Michelle Carpente: ”Matrimonio a tutti i costi è l’anti-Castello delle Cerimonie, creiamo favole con poco”

La conduttrice del programma che dimostra come si può organizzare un gran matrimonio con un piccolo budget si racconta nell’intervista a Libero Magazine

Dai film tratti dai best seller di Federico Moccia (Scusa ma ti chiamo amore, Amore 14, Scusa ma ti voglio sposare) ai matrimoni che celebrano l’amore di coppie reali in tv. Il passo concettuale può sembrare breve, come lo sviluppo di un naturale lieto fine delle commedie romantiche dei suoi esordi sul set, ma Michelle Carpente ci ha messo molti anni e molte esperienze per chiudere il cerchio e arrivare a raccontare, dopo l’innamoramento, il coronamento più classico delle grandi storie d’amore: il matrimonio, quel giorno speciale di cui lei è una grande esperta. La conduttrice di Matrimonio a tutti i costi, che torna su Real Time (canale 31) da sabato 24 febbraio alle 16.40, è infatti, oltre che attrice, anche wedding planner, nonché co-autrice della trasmissione. Il suo è un percorso artistico e professionale molto vario, ma che ha trovato la quadra perfetta proprio nel momento in cui Michelle Carpente ha preso il timone di questo format. In questa intervista ci racconta in più di questo cerchio che si è felicemente chiuso e di molto altro.

Michelle Carpente, come ci è finita una ragazzina con il sogno del cinema, che ha esordito giovanissima sul set, a condurre Matrimonio a tutti i costi? Qual è stato il tuo percorso professionale?

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Quando ero piccola e mi chiedevano cosa vuoi fare da grande, io rispondevo già: l’attrice! E’ il mio sogno da quando mi ricordo ed è presto diventato realtà. Mentre preparavo la maturità sono stata presa per una parte nel film Scusami ma ti chiamo amore ed è iniziato così il mio percorso da attrice. Dopo il liceo mi sono iscritta all’Accademia e nel frattempo mi sono anche laureata in lingue e mediazione culturale, avendo fatto il liceo linguistico. Dopo la laurea e il diploma all’Accademia, mi sono resa conto però che avevo passato tanti anni solo lavorando e studiando e ho sentito l’esigenza di fare un’esperienza all’estero. Così sono partita per Londra dove sono rimasta per quasi due anni. Lì ho anche deciso di sposarmi. Organizzando il mio matrimonio mi sono resa conto che il mondo degli eventi mi piaceva e ho voluto approfondire. Ho iniziato organizzando, dopo il mio, i matrimoni delle mie amiche. Poi, quando è nato mio figlio, sono tornata a Roma. A quel punto, pur continuando a fare provini e a portare avanti il mio lavoro di attrice, ho anche sfruttato i contatti che mi ero fatta in Inghilterra e ho iniziato a organizzare matrimoni per inglesi che sceglievano Roma come città in cui sposarsi. Ed ecco che è tornata molto utile anche la laurea in lingue e mediazione culturale. Il cerchio poi si è chiuso alla perfezione quando ho avuto la possibilità di scrivere e condurre il mio primo programma televisivo sul mondo del wedding, Matrimonio a sorpresa in Italia. E ora ripartiamo con Matrimonio a tutti i costi, per la seconda stagione, dopo il successo della prima.

Vedi similitudini tra i tuoi due mondi: quello del wedding e quello dello spettacolo?

Certo, ci sono molte cose in comune secondo me. Il matrimonio è un po’ come una recita a teatro, non c’è possibilità di rifare la scena: bisogna prepararsi perché tutto vada bene e sia buona la prima. Il wedding planner è un po’ un regista di una complessa messa in scena, con tanto di script e timeline da far rispettare.

Come nasce l’idea del programma Matrimonio a tutti i costi, e cosa lo distingue dai tanti altri format sul wedding che vediamo in tv?

