Marco Liorni e il passato da ultrà: "Mi presero a calci". La verità sul fuorionda di Capodanno: "Non ho sentito niente"

Dopo il successo di programmi come Ora o mai più, il conduttore si racconta senza filtri, svelando le ombre sul suo passato, i momenti di crisi e i sogni per il futuro

Marco Liorni è uno dei volti più amati della televisione italiana, noto per la sua professionalità e il suo stile di conduzione pacato ed elegante. Ma dietro l’immagine del conduttore impeccabile, c’è una storia ricca di esperienze intense e momenti difficili. In un’intervista rilasciata a Leggo, Liorni si è aperto su aspetti poco conosciuti della sua vita: dal suo passato da ultrà della Roma, alla battaglia contro l’ansia, fino alle sfide della carriera e della vita familiare.

Marco Liorni e il passato da ultrà della Roma

Marco Liorni ha raccontato per la prima volta dettagli inediti del suo passato da tifoso sfegatato della Roma. "Io andavo nel settore CUCS, il Commando Ultrà Curva Sud, dove, tra l’altro, non si vedeva nemmeno bene la partita," ha rivelato. Liorni ha vissuto momenti intensi sugli spalti, alcuni dei quali ancora oggi lo segnano. "Mi è successo di trovarmi al centro di un’invasione di campo che la polizia aveva ‘caricato’ e io mi sono ritrovato in mezzo alla folla. Dopo quell’esperienza, mi è rimasto il trauma perché non puoi più controllare dove vai, segui la gente che ti porta chissà dove… e io soffro pure di claustrofobia, quindi è stato un momento brutto!" ha confessato.
Un altro episodio che ricorda bene riguarda la sfida tra Roma e Liverpool: "Mi ritrovai in mezzo agli scontri e presi anche un calcio… però, non è che andavamo a fare a botte." Ha voluto sottolineare che il suo spirito ultrà non aveva nulla a che fare con la violenza, ma solo con il forte senso di appartenenza alla sua squadra del cuore.

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La lotta contro l’ansia

Liorni ha affrontato nel tempo problemi di ansia e stress, che ha compreso solo in età adulta. "Diciamo che sono cresciuto, fino a un certo punto della mia vita, con paure eccessive," ha spiegato. Per lui, alcune di queste ansie sono riconducibili a dinamiche familiari: "Mio padre era orfano di guerra, aveva perso il papà a 8 anni. Non ha avuto un modello genitoriale affettuoso ed era molto severo. Questo mi ha fatto crescere tanto, ma mi ha anche trasmesso alcune insicurezze."

Nel tempo, ha scoperto che alcune reazioni che non riusciva a spiegarsi avevano radici più profonde. "Mi svegliavo di notte con una certa frenesia alle gambe, un’ansia inspiegabile. Poi ho scoperto che i traumi dei genitori vengono trasmessi attraverso i geni." Per affrontare queste difficoltà, ha fatto ricorso a una tecnica terapeutica innovativa: "L’EMDR è una tecnica terapeutica veloce, che mi ha aiutato molto. Ho capito che certe cose che sentivo derivavano dai traumi di mio padre, e grazie a questo metodo ho imparato a risalire al pensiero che mi causava ansia e a conviverci."

Liorni fa chiarezza sul fuorionda di Capodanno

Durante il Capodanno Rai, Marco Liorni è stato involontario protagonista di un fuori onda che ha fatto il giro dei social. L’episodio è avvenuto mentre Angelo dei Ricchi e Poveri aveva il microfono aperto senza saperlo. "In realtà, io non ho sentito assolutamente niente perché era alle mie spalle, in mezzo a un grande fracasso," ha spiegato Liorni.

Il conduttore ha chiarito che né lui né il pubblico presente si erano accorti dell’accaduto: "Sul palco non si sentiva quello che diceva Angelo, e nemmeno le persone in piazza lo hanno sentito. Ci sono arrivati anche dei video di persone presenti e non si sente mai la sua voce, mentre la mia sì, perché ero amplificato." Liorni ha tenuto a precisare che si è trattato di un malinteso: "Se Angelo avesse saputo di avere il microfono aperto, non avrebbe mai detto quella frase".

La carriera e la vita privata di Marco Liorni

Oggi, Liorni è il volto di Ora o mai più, il programma di Rai 1 che dà una seconda possibilità agli artisti. "Ci sono personalità molto sensibili che vengono fuori in modi diversi. C’è chi si difende, chi attacca, chi preferisce stare in disparte. La parte più difficile è tenere conto delle esigenze di tutti." Ha parlato anche della rinascita professionale dei concorrenti: "Sta succedendo qualcosa di incredibile. Alcuni artisti stanno trovando nuove opportunità con interviste, serate, ospitate… altri, invece, si stanno ritrovando come persone."

Sul fronte privato, Liorni ha svelato un aspetto fondamentale del suo rapporto con la moglie Giovanna: "Abbiamo imparato che bisogna dirsi tutto, anche le cose che magari si vorrebbero evitare. Anche se alcune dinamiche non si risolvono, almeno non diventano pesi che ci si porta dietro." Essere padre di tre figli è una delle sue sfide più grandi: "Credo che la cosa più importante sia ascoltare ed esserci quando te lo chiedono. A volte, come genitori, tendiamo a voler sapere troppo, ma in realtà bastano domande semplici, come ‘come stai?’, senza fare il terzo grado."

Infine, ha parlato della sua carriera e della svolta che l’ha portato oltre il ruolo di inviato del Grande Fratello: "Dopo sette anni di reality, volevo fare qualcosa di diverso. C’è stato un periodo di quattro anni in cui non riuscivo a fare molto e ho pensato di mollare. Poi è arrivata l’occasione de La vita in diretta e tutto è cambiato."

E sul sogno di condurre il Festival di Sanremo? "Lo dicono tutti ‘speriamo un domani’, e lo dico anche io! Però il Festival è anche direzione artistica. Ora mi concentro su Ora o mai più, ma chissà, magari un giorno…"

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