Luca Barbareschi: "Le attrici non vengono molestate, cercano pubblicità"

L'attore è finito al centro della bufera per alcune dichiarazioni in merito all'Associazione Amleta, che difende le donne dello spettacolo vittime di abusi.

Letizia Bonardi

Letizia Bonardi

Web Content Editor

Content Editor e aspirante giornalista, appassionata di arte e libri con un amore per la scrittura scoperto quasi per caso.

Luca Barbareschi
Fonte: Ufficio Stampa Rai

In questi giorni sta facendo non poco discutere un’intervista rilasciata da Luca Barbareschi, attore, regista e produttore che proprio in questo periodo è alle prese con il suo nuovo film, The Penitent. A sollevare le polemiche contro di lui sono state, in particolare, alcune dichiarazioni a proposito del movimento Me Too e dell’Associazione Amleta, che hanno puntato l’attenzione sulle molestie nel mondo dello spettacolo.

Luca Barbareschi contro il politically correct

Luca Barbareschi è stato intervistato da Repubblica e, interrogato sul tema del politically correct, ha deciso di dire la sua: "I miei figli cresciuti nelle università americane non hanno più senso dell’umorismo. Se dico "guarda che migno**one" rispondono "no, papà, è una ragazza che soffre" […] Ci sono centoventi gender che litigano tra loro. Siamo andati nella follia, ci sarà una reazione tra qualche anno e torneremo peggio di prima". Ma queste parole – seppur controcorrente – non sono quelle che hanno fatto maggiormente discutere. La bufera si è sollevata quando Barbareschi ha espresso la sua opinione su tutti quei movimenti che hanno unito attrici e lavoratrici del mondo dello spettacolo nella denuncia di molestie e abusi. In particolare, l’attore ha fatto riferimento all’Associazione Amleta, nata in Italia con lo scopo di contrastare la disparità e la violenza di genere nel mondo dello spettacolo.

Le sue parole sono durissime: "A me viene da ridere, perché alcune di queste non sono state molestate, o sono state approcciate malamente ma in maniera blanda, non cose brutte", ha detto Luca Barbareschi, riferendosi a tutte quelle attrici che hanno denunciato molestie o violenze sessuali. "Alcune di queste andrebbero denunciate per come si sono presentate, sedendo a gambe larghe: "Che film è questo?", chiedevano", ha continuato l’attore, che poi ha rincarato la dose: "Non ho avuto mai bisogno di fare trucchi per sco**re, una cosa del genere non è il mio stile. Ho detto: "Amore, chiudi le gambe, ho visto che hai le mutande, o che non le hai, interessante, ma ora parliamo di lavoro". Ci sono anche cose così".

La replica dell’Associazione Amleta

Pronta è stata, dopo la pubblicazione dell’intervista, la reazione dell’Associazione Amleta, che ha replicato a Barbareschi. "Ancora una volta si fa vittimizzazione secondaria e si invalidano le parole delle donne. Così si fa un danno enorme non solo a chi si è esposto ma anche a chi sta pensando di denunciare. Qualcuno dovrebbe ricordare a Barbareschi che non è Dio e che il suo percepito non è la realtà. Mi viene da pensare che false siano le sue parole", ha detto Cinzia Spanò, presidente dell’associazione. "Le donne che abbiamo incontrato hanno elementi, prove, testimonianze a supporto di quel che denunciano. Bisognerebbe piuttosto dare la parola a queste attrici per capire cos’hanno da dire sull’esperienza vissuta in quelle occasioni".


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