Massimo Giletti intercettato, la verità sulla chiusura di Non è l'Arena: "Mi hanno censurato"
Il Fatto Quotidiano ha rivelato che, prima della chiusura di Non è lArena, il giornalista è stato oggetto di intercettazioni telefoniche da parte dei pm.
Dopo l’annuncio ufficiale del suo ritorno in Rai, Massimo Giletti è tornato al centro dell’attenzione ancora una volta per la sua improvvisa cacciata da La7. Era aprile quando Urbano Cairo ha deciso, da un giorno all’altro, di chiudere Non è l’Arena, e da quel momento si sono avvicendate numerose ipotesi sui motivi di questa scelta. Una in particolare, però, è sempre apparsa quella più accreditata, e ora ne abbiamo la certezza.
Massimo Giletti intercettato dai pm
Il Fatto Quotidiano ha ricostruito quanto accaduto, confermando che Non è l’Arena è stato chiuso a causa di un servizio che Massimo Giletti stava preparando sulle stragi di mafia degli anni ’90, e soprattutto sul presunto coinvolgimento di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. All’epoca della chiusura del programma, svela il Fatto, Giletti era oggetto di intercettazioni telefoniche da parte dei pm di Firenze, che si stavano già occupando dell’inchiesta: il giornalista era ascoltato costantemente da oltre quattro mesi in qualità di vittima di calunnie da parte di Salvatore Baiardo, il faccendiere dei fratelli Graviano. Dalle intercettazioni emergono diverse prove del fatto che la trasmissione sia stata chiusa proprio a causa di questa inchiesta. "Massimo, purtroppo come tu sai, sono stati attaccati personaggi importanti, tra virgolette, della politica, che hanno fatto addirittura parte di governi e ovviamente nessuno ha piacere di queste cose". Sono parole di Domenico Balsamo, Generale dei Carabinieri in pensione, che più volte era stato ospite di Non è l’Arena; durante questa conversazione, si sente il Generale invitare il conduttore a non parlare più al telefono ma soltanto di persona, e Giletti scoppiare in lacrime.
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Entra nel canale WhatsAppMa non è tutto. Tra le prove più importanti c’è un’intercettazione tra Giletti e Michele Santoro. Quest’ultimo dice: "Ma tu stavi preparando su Dell’Utri? È vero? C’è un’azione incrociata di protezione di Berlusconi che sta morendo, secondo me la fretta è perché tu c’avevi in previsione Dell’Utri. La vicenda di Berlusconi spiega questa cosa". A queste parole, Giletti confessa: "Io ho iniziato ad avere problemi con il presidente (Cairo, ndr) perché in quella roba si parlava anche di Berlusconi, Graviano in quella lunga intervista (con Baiardo, ndr). Quando lui (Baiardo, ndr) dice ‘ho parlato con Paolo Berlusconi’ lì succede il casino". Agli atti anche una conversazione tra Giletti e Massimo Cacciari, che ha ricevuto dal conduttore questo messaggio: "Professore, mi hanno censurato. Imbavagliato. Stavo per toccare Dell’Utri con nuove intercettazioni e Berlusconi".
La conferma di Massimo Cacciari
Intervistato sulla vicenda da Radio 24, lo stesso Massimo Cacciari ha confermato tutto. "Mi pare evidente che Giletti è stato silenziato su La7 perché Forza Italia era intervenuta in qualche modo minacciando non so quali ritorsioni sull’intervista di Baiardo: questo è un segreto di Pulcinella. Poco prima della messa in onda della puntata Giletti mi disse: il programma è stato sospeso per quella famosa intervista". Sullo stesso tema, il filosofo ha parlato anche ad Affaritaliani: "È evidente come sia andata. Non volevano che andasse in onda la puntata con l’intervista a Baiardo, poi in che cosa consistesse questa intervista non lo so. Giletti non me lo ha detto. Non volevano che parlasse e non volevano far uscire il contenuto che riguardava le note vicende, due più due fa quattro".