Lo Stato delle Cose, da Giletti i segreti di Vecchioni e Guccini: "I brividi ancora oggi". È caos sui social: "Cosa succede?"

Nella puntata del 28 ottobre il cantautore di Luci a San Siro e Guccini svelano aneddoti sulla loro lunga amicizia, mentre il web critica la presenza dei due artisti

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Ne Lo Stato delle Cose, il nuovo programma condotto da Massimo Giletti su Rai 3 lunedì 28 ottobre 2024, tante emozioni e due grandi cantautori della musica italiana in diretta: Roberto Vecchioni, presente in studio, e Francesco Guccini, che partecipa via collegamento telefonico all’intervista sulla storia di una meravigliosa amicizia iniziata e cresciuta grazie alla passione per la musica e non solo. Vediamo insieme cosa è successo nella puntata del 28 ottobre de Lo Stato delle Cose e le reazioni sui social media, alcune positive e altre polemiche.

Lo Stato delle Cose, puntata 28 ottobre 2024: cosa è successo

Roberto Vecchioni comincia l’intervista facendo un omaggio all’amico Francesco Guccini, cantando sul palco de Lo Stato della Cose uno dei brani più celebri del cantautore, Autogrill. L’intervento, poi, riprende con Vecchioni che dice al conduttore: "Non ti vedevo da un sacco di tempo!", e poco dopo Giletti lancia il collegamento con Guccini, un ‘incontro’ che però non inizia nel migliore dei modi, perché il conduttore chiede al Maestro se è vero che "è un romanticone", come sostiene il suo amico da trent’anni, ma l’artista non è d’accordo ("Sono crepuscolare") ed è pure di poche parole, anche quando Vecchioni sottolinea: "Lui è un romantico decadente, ma in senso buono", e in seguito specifica: "Non nel senso di cretino, ma uno con un valore eccezionale, come molti poeti decadenti. È uno che guarda l’anima fortemente e non si fa invischiare nelle cose retoriche, sbagliate. Ti dirò una cosa e poi mi taccio: lui è unico, è un poeta cantore. Io assomiglio a qualcosa di De Gregori, De André, Ivano Fossati, lui a nessuno".

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Dal canto suo, Guccini sostiene che il segreto della loro lunga amicizia è il fatto che entrambi hanno una visione della vita "abbastanza uguale": "Abbiamo le stesse idee politiche, abbiamo fatto studi simili e abbiamo le stesse tendenze in generale, anche per quanto concerne le letture". Quando Giletti ringrazia Guccini per il suo tempo e sottolinea "nella sua casa immersa nei boschi", il cantautore alza un po’ la voce per chiarire: "Non lo è assolutamente, i boschi sono lontani", e Giletti appiana la situazione dicendo "Va bene, ma sicuramente non ci sono i grattacieli!", trovando l’assenso del poeta.

Lo Stato delle Cose, Vecchioni: "Guccini mi prendeva per il cu*o"

Dopo aver visto un filmato in cui Vecchioni cantava con Francesco Guccini in una taverna, l’ospite in studio ricorda: "Cantavamo ballate popolari e canzoni degli anni ’60 e ’70. L’importante è essere al grado alcolico necessario per farlo!", e il conduttore ribatte: "Beh, su quello mi sembra che non avevate problemi visto le bottiglie!". A proposito di alcol, il cantautore racconta il primo incontro con Guccini al Festival di Sanremo del 1973, quando il "poeta cantore" aveva già scritto la meravigliosa La locomotiva, mentre lui doveva ancora diventare qualcuno (o almeno così afferma, poi in realtà già esisteva Luci a San Siro): "Ci siamo incontrati nell’atrio dell’albergo: lui aveva una bottiglia di Bourbon in mano e io una di Whiskey. Tempo mezz’ora ed eravamo a metà, e poi mi fa: ‘Tu sei mica quello che ha scritto la canzoni con le luci su stadio?’ Mi stava prendendo per il cu*o! Gli ho risposto: ‘Sì, e tu sei quello che ha scritto la canzone del trenino che va a sbattere?‘ (si riferisce a La locomotiva, ndr) Questa è l’amicizia! È da trent’anni che facciamo autoironia tra noi, lui è il più grande narratore di barzellette che abbia mai conosciuto".

Si ripercorrono le carriere di Vecchioni e Guccini, ma quando si passa a parlare del brano Auschwitz, il cantautore fatica a trattenere le lacrime mentre dichiara: "È una canzone splendida e ancora attualissima. C’è la metafora dei bambini che escono dal camino e ora sono il vento che di per sé è tragica, ma diventa di una poesia… fa venire i brividi. Fa commuovere ancora oggi l’immagine dei bimbi ebrei mandati nel cielo, per tutto quello che sta succedendo…" Il cantautore, infine, chiude l’incontro parlando del legame con Guccini: "L’amicizia è la cosa più grande del mondo, anche dell’amore".

Le reazioni sui social

Nel frattempo sui social media non mancano le reazioni, alcune polemiche perché considerati non in target, all’ospitata diRoberto Vecchioni e Francesco Guccini: "Il Prof. Vecchioni sistema il lunedì sera", "Che belle immagini prof! Guccini, Vecchioni, Dalla. La Bologna pura", "Miiiii Guccini e Vecchioni da Giletti, che sta succedendo?", "Che è sto momento comunismo? Non è 1 maggio".


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