Doc 3, Marco Rossetti: “L’amore vero è come quello di Damiano per Giulia: complicato"
L’attore che interpreta il dottor Damiano Cesconi, l'antagonista di Luca Argentero nella serie Doc Nelle Tue Mani, si racconta in questa intervista a Libero Magazine
"Se cade la linea è perché sono su un pick up in montagna, sto andando sul set", dice Marco Rossetti rispondendo al telefono. L’attore romano è già impegnato a girare una nuova fiction, mentre il pubblico di Rai Uno lo sta vedendo ogni giovedì sera nel ruolo del dottor Damiano Cesconi nella seguitissima serie Doc Nelle tue mani, dove è entrato l’anno scorso, ponendosi subito come il rivale di Doc (Luca Argentero) e imbarcandosi in una relazione molto complicata con la dottoressa Giulia Giordano, interpretata da Matilde Gioli . Non proprio il dottore più simpatico del Policlinico Ambrosiano al primo impatto, ma in questa nuova stagione molte cose stanno cambiando e il pubblico si sta sempre più affezionando al giovane infettivologo.
Doc Nelle tue mani 3, intervista a Marco Rossetti interprete del dottor Damiano Cesconi
Il tuo destino ti ha portato a frequentare, da paziente, per molti anni gli ospedali, quando eri bambino ed eri affetto da una patologia autoimmune, quanto ti sei portato di questa esperienza sul set di un medical drama come Doc Nelle Tue Mani? Come ha influito la tua esperienza di paziente nel tuo approccio a un personaggio che indossa il camice?
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Entra nel canale WhatsAppCertamente ho attinto al mio vissuto. Io mi ricordo perfettamente in quegli anni di cure che era un po’ come in Doc, in ospedale c’era il medico "buono", più attento alla connessione emotiva, e quello più sbrigativo, non meno capace di certo, ma sicuramente con un approccio meno empatico. Quando per lavoro mi sono dovuto infilare il camice di Damiano e mi sono preparato ad entrare nella storia di Doc, la mia mente è andata inevitabilmente a quella esperienza là. E’ stato interessante indossare i panni di un medico anche alla luce del mio passato, ho scavato nelle mie reminiscenze e ovviamente ho portato molti di quei ricordi in questo lavoro.
Il dottor Damiano Cesconi è stato sin dal suo ingresso l’antagonista di Doc, è stato difficile far digerire il tuo personaggio al pubblico?
Si, è stato difficile all’inizio conquistare i fan della serie per vari motivi. Il primo era che entravo per andare a sostituire un personaggio molto amato, Lorenzo, interpretato da Gianmaro Saurino che muore tragicamente. Poi mi sono messo pure contro, anzi, gli sceneggiatori mi hanno fatto mettere pure contro Doc, quindi sì, è stata una partenza in salita relativamente all’affetto del pubblico. Poi fortunatamente c’è stata un’evoluzione e in questa nuova stagione Damiano sta riscuotendo quella simpatia che forse mancava l’anno scorso, le persone mi scrivono dicendomi che ora il personaggio appare molto più umano, più dolce.
Nelle prossime puntate sappiamo che Damiano sarà protagonista di nuove vicende, stupirà ancora il pubblico mostrando un lato ancora nascosto?
Mancano sei puntate e la verità è che per tutti i personaggi bisogna ancora entrare nel vivo delle loro storie, questo vale anche per Damiano, su cui certamente ci saranno da scoprire ancora molte cose.
Ma alla fine, Damiano questa simpatia del pubblico l’ha conquistata?
La verità è che Damiano non gode ancora del consenso unanime del pubblico perché la guerra con Doc, il beniamino assoluto, continua, però in queste prime puntate della nuova stagione c’è stata una scena che credo abbia avvicinato il pubblico a questo personaggio, una scena molto tenera con degli anziani in cui lo abbiamo molto più empatico e comprensivo. E’ un momento che ha colpito molto e da lì si è capito che in Doc 3 Damiano sarà molto più proiettato verso l’ascolto dei pazienti e a una vicinanza emotiva con loro. Non siamo più davanti al Damiano ambiguo e cinico dell’anno scorso, ora sta mettendo in mostra disponibilità e vulnerabilità, quindi è molto più simpatico al pubblico. Senza contare le batoste che prende da Giulia che creano ovviamente empatia, mi vorrebbero consolare tutti: le batoste d’amore creano sempre simpatia.
