MasterChef Italia: Cannavacciuolo empatico, Barbieri infuriato con Sara, Niccolò beffato da un cactus

Non mancano scontri né l'ultima importante eliminazione prima del gran finale del 29 febbraio: Michela è a un passo dalla vittoria, ecco chi sono i concorrenti finalisti.

Durante il penultimo appuntamento con MasterChef Italia 13, in onda giovedì 22 febbraio su Sky Uno e in streaming su Now TV e guidato dagli Chef stellati Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, quattro dei cinque aspiranti cuochi ancora in gara – Sara, Michela, Eleonora, Antonio e Niccolò – si guadagnano la finale. A vincere la prova in esterna e ottenere il pass per l’ultima puntata è Michela, mentre l’eliminato del Pressure Test è Niccolò, che vede il suo sogno svanire nel nulla per colpa di un cactus. Qui capiamo quanto Michela avesse compreso la situazione all’inizio, quando i giudici le hanno chiesto la sua personale classifica per la finale: Niccolò al quinto posto (e infatti esce), poi Sara, Antonio, Eleonora e lei in vetta al podio (non a caso è la prima a conquistare tale traguardo). Ma vediamo insieme cosa accade nel programma culinario più seguito d’Italia durante la puntata del 22 febbraio.

Il recap della puntata del 22 febbraio di MasterChef Italia: eliminato e finalisti

MasterChef Italia parte con l’iconica Mystery Box che nasconde un paio di cuffie per sentire la musica, uno "strumento per trovare l’ispirazione". Devono cucinare seguendo il sound, in una bolla tutta loro, per tirare fuori i loro lati nascosti: quelli che già conoscono e quelli che ancora non emergono. La musica che sentono attraverso le cuffie indica anche l’ingrediente principale della prova: per Eleonora sono le banane, per Michela è il peperoncino, per Antonio sono i mirtilli rossi, per Niccolò sono pane, grissini e tarallucci, e infine per Sara sono i fagioli. Durante la prova, Antonio cerca di fare il furbo posizionando male le cuffie sulle orecchie per poter sentire cosa accade intorno a sé (come i giudici che parlano, per esempio). Anche Niccolò sente la voce degli Chef, ma non per suo volere: la musica scelta per lui è più bassa rispetto a quella degli altri per via del ritmo in sé. Nel frattempo i giudici si divertono a urlare a Michela "sei bella" per capire se sente o meno, e in seguito lo Chef Barbieri le dice di assaggiare un pezzo del suo peperoncino ma si rivela una scelta sbagliata: la bocca della donna va a fuoco tanto che deve correre a bere qualcosa.

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Nel frattempo Cannavacciuolo si avvicina a Niccolò e gli dice: "All’inizio avevi gli occhi dell’amore, eri innamorato…" "Non mi va di parlarne", risponde il dottore, al quale il giudice prima ricorda di non avergli chiesto nulla a tal proposito e poi lo sostiene: "Se hai bisogno di parlare con qualcuno io ci sono. Vuoi che ti parli un po’ di mia moglie? Già me lo aspetto quando mi arriverà il conto davanti. Il lavoro, stare con voi e stare in cucina con i miei ragazzi… È la mia vita. A seguire tutto qualcosa si paga, eh". Niccolò conferma: "Lo so, sono sempre dei sacrifici da fare", lasciando intendere che lo Chef stellato ha intuito cosa non va nel rapporto con la sua fidanzata (o ex?). In seguito Cannavacciuolo gli chiede del suo piatto a tema "romantico": "Voglio fare una pappa al pomodoro perché non c’è niente di più romantico dei pomodori". Non manca l’ironia: "Quasi quasi questa sera ne porto un paio di kg a mia moglie", dice lo Chef. "Se è vero amore capirà", commenta Niccolò con il sorriso stampato sulle labbra. Il primo dei migliori è Antonio (Branzino rock è il nome del piatto), il secondo è Niccolò (Pane, amore e romanticismo) – "Sei stato bravo a concentrarti sul piatto in un momento per te non facile", dice Cannavacciuolo, a cui il dottore risponde: " – e la terza è Eleonora (La banana piace a tutti è il nome del piatto che porta i giudici a ridere di gusto), ma a vincere la Mystery Box è Niccolò.

L’Invention Test consiste nell’esaltare la personalità dei concorrenti e prevede l’ospitata dello Chef Mory Sacko, il quale porta a MasterChef un piatto della sua cucina gourmet nella quale unisce le sue origini africane, la passione per il Giappone e le tecniche di cottura francesi. Gli aspiranti cuochi devono creare qualcosa di originale a partire dai tre ingredienti utilizzati dallo Chef – manzo d’Aubrac, shichimi togarashi e arachidie aggiungere un quarto alimento italiano diverso per ogni concorrente e assegnato da Niccolò in quanto vincitore della Mystery Box: a Sara dà il caffè, ad Antonio la rucola, a Michela il gorgonzola, a sé stesso i fichi d’india e a Eleonora le acciughe. I "cuochi" possono anche accedere alla credenza per aggiungere al piatto alimenti in grado di esprimere al meglio la loro personalità, ma hanno solo 60 minuti a disposizione.