Questo programma in un certo senso è un po’ figlio della pandemia, un momento che ha ristretto le finanze per moltissime famiglie. La caratteristica della trasmissione è infatti un budget molto ristretto, sulla base del quale organizzare un bel matrimonio curato in tutti i dettagli. Gli sposi si affidano a me, avendo a disposizione infatti solo 5000 € da spendere, una cifra davvero irrisoria. E in realtà questa è una fetta di mercato che esiste, ed esisteva anche prima della pandemia: quella di persone che non vogliono spendere uno sproposito ma avere comunque una bel giorno di matrimonio da ricordare. Un’esigenza che viene quasi ignorata dal mondo del wedding e anche dai programmi tv che lo raccontano, quindi questo è sicuramente un format originale che guida nell’organizzazione di un matrimonio fai-da-te e propone anche tante soluzioni improntate alla creatività, per sopperire alle poche risorse. Perché un matrimonio da sogno è possibile anche senza spendere una fortuna.

Andando in onda sulla stessa rete, si può dire che il tuo programma l’anti-Castello delle Cerimonie?

In un certo senso sì. Sono due programmi diversi, due mondi diversi. Non so su che budget ci muoviamo nel caso del Castello delle Cerimonie perché non conosco bene il format, ma sicuramente a livello di stile di matrimonio, è totalmente diverso rispetto alle proposte che faccio io e che scoprirete anche nelle nuove puntate. Non siamo paragonabili, due format totalmente diversi che dimostrano anche, che il mondo del wedding è molto vario.

Tutti questi programmi così diversi sul wedding però riescono tutti ad attrarre una propria fetta di pubblico televisivo, secondo te perché?

Quello dei matrimoni è un mondo molto sfaccettato perché ogni coppia ha una sua idea del matrimonio perfetto, ma secondo me il pubblico si appassiona comunque a questi programmi perché raccontano un momento che è un sogno, e a tutti piace immedesimarsi in questa favola, a prescindere dalle scelte e dallo stile.

Tu ti sei sposata, di quel giorno qual è la cosa che ricordi con più orgoglio?

Che mi sono divertita tantissimo. E’ stato il primo matrimonio che ho organizzato e lo rifarei tale e quale ancora oggi. Eravamo giovanissimi, in totale gli invitati erano 40 e arrivavano dall’Italia, lontani da casa, in Inghilterra, sembrava di stare in gita scolastica, anche se in realtà eravamo in un meraviglioso castello e la nota principesca c’era eccome. E’ stata una festa bellissima, perché c’era sia il divertimento che il sogno. Se dovessi fare una modifica oggi, penso che, per un altro matrimonio, mi piacerebbe ancora più intimità: solo io, il marito e i miei figli.

Ma secondo te, come sarà il matrimonio della generazione dei tuoi figli, il matrimonio del futuro?

Bella domanda. Posso dire che i giovani oggi chiedono soprattutto un matrimonio che sia una festa instagrammabile, adatta ad essere fotografata e raccontata sui social. E il settore si sta adeguando a questo, per esempio ci sono i film maker che vendono tra i loro servizi anche la realizzazione di reel. Il matrimonio tradizionale resiste, e io noto ancora che, quando si propone agli sposi e alle loro famiglie qualcosa di un po’ diverso, c’è molta resistenza ad accettarlo. C’è ancora una grande pressione sociale sul matrimonio e di conseguenza la voglia di fare bella figura con gli altri attenendosi a ciò che detta la tradizione.

Dopo questo programma hai altri progetti in tv all’orizzonte?

In realtà su Matrimonio a tutti i costi sto ancora lavorando: stiamo chiudendo il montaggio delle ultime puntate. Quello che mi auguro al momento è che, anche questa seconda stagione, ci dia soddisfazione come è stato con la prima in modo poi, chissà, di poter pensarne una terza. Ovviamente mi piacerebbe anche condurre altro e cimentarmi in nuove sfide, ma per ora sono completamente presa da questo.

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