Maria Grazia Cucinotta, l’infanzia difficile tra dislessia e attacchi di panico: “Pensavano che fossi drogata”

L'attrice si è confessata con il Corriere della Sera in una lunga intervista. Dal provino per il suo primo film allo stupro scampato a Parigi. Ecco tutti i dettagli.

Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.

Maria Grazia Cucinotta
Fonte: Mediaset Infinity

È una Maria Grazia Cucinotta inedita, quella che si è confessata al Corriere della Sera. Un po’ nostalgica e un po’ triste, tra il ricordo dei disagi giovanili – una dislessia e frequenti attacchi di panico – e quello di un provino storico con Massimo Troisi, per un posto nel capolavoro "Il postino". Cucinotta è anche scampata a uno stupro quando si trovava a Parigi, ma ha sempre preferito guardare oltre. Atteggiamento che l’ha portata a esperienze fuori dal comune, talvolta, come il viaggio con un’amica per andare a trovare la veggente della Madonna di Trevignano. Scopriamo tutti i dettagli dell’intervista qui sotto.

Maria Grazia Cucinotta, dai disagi giovanili al cinema

"Da giovane, avevo gli attacchi di panico alle interrogazioni", confessa oggi Maria Grazia Cucinotta. L’occasione è quella di una lunga intervista rilasciata al Corriere, dove scopriamo luci e ombre di un’attrice di solito lontana dal chiacchiericcio mediatico. "Non sono cresciuta in un quartiere facile", continua la Cucinotta, "a un certo punto pensarono che fossi drogata, perché di droga ne girava tanta. Mia madre era disperata. Più collassavo e più passavo per la scema del villaggio". E inoltre soffriva di dislessia, un problema che ha rischiato di tarparle le ali quando si è lanciata nel mondo dello spettacolo.

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La svolta per Cucinotta arrivò con "Il postino", l’ultimo film-capolavoro di Massimo Troisi. "Troisi mi scelse dai provini", spiega oggi l’attrice, "Fu Nathaly Caldonazzo a riferirgli di me. Le sono grata e le voglio bene, anche se non ci parliamo più. Mi tremavano le gambe a stare lì seduta di fronte a lui a leggere un copione. Io poi, che sono dislessica, mi mancava la preparazione, non avevo alcuna esperienza". Ma tutto andò bene. La bella interpretazione nei panni di Beatrice valse a Maria Grazia un successo senza precedenti. E arrivarono anche offerte clamorose da Hollywood.

Ad esempio, alla Cucinotta fu offerto un ruolo nel film "L’avvocato del diavolo", accanto a mostri sacri come Al Pacino e Keanu Reeves. Ma lei rifiutò per via di una scena di nudo: "Non credo l’avrei fatta bene. Non ho mai avuto un buon rapporto con il mio fisico, soprattutto con il mio seno. Mi hanno anche definita sex symbol ma io mi sono sempre sentita ingombrante. Se a 20 anni avessi avuto la consapevolezza del mio corpo che ho adesso, sarebbe stato più facile".

Il tentativo di stupro e il viaggio dalla veggente

Con il Corriere, Maria Grazia Cucinotta ha anche toccato un temi molto delicati. Ha ricordato di quando da giovane sfuggì per poco a uno stupro. "Per anni", spiega, "ho camminato con il gas paralizzante in mano. Successe di giorno, a Parigi, era un uomo in giacca e cravatta. Credo ci sia stato l’intervento di un angelo perché cadde mentre mi stava strattonando, e riuscii a scappare. La polizia non fece niente. Ho trasmesso la paura anche a mia figlia, mi dice sempre che le metto l’ansia".

E a proposito di angeli custodi, la Cucinotta ha avuto un rapporto particolare anche con le esperienze di stampo spirituale. Ha ammesso che una volta, con l’amica Gisella Cardia, si è recata in visita alla veggente della Madonna di Trevignano. "Non ho mai voluto parlare di questa cosa per non fare gossip. Ci accompagnai un’amica. C’erano centinaia di persone e pregavamo tutti insieme, è stato un bel momento di raccoglimento, che apparisse o meno la Madonna. Non ho mai approfondito su Gisella…Avrà delle ‘sensazioni’, non lo metto in dubbio". "A me però non importa avere dei segnali", ha concluso con sano pragmatismo la Cucinotta. "Non ne abbiamo bisogno. Penso che siamo tutti in ricerca. L’ho visto con Craig Warwick, con cui dovevamo fare un film…mi ha detto che vicino a me ci sono due angeli custodi". Ognuno crede a quello che vuole, insomma. Basta che questo lo renda felice.


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