Luigi Pelazza respinto dal Marocco: "Dovrò scusarmi con Re Mohammed VI", perché

La iena Luigi Pelazza respinto dal Marocco a causa di un servizio del 2017 sulla prostituzione minorile: l'inviato denuncia sui social la sua disavventura a Tangeri.

Disavventura imprevista e piccolo giallo internazionale per Luigi Pelazza. Il noto inviato del programma Le Iene ha vissuto un’esperienza inaspettata mentre tentava di entrare in Marocco per una vacanza con la sua famiglia. Le autorità del paese nordafricano gli hanno infatti negato l’ingresso, avendolo inserito in una blacklist a causa di un servizio giornalistico realizzato per il programma di Italia 1 nel 2017 sulla prostituzione minorile a Marrakech. Ecco cos’è successo.

Luigi Pelazza cacciato dal Marocco: perché

Pelazza, che si trovava in Spagna, ha deciso di proseguire la sua vacanza in camper con moglie e figli verso il Marocco, imbarcandosi su un traghetto da Tarifa per Tangeri. Tuttavia, una volta sbarcato nella città magrebina e arrivato al controllo passaporti, ha ricevuto una brutta sorpresa. Le autorità, infatti, gli hanno negato l’ingresso. "All’arrivo, prima di scendere la polizia ci chiede i passaporti, a me, la mia famiglia e a tutti. Quando tocca a me, gli agenti si guardano e mi dicono che io non posso entrare. Mi dicono che è per un problema che avevo avuto nel 2017 con la polizia di Marrakech. Faccio mente locale e capisco che si trattava di un mio servizio girato per le Iene sulla prostituzione minorile" ha raccontato Pelazza in un video pubblicato sui suoi profili social, chiarendo che il resto della sua famiglia è riuscito a entrare in Marocco senza problemi.

Pelazza e le scuse al re Mohammed VI

Pelazza, dunque, ha scoperto di essere finito nella lista nera delle autorità marocchine e che per poter riabilitarsi (ed entrare nel paese nordafricano) dovrebbe scrivere una lettera di scuse al re Mohammed VI. "Dovrò fare una lettera di scuse a sua maestà il Re. Lettera che io farò rivendicando però il motivo per cui ero stato lì e spiegando che denunciare le cose che non vanno in un paese non equivale a dichiararsi nemico di quel paese" ha precisato l’inviato delle Iene. "L’ambasciatore italiano a Rabat, Armando Barucco, che voglio ringraziare pubblicamente perché si è speso per me tantissimo, ha cercato di spiegare alle autorità locali che si trattava di un servizio giornalistico e che non c’era intenzione di danneggiare l’immagine del paese". "Non voglio entrare in polemica con il Marocco – ha aggiunto – Rispetto le decisioni di ogni paese, ma è evidente che quel servizio ha dato molto fastidio. Ora devo capire cosa scrivere nella lettera di scuse al re, perché la mia unica intenzione è trascorrere una vacanza con la mia famiglia".

Il servizio de Le Iene: la prostituzione minorile a Marrakech

Il servizio in questione, che risale al 2016, aveva portato a galla l’esistenza di un enorme giro di prostituzione minorile a Marrakech, con coinvolgimento di turisti: "Raccontai che in una piazza della città delle minorenni si prostituivano e ricordo che mentre giravamo il servizio ci hanno interrotto e ci hanno fatto il foglio di via immediato", ha raccontato la iena a Repubblica. Durante la realizzazione del reportage, Pelazza e il suo team erano stati fermati dalla polizia marocchina, interrogati ed espulsi dal paese nel giro di poche ore. Parte del materiale registrato era stato sequestrato, ma il giornalista era riuscito a salvare alcune riprese, che furono poi trasmesse in una puntata de ‘Le Iene’.

Chi è Luigi Pelazza: moglie e figli

Luigi Pelazza, classe 1969, è un giornalista italiano noto per il suo lavoro come inviato per "Le Iene". Nato a Torino, ha militato sei anni nell’Arma dei Carabinieri e successivamente si è occupato per un breve periodo di commercio di gioielleria ad Alghero. Nel 2002 è entrato a far parte della redazione del programma Le iene, concentrandosi principalmente su servizi e reportage all’estero. Dal 2010 è sposato con Federica Arlandi; la coppa ha avuto due figli.


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