Durante la seconda sfida, Sara entra in panico perché alcune preparazioni non sono venute come sperava, ma per fortuna Cannavacciuolo le fa notare che con ciò che ha già cucinato può venire fuori un buon piatto, anche se ad un certo punto sbotta: "Non si può andare in panico! Cosa ti manca? Come non ti viene un caramello di arachidi vai in crisi? Basta!". Si parte con gli assaggi e quando tocca a Eleonora i complimenti arrivano da tutti i giudici, con Cannavacciuolo che le consiglia: "Lasciala andare via. È arrivato il momento" (quel malessere, quell’agitazione che la pervade quando va in ansia, immaginiamo), facendo commuovere la diretta interessata. Davanti agli Chef arriva Sara, il cui piatto viene commentato da Barbieri: "Questo piatto è come andare al bar dopo aver cenato. Sa solo di caffè". Lei però non accetta la critica: "Questa cosa mi fa arrabbiare perché sento di non aver mai presentato un piatto impresentabile fino ad adesso. Continuando a sentirmi dire di voler vedere il mio ‘graffio’, ho voluto fare qualcosa di troppo". "Senza pensare però…", dichiara lo Chef. Lei accusa il colpo e con le lacrime agli occhi e la voce rotta dice: "Sentirmi dire così per me è una cosa che non esiste. Se sono arrivata fin qui è perché la personalità l’ho sempre dimostrata in tutti i piatti che ho fatto". "Questo non è un piatto pensato, è un’idea sbagliata. Niccolò, secondo me volevi metterla in difficoltà e ci sei riuscito molto bene", sottolinea Barbieri.

A vincere la prova è Antonio – "Un piatto ideato, pensato e realizzato in modo eccelso. Notevole", commenta Barbieri – che si porta a casa 3 Invention di seguito, mentre i due piatti peggiori sono quelli di Michela e di Sara: anche questa volta nessuna eliminazione perché Sara va direttamente al Pressure Test e lì deve dimostrare ai giudici di meritarsi ancora un posto nella cucina di MasterChef.

La prova in esterna e il Pressure Test

Nella prova in esterna Eleonora, Antonio, Michela e Niccolò devono lavorare all’interno della cucina dello Chef stellato Mauro Uliassi, proprietario del ristorante Uliassi, che vanta 3 Stelle Michelin ed è situato a Senigallia. Gli aspiranti cuochi devono replicare alla perfezione 4 piatti dello Chef: la pasta all’assassina (conosciuta grazie a Checco Zalone), l’anguilla del Po, Senigallia Brest e la seppia. Antonio può decidere a chi assegnare i piatti: per sé stesso sceglie l’anguilla perché vuole mettersi in gioco, a Eleonora assegna il dolce ("perché è un avversario da abbattere"), a Michela dà la pasta e a Niccolò quel che resta, ovvero la seppia. Ognuno di loro viene seguito da un sous chef dell’Uliassi mentre il proprietario supervisiona il loro operato per scegliere il vincitore della prova. Niccolò sembra in difficoltà nel sostenere la tensione dentro una cucina stellata – trema tagliando la seppia ed è in ritardo rispetto all’orario di uscita previsto per il suo antipasto – mentre gli altri si sentono perfettamente a proprio agio.

A vincere la prova in esterna e andare direttamente in finale è Michela, perché "ha mostrato una capacità leggermente superiore agli altri e una determinazione, un desiderio di emergere che si vede nel risultato", dice Mauro Uliassi. Niccolò, scherzando, commenta: "Comunque che pal*e, le vinci tutte te". All’ultimo Pressure Test di questa edizione Sara ammette di sentirsi arrabbiata per aver perso la prova in esterna più importante e attesa: "Sono incaz*ata". Niccolò invece confessa di essersi agitato perché aveva paura di sbagliare. Ora però c’è solo da guardare avanti, e proprio davanti ai loro occhi vedono due cassette contenenti gli ingredienti per il Pressure Test, ma prima entrano in scena Diego e Davide Narcisi, due fratelli che hanno realizzato un orto sinergico contenente ben 400 piante provenienti da tutto il mondo. Aprendo le box, vediamo quattro tipi di piante grasse da balcone presentate in base al livello crescente di difficoltà: Lithos, Begonia Rex, Origano cubano ed Enula marina.

È Michela a scegliere a chi assegnare le piante: la Lithos va a Niccolò, la Begonia è per Sara, l’Origano va ad Antonio e a Eleonora resta l’Enula marina, quella più complessa da cucinare. Nel momento degli assaggi, Bruno Barbieri torna a criticare il piatto di Sara: "La pianta qua c’è ma si perde perché hai sbagliato i dosaggi delle creme… Io penso che sia timido il suo sapore". Ma lei, la più giovane del gruppo, non la prende benissimo: "No, non è timido… Non volevo che sovrastasse tutti gli altri sapori, ma che aiutasse a rendere il piatto più particolare". Lo sguardo dello Chef, quando le chiede "vuoi che vada avanti o preferisci che io stia zitto?", incute quasi paura. Sara risponde: "No, va bene così". A questo punto Barbieri si arrende ("Ok, meglio") e torna vicino agli altri due giudici. Inoltre, Niccolò presenta un piatto chiamato "Semplicità del cactus", un nome che suscita grasse risate e che Cannavacciuolo commenta così: "Almeno ci fa ridere". Il medico lascia la cucina di MasterChef a un passo dalla finale: "Sono uscito per un cactus. […] Avere pazienti o clienti non ha importanza: sempre ricette saranno", dice prima di andarsene, portando con sé il suo meraviglioso "pessimismo cosmico", e di aggiungere: "Francamente me ne infischio", quando Cannavacciuolo gli chiede: "Chi è il vincitore?"

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