A proposito del rapporto con Giulia, un tira e molla continuo, un amore molto complicato: ti è mai capitata nella vita una relazione così?
Eeeeh, ma certo che mi è capitata! Le mie relazioni sono lo specchio di come sono io: tanto sono complicato io, tanto sono complicati, spesso, i miei amori. Io sono un disastro e a volte avere qualcuno al mio fianco in modo tranquillo è difficile. L’amore per me deve essere imprevedibile e totale, è anche sofferenza, ma questo è il suo aspetto più bello, altrimenti si tratta di affetto. I sali e scendi continui in un rapporto sono normali se il rapporto è vivo, un continuo sturm und drang, perché il vero fuoco non lo domi.
Oltre a questo approccio passionale all’amore, in quali altre caratteristiche di Damiano ti rivedi e in cosa, invece, lo senti molto diverso da te?
Intanto, lui ha il camice, quindi è una persona che si prende cura degli altri, io preferisco essere accudito. Sicuramente non mi appartiene affatto il cinismo che ha messo in mostra lo scorso anno. Invece, mi ritrovo nel suo pragmatismo, nella sua disciplina, nell’approccio concreto alle cose, una caratteristica che ho anch’io, acquisita anche grazie a tanti anni di sport che hanno alimentato il mio spirito di sacrificio. E poi in questa stagione mi rivedo di più in lui, proprio perché mette in mostra il suo saper amare, e anch’io so ricambiare il bene che mi viene dato. In realtà sono lo specchio di quello che ricevo: se ho del bene do del bene in cambio, così se ho sensazioni negative, anche se tendo a evitare sempre conflitti inutili.
Domanda d’obbligo per una fiction che, alla terza stagione, fa ancora numeri enormi, quali sono gli ingredienti del successo di Doc Nelle Tue Mani secondo te che sei tra i protagonisti?
Doc è una serie semplicemente perfetta, gli attori sono tutti veramente bravi, la storia centrale può coinvolgere tutti, ma anche i casi di puntata suscitano tanta empatia. E’ una serie che appassiona tante generazioni, dalla famiglia con i bambini fino ai giovani e alle generazioni più avanti con l’età. Nelle storie che raccontiamo tutti possono rispecchiarsi per qualche aspetto e sentirsi coinvolti.
Nel tuo curriculum ci sono tanti fiction di grande successo, da Un passo dal Cielo a A casa tutti bene a molte altre, ma pensi che l’enorme popolarità di Doc Nelle tue mani abbia cambiato in qualche modo il percorso professionale di Marco Rossetti?
Doc, come dicevo, è una serie che piace a tutti, e che sicuramente gode di una popolarità che altre serie in cui ho lavorato precedentemente, anche molto importanti, non raggiungevano. Quindi sicuramente Doc è stata per me una svolta in termini di popolarità e per farmi conoscere. Noi attori però siamo sempre un po’ delle pedine nelle mani dei produttori, di questo sono molto consapevole.
Si parla già dell’ipotesi Doc 4, ma tu sei tra quegli attori che avrebbe timore a legarsi per diversi anni a un personaggio molto riconoscibile, e rimanere poi incastrato in quello agli occhi del pubblico?
Questi sono timori che riguardano soprattutto i protagonisti, oppure quando c’è il rischio di un appiattimento artistico facendo sempre la stessa cosa, ma questa invece è una serie che mi piace, mi stimola molto e propone sempre nuovi temi e nuovi spunti. Non avrei alcun timore quindi in questo senso. Anzi, ben venga.
Fuori dal Policlinico Ambrosiano dove ti ritroverà prossimamente il pubblico? Hai progetti nuovi all’orizzonte?
In questo momento ti sto parlando dalle montagna perché stiamo girando Black Out 2, quindi in tv mi rivedrete nella seconda stagione di questa fiction.
Per chiudere, tra i tuoi ruoli del tuo passato c’è anche quello di Daniele De Rossi nella miniserie Speravo de morì prima, che ne pensi del fatto di trovarlo da pochi giorni sulla panchina della Roma?
De Rossi lo conosco e lo stimo molto come uomo e come sportivo, penso farà bene sicuramente.