati citati in una conferenza stampa. Poi, il direttore Paolo Corsini, quando lo sento, mi dice: non ti chiamo perché non mi dai problemi".

Insomma, a fronte di numeri importanti, il silenzio di viale Mazzini, per chi lavora a una trasmissione di successo, risulta assordante. Il che non impedisce però a Ore 14 di continuare a rappresentare un appuntamento fisso per molti e di scavare ogni giorno sui casi di cronaca: "Se un pezzo della Rai ci ignora", dice il conduttore, rivendicando i motivi di successo della sua trasmissione, "la considerazione del Tgr ci consente di arrivare sulle notizie fra i primi. Questo è uno dei motivi del nostro successo, un altro è l’alchimia fra il pubblico e i nostri ospiti, che non rispondono a domande a piacere, ma apportano informazioni, esperienze, elementi di verità. Piace anche che non abbiamo paura di prendere posizione e siamo sempre contro le ingiustizie".

Nella lunga intervista si ricorda che Infante, in passato, con altre dirigenze, ha già avuto scontri che addirittura lo hanno portato a fare causa all’azienda. Insomma, di certo Infante non è uno che passa sopra le situazioni più spinose quando pensa di avere ragione e di subire torti. Tornando ai giorni nostri, davanti a quest’intervista, non si può non ricordare le tensioni di questa stagione che raccontavano del conduttore di Ore 14 furioso per essersi trovato a far fronte alla concorrenza interna con Caterina Balivo . La conduttrice infatti ha inserito in corsa nella sua trasmissione La Volta Buona spazi in cui trattare argomenti di cronaca, andando a impattare gli stessi temi al centro del programma contemporaneo della seconda rete.


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