Mare Fuori 3, Carolina Crescentini: "Vi farà piangere tanto"

Dal 15 febbraio su Rai 2 torna la serie che racconta le vicende dei ragazzi dell’Istituto Minorile di Nisida. La protagonista la racconta: "Emozionante"

Al via dal 1 febbraio su RaiPlay e dal 15 febbraio su Rai Due la terza, attesissima stagione di Mare Fuori, fiction molto amata dai giovani e non solo, che racconta le storie dei ragazzi rinchiusi nell’Istituto Minorile di Nisida e del personale che se ne prende cura, a iniziare da Paola, la direttrice dell’istituto, interpretata da Carolina Crescentini. Proprio con l’attrice romana abbiamo parlato del suo personaggio e dell’evoluzione di cui sarà protagonista nei nuovi episodi.

Che cosa ci puoi anticipare delle vicende di Paola in questa nuova stagione di Mare Fuori?

"Poco, posso solo dire che interpretandola quest’anno ho pianto tanto. Sia in fase di lettura della sceneggiatura che sul set. Succedono molte cose al mio personaggio e molto emozionanti. Sia sul piano della sua vita, nel suo rapporto con Massimo che, diciamolo, è un gran guaio, se teniamo presente il carattere non facile di Paola e la situazione complicata in cui è lui (sposato con un figlio ndr). E’ una donna con una forte etica e dal passato complesso che la rendono una donna complicata anche nel rapporto con le sue emozioni o con gli ostacoli da affrontare. Ma l’impatto più forte su di lei e le emozioni più grandi che la coinvolgeranno saranno quelle che hanno a che fare con i ragazzi. Ormai si può quasi dire che lei è diventata ‘qualcos’altro’. Non è vista e non si sente più solo ‘la direttrice’, anche se continua a farsi chiamare così. La rigidità di Paola, nel suo approccio al ruolo, ormai è molto smussata. Ha imparato a capire i ragazzi, a guardarli con altri occhi e questo fa sì che ormai anche loro si fidano di lei. Un rapporto che però le porterà anche qualche guaio".

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Cosa rivedi di te nel tuo personaggio e quali caratteristiche di lei proprio non ti appartengono?

"Io a Paola ormai le voglio bene. La sua rigidità non è la mia, non mi appartiene. Malgrado io possa diventare molto severa all’occorrenza, quell’aspetto del suo carattere non mi corrisponde. Però quest’anno ci sono stati sul set molti momenti in cui l’ho sentita veramente vicina. C’è un monologo in particolare, molto importante, che mi ha molto emozionato. Quando l’ho recitato davanti ai ragazzi è successa una sorta di magia, mi sembrava che ogni parola potesse uscire veramente solo dalla bocca di quel personaggio mentre usciva dalla mia".

Cosa ti ha insegnato il personaggio di Paola?

"Credo che la lezione più grande che si può ricavare da lei sia che, a un certo punto, bisogna dimenticare quello che sappiamo, nel suo caso i codici, la burocrazia, e affidarci al cuore. In questo modo possono succedere un sacco di cose che altrimenti non accadrebbero".

Tu come ti spieghi il successo di questa fiction?

"Piace molto ai giovani perché è molto realistica. C’è l’umanità dei ragazzi che si relazionano in un ambiente chiuso, ma anche quella delle persone che si occupano di controllarli. Sono molto d’accordo anche sul fatto che, uno dei temi di questa serie che attrae di più è la ricerca della libertà, che è qualcosa in cui ogni adolescente può rivedersi. Però questa è una fiction che piace anche alle famiglie, ai genitori che la guardano insieme ai loro figli e in un certo senso la usano anche per capirli un po’ meglio.

Tu personalmente quanto hai lottato per conquistare la tua libertà?

Io ho lottato parecchio e continuerò a lottare perché la libertà bisogna sempre proteggerla e custodirla. E io ho imparato a custodirla con le unghie e con il sorriso, che per me vuol dire: ‘sto sorridendo, ma guarda i denti: all’occorrenza li uso’".

Che rapporto hai tu con i ragazzi dell’età dei protagonisti di Mare Fuori, generazione Z e dintorni?

"Mi è successa una cosa molto bella qualche giorno fa, quando mi hanno chiamato a tenere uno stage al Dams. Ho fatto diverse ore di lezione ed è stato veramente una grande esperienza per me. Sì, sono una generazione diversa che quindi ha dei punti di vista differenti, ma in realtà abbiamo tanto in comune e non è affatto difficile capirsi. Sicuramente avendo più esperienza noi vediamo le cose da un altro punto di vista, ma anche loro avranno il tempo di affrontare le loro esperienze. Io mi sono trovata veramente molto bene, mi è piaciuto molto dialogare e lavorare a stretto contatto con loro".

Secondo te è vero che dietro l’errore di un ragazzo c’è lo sbaglio di un adulto?

"In linea di massima direi di sì, c’è poco da fare. Se quando siamo giovani non abbiamo una guida, una direzione, ma soprattutto dei limiti segnati in qualche modo rischiamo lo sbaraglio. Io, ripensando a tutte le volte che ho discusso o mi sono scontrata con i miei genitori durante l’adolescenza, oggi ho la consapevolezza che sono la persona che sono anche per le regole che mi hanno imposto".

Dopo Mare Fuori 3 dove ti vedremo?

"Ho appena finito di girare la nuova stagione de I Bastardi di Pizzofalcone e poi ho fatto un film con Lillo, difficilissimo, perché rimanere seria nelle scene con lui è stata veramente dura, uscirà prossimamente".

Valentina Di Nino

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