Luca Barbareschi sull’abbandono della madre: "Avevo sei anni. Ecco cosa mi ha detto"

L’attore si è lasciato andare in una lunga intervista raccontando nel dettaglio tratti inediti del privato e della carriera. Ecco cosa ha detto.

Debora Manzoli

Debora Manzoli

Scrittrice ed editor

Scrittrice, copywriter, editor e pubblicista mantovana, laureata in Lettere, Cinema e Tv. Ha due libri all’attivo e ama la scrittura alla follia.

Luca Barbareschi, noto attore, produttore ed ex politico, si è raccontato in una lunga intervista tra le pagine del Corriere della Sera, ripercorrendo alcuni episodi difficili della sua vita. In particolar modo ha parlato dell’abbandono della madre avvenuto quando lui era molto piccolo, e del complicato rapporto con il padre. Ma vediamo nel dettaglio le parole dell’attore.

Luca Barbareschi e l’abbandono della madre

Luca Barbareschi non ha certo avuto una vita semplice, e questo fin dalla più tenera età. La madre, infatti, lo abbandonò quando lui era piccolo. A tal proposito è lui stesso a raccontare: "Un giorno mi ha detto: ‘Scusa ma io mi sono stufata, me ne vado’. Avevo sei anni, si era innamorata di un altro uomo e si è portata via mia sorella di un anno dividendoci per sempre".

Un vero trauma per un bambino. E alla domanda della giornalista Cristiana Allievi in merito a cosa abbia detto a sua madre in quel momento, Barbareschi ha risposto: "‘E io?’, ma mi ha risposto: ‘Mica possiamo andare tutti in vacanza insieme…’. Era molto simpatica, spiritosa".

L’attore ha poi continuato dicendo: "Mi ha dato un libro, Cent’anni di solitudine, dicendomi di leggerlo. Per tutta la vita mi ha mandato un libro ogni due giorni. Al telefono diceva: ‘Sì sono via, sono a Copenaghen’, ‘Sto andando in Egitto’ e poi aggiungeva: ‘Ora cosa fai, piangi?’. Non volevo più vederla. Difendevo anche mio padre, lo vedevo piangere: gli mancava sua figlia. Bel casino, insomma".

Barbareschi e il rapporto con il padre

Dopo l’abbandono della madre, Barbareschi ha continuato a vivere con il padre, Francesco Saverio Barbareschi.

"Era un uomo molto potente, parlava sei lingue, sciava benissimo, era persino un pianista strepitoso. Lavorava per la Edison, costruiva dighe e centrali termoelettriche, motivo per cui io sono nato in Uruguay. Quando mia madre è scappata siamo rimasti due uomini in competizione. Quando abbiamo litigato e me ne sono andato gli ho detto cose terribili. Gli è venuto un infarto", ha rivelato l’attore nell’intervista.

Il padre di Barbareschi avrebbe voluto per lui una carriera da economista ma le cose sono andate in maniera molto diversa. Ed è stata proprio la sua fuga in America ad aprirgli le porte del cinema. "Facevo il cameriere, non dormivo mai. Grazie a Steven Spielberg, che mi disse: ‘Prendi una penna e scrivi, poi gira’, in America ho scritto sei film", ha rivelato l’attore.

Il padre lo ha rivisto solo dopo diverso tempo. "Dopo 5 anni. Ma la competizione fra noi non è finita neppure alla sua morte", ha sottolineato Barbareschi. Mentre con la madre non c’è mai stata una vera riconciliazione. "È il problema più grosso della mia vita – ha concluso l’attore – Quando ho capito un po’ meglio le cose sono diventato suo padre, a 80 anni era ancora un’adolescente".


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