Lo Stato delle Cose, Santoro su Papa Francesco: "Morendo ha fatto un miracolo". È polemica: "Senza capo né coda"

Nella puntata del 28 aprile, Michele Santoro parla dei funerali del Papa e di cosa è successo con la sua morte e poi usa la parola 'deficienti': cosa è successo

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Nella nuova puntata de Lo Stato delle Cose, in onda su Rai Tre lunedì 28 aprile 2025, Massimo Giletti introduce l’intervento di Michele Santoro, che parla anche di Papa Francesco, ricordando gli ultimi giorni dedicato al Pontefice e al grande vuoto che ha lasciato in tutti i fedeli e non solo. Ma vediamo cosa è successo nella puntata del 28 aprile de Lo Stato delle Cose e cosa ha detto Giletti all’inizio del programma, nonché le polemiche sui social, perlopiù inerenti al discorso di Santoro.

Lo Stato delle Cose, puntata 28 aprile 2025: cosa è successo

Prima di vedere in studio Michele Santoro, in attesa dietro le quinte le programma, Massimo Giletti ricorda a modo suo Papa Francesco: "Buonasera e benvenuti. Tra pochi istanti con Michele Santoro parleremo della settimana che si è appena conclusa, in particolare dei funerali di Papa Francesco, la scomparsa di uno dei più grandi protagonisti di questi ultimi anni. Una forte emozione corale, ma sono funerali che hanno avuto anche un valore politico molto importante".

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Poi l’intervento di Michele Santoro, che inizia proprio dal messaggio da lui condiviso dopo la morte del Pontefice in cui parla del suo dolore per la perdita di Bergoglio, ma anche "dell’ipocrisia di coloro che si definivano suoi ‘seguaci’ e che in realtà non hanno mai seguito le sue parole", come rammenta il conduttore. "Ho usato parole molto forti", ammette Santoro, che poi aggiunge: "Ho scritto ‘Grazie di essere morto’, perché morendo ha fatto una specie di miracolo: improvvisamente sono diventati tutti più buoni, tutti convinti della forza del suo messaggio… sono le stesse persone che poi adoperano la paura, adottano parole da guerrafondaio quando affrontano problemi che attanagliano l’umanità. Sono tutti diventati apostoli della pace improvvisamente".

Subito dopo il giornalista dice che a colpirlo dei funerali è stato il "contrasto tra la bara di legno deposta sulla pietra e il potere che la Chiesa ha dimostrato di esercitare ancora nei confronti del mondo": "In questo non ho visto solo la grandezza della Chiesa, ma anche una contraddizione nella quale si è mosso Papa Francesco, perché ha voluto mettere in discussione la Chiesa dei potenti per andare incontro ai più poveri, a coloro che definiva ‘gli ultimi’. Tutto questo mi ha impressionato in maniera positiva, al punto di pensare a quei deficienti che continuano a dire che l’Italia non conta niente. Ma come fa a non contare niente quando ospitiamo un’istituzione così importante? I nostri governi si muovono in dissintonia quando c’è un Papa come Francesco che parla di pace, perché essi invece corrono ad armarsi. Allora sono i nostri governi a non contare niente, si condannano ad essere una periferia".

Il discorso prosegue parlando della piazza vuota nel giorno dei funerali di Papa Francesco: "Mi ha impressionato vedere il popolo transennato – dice Santoro -. Non è la piazza in cui Francesco è andato nei giorni più duri della pandemia da solo, è una piazza dove il ‘gregge’ è tenuto lontano. Quest’uomo ha detto che voleva ‘puzzare dell’odore delle sue pecore’ e allora perché è dovuto arrivare in una piazza vuota? Forse dava fastidio un’ovazione finale? Sentire gridare ‘Francesco’ da una massa che gremisce una piazza? Forse si è voluto evitare, scartare questa immagine populista".

Le polemiche sui social

Nuova puntata, sempre polemiche. Anche dopo la puntata del 28 aprile 2025 de Lo Stato delle Cose, non mancano commenti: "Caro Santoro, La piazza è transennata per ordine pubblico, non puoi non controllare 200mila persone. Retorica su Retorica. Che pa**e", "Guardi Santoro che la diseguaglianza in fatto di ricchezza la troviamo papabile papabile in Vaticano proprio tra i porporati", "Un monologo senza capo né coda dal riso al mercato a Kinshasa a Israele, a Papa Francesco ai migranti. Fermatelo!". Alcuni utenti invece si dicono d’accordo con Michele Santoro in "toto".